Aspetterò lo stesso

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È quasi finita la settimana, questa volta i ragazzi hanno la partita di ritorno contro il Benevento e quello più in ansia si è rivelato Gigio. Dopo l'ultima volta, posso ben capirlo, infatti l'ho sopportato per più di un'ora al giorno, tutti i giorni.
Nicolas è arrivato mercoledì e si è sistemato nella sua nuova stanza, che gli piace molto. Gli ho fatto fare il giro di milanello e ha avuto l'opportunità di conoscere anche loca e Cutrone, visto che era geloso della sorella. Ha cominciato gli allenamenti e i dirigenti sono molto fieri della scelta mia e di Chiara.
Di Davide questa settimana però, nemmeno l'ombra. Non è venuto da me, non l'ho visto ne sala relax ne il palestra e sia Gigio che loca mi hanno detto che non è andato agli allenamenti questa settimana. Se non lo dovessi vedere a prescindere sarebbe un conto, ma se dovessi vederlo e non lo vedo, mi sale un po' di amarezza.
'Dai immaginavo che Gigio fosse quello più in ansia. Sono contento che gli altri siano a posto.'
Commenta Rino guardando il mio resoconto settimanale.
'Ah, vai a dare un occhio a Calabria, sai quale è la sua camera no? Ha avuto la febbre questa settimana e non gioca domani quindi sarà un po' giù di morale.' Mi Dice il mister prima di lasciare il mio studio e io inizio a passeggiare avanti e indietro nella stanza.
Dopo essermi fatta forza mi dirigo verso i dormitori e invece di bussare a Davide busso a Manuel che mi apre subito.
'Ehi. Hai problemi tu oggi?'
'Si posso parlarti?'
Mi fa segno di entrare e io mi sdraio sul letto, la sua stanza è più disordinata di quella di Calabria. Lui prende una sedia e si posiziona accanto a me prendendo un block notes e una penna.
'Che fai mi sfotti?' Chiedo fissandolo male.
'Sto scherzando, dai dimmi tutto.'
'Il mister mi ha chiesto di far visita a Davide e io...'
'Non c'è la fai, si, sappiamo tutti che ti piace. Ormai è diventato l'argomento preferito in spogliatoio, sopratutto dopo che lui ti ha dato la sua maglia. È diventato tutto rosso quel giorno e da lì non smettiamo di stuzzicarlo anche se lui non crede che tu abbia una cotta per lui.'
'Momento parlare di me in spogliatoio?'
'No. Di e te e Davide. I dabecca'
'Che nome stupido. Sarà venuto in mente a te immagino.'
'Non uccidere i miei sogni. Detto questo esci dalla mia stanza e fa si che si avveri!' Dice prendendomi la mano e tirarmi su di colpo da letto e spingendomi verso la porta.
'Ehi. Grazie.' Gli dico prima di abbracciarlo, lui ricambia e l'ansia che avevo in corpo sembra svanire.
Mi faccio coraggio, respiro profondamente e busso alla porta blindata di legno e lui mi apre qualche secondo dopo. Ha la faccia distrutta ed indossa solo dei boxer.
'Che ci fai qui?'
'Se hai la febbre dovresti coprirti di più.'
'Appunto perché ho la febbre non dovresti essere qui.'
'Bevo acqua piombata da quando sono piccola, potrei avere un cancro secondo te mi preoccupo di un po' di febbre?'
Alza gli occhi al cielo ma si scansa per lasciarmi entrare. Si sdraia sul letto e mi chiede di fare lo stesso. Prendo una coperta e gliela metto sopra ma lui la sposta per coprire anche me. Siamo l'uno viso all'altro e quando lo guardo negli occhi sorrido, lui ricambia dolcemente.
'Allora come stai?'
'Male, volevo giocare ma mi sono ammalato.'
'Ehi tranquillo, anche Rino era un po' dispiaciuto, perché hai veramente giocato bene settimana scorsa. Ma ha detto di non preoccuparsi. Quindi guarisci in fretta.'
'Mi sei mancata questa settimana. Mi sentivo male non vedendoti.'
'Stavi già male, era la febbre a fartelo pensare.'
'Sono serio.' Dice guardandomi negli occhi e avvicinandosi. In questo spazio ristretto siamo sempre più vicini e sento che sta per succedere qualcosa.
'Ti dispiace?' Chiedo spostandomi di colpo per prendere il suo telefono e aprire spotify.
'Nono fai. Ormai hai già fatto.' Dice ridendo.
'Riki è la cosa più bella del mondo! Lo adoro. Mi piace troppo.' Dico facendo partire la sua canzone e porgendo una cuffietta a lui.
'Molti dicono che gli assomiglio. Quindi ti piaccio troppo?' Mi chiede mentre mi stringe in un abbraccio.
'Zitto e non rovinare il momento.'

"È sempre stato tutto solo un gran casino. Coincidenze convogliate in un respiro."

In quel momento sento che stiamo respirando all'unisono e i nostri cuori cominciano a battere insieme. Li sento unirsi mentre sono stretta a lui.

"Ogni cosa adesso torna al proprio posto, anche se è meglio il caos del suo concetto opposto"

I nostri occhi si riuniscono e questa volta sono molto più vicini di prima. I nostri nasi stanno quasi per toccarsi.

"E non so, se vale la pena lasciami andare o vale la pena lasciarti andare. In ogni caso mi va bene così."

Le nostre labbra si unisco mentre la canzone inizia il ritornello. Dentro di me in esplosione. Il mio cervello si è staccato dal resto del corpo e il mio stomaco sta letteralmente impazzendo. Il bacio, che è iniziato casto, si fa movimentato all'unisono con il ritmo della canzone e mentre sento la canzone in sottofondo capisco che quella è realmente la nostra canzone che descrivere realmente la nostra situazione.
Quando si stacca da me provo una sensazione di tristezza e amarezza ma lui mi guarda, sorride, e insieme alla canzone dice "Non so, come comportarmi quando non ti vedo, come comportarmi se non ti vedo".
Sorrido con gli occhi abbastanza lucidi e lui riappoggia le sue labbra sulle mie.
'Aspetto quella sensazione di ogni incontro che di fretta ci cancella ciò che è intorno. Quel tuo taglio degli occhi sottile, che se ridi anche l'iride ride.' Dico accarezzandogli la guancia e lui sorride e chiude gli occhi sotto il mio tocco.
'Ride.' Dice lui prima di ribaciarmi per la terza volta e io vorrei che questo momento non finisse mai.

***
Il telefono di Davide inizia a vibrare e dopo averlo preso in mano mi accorgo che siamo rimasti abbracciati per più di mezz'ora, il tempo vola troppo in fretta con lui.
'Pronto? Si, si è qui. Sul serio? Nemmeno io sto scherzando. Vabbè perché ti voglio bene. Ciao.'
Riattacca e mi guarda sbuffando.
'Era Gigio, ha bisogno di parlarti, è abbastanza teso.'
'Ah.' Dico alzandomi con malavoglia dal letto.
'Non mi saluti?' Chiede Davide fermandomi.
'Scusa.' Dico e torno a sedere sul letto, dove lui mi bacia, ancora e ancora.
'Dai devo andare o è possibile che faccia qualcosa di brutto.' Dico cercando spostarlo da me, anche se con dispiacere.
'Uffa credo tu preferisca lui a me.'
'Si certo, dopo oggi sopratutto l'hai capito.' Dico ridendo prima di uscire.
'Vieni a trovarmi ancora.'
'Sono psicologa non crocerossina.' Dico ricevendo una linguaccia e una risata di risposta prima di chiudere la porta.
Cammino e dopo aver sorpassato quattro camere arrivo a quella di Gigio.
'Ehi ragazzone.' Dico appena mi apre e mi fa segno di entrare e vado a sedermi sulla sedia, che purtroppo non è girevole e in più e scomoda.
'Sei stata da Davide?'
'Perché lo chiedi?'
'Perché hai le labbra e lo sguardo di una che non baciava qualcuno da un sacco.'
'Fanculo.' Gli dico lanciandogli un cuscino mentre lui si sdraia sul letto.
'Allora?'
'Sono in ansia. Troppa ansia.'
'Beh dopo brignoli e la volta scorsa posso capirti.'
'Mi hanno sfottuto un sacco, non solo perché abbiamo regalato il primo punto al Benevento ma anche perché è stato il portiere. Capisci??'
'Si ti ho detto di sì. Ora calmati.' Dico alzandomi e sdraiandomi accanto a lui per abbracciarlo. Abbracciare qualcuno durante un attacco di panico favorisce il ritorno alla normalità e dopo qualche minuto di stretta sento il suo respiro tornare normale.
'Grazie. Avevo bisogno proprio di te.' Dice accarezzandomi la schiena. 'Verrai domenica?'
'No.'
'Come no? Non dirmi che passerai tutta la giornata con Davide a fare cose.'
'No, le ragazze hanno degli esami importanti lunedì, quindi domenica pulirò la casa, farò da pungiball per assorbire ogni loro scelerata e le aiuterò per ripassare se vorranno.'
'Ah No mi arrabbio se preferisci Davide a me.'
'Che stupido.' Gli dico ridendo per tirargli in faccia un altro cuscino.

Anima Complicata || Davide Calabria Où les histoires vivent. Découvrez maintenant