Galeotte e pedalò

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'Potevi evitare.'
'Ma cosa, anche tu hai contribuito.'
'Si ma hai iniziato tu.'
'Veramente la cessa qua accanto.'
'Vaffanculo.'
Tre ore dopo la rissa all'Alcatraz siamo ancora chiuse in una cella. Nessuna è conciata bene, chiara è piena di graffi, io ho uno zigomo viola e molti capelli in meno, Carlotta è piena di morsi e Rossella è un livido unico.
Poliziotti continuano a passare e poi se ne vanno vedendo che stiamo ancora litigando. Ci hanno diviso in due, noi da una parte, il boss e il clan nella cella accanto, se no sarebbe finita ancora male.
'Perché dobbiamo litigare tra di noi adesso?'
Chiede Rossella spazientita vedendo me è chiara litigare animatamente.
'Ma hai visto dove siamo! Ed è colpa sua!'
'Mia? Avresti fatto lo stesso se ci fosse stato Patrick al posto di Davide.'
'Ma se prima sei stata tu a baciare Riki.'
'Carlotta non ti intromettere, e non ho baciato Riki, è stato lui.'
Dico tirando una testata contro il muro e rimanendo li ferma per cinque minuti, nella nostra cella è calato il silenzio mentre in quella accanto c'è un'aperta discussione in siciliano e so per certo che stanno parlando di noi.
'Volete spiegare anche a me cosa è successo?' Chiede una signora grassa seduta accanto a me.
'Lei perché è qui?' Chiedo sedendomi esausta e tirando la testa indietro.
Ross è nella stessa posizione ma lontano da me, Chiara ha le braccia fuori dalla cella e sbatte la fronte sulle sbarre e Carlotta giochicchia con il telefono della cella.
'Droga, voi?'
'Beh, rissa in una discoteca.'
'Tra di voi?'
'No contro loro, anche se credo che una ciocca me l'abbia strappata Ross.'
Dico sorridendo a Ross e indicando la cella accanto.
'Chi tra quelle ha baciato il tuo ragazzo?'
'Ah non pensavo di essere un cliché.'
'Non lo sei, sei diversa e te lo dico io che ti conosco solo da due ore e ti sto parlando da neanche cinque minuti.'
'Grazie. Quella cessa comunque.' Non c'è bisogno che gliela indichi, le altre sono di gran lunga più carine.
'Vaffanculo.' Risponde sonoramente l'altra ricominciando a parlare di me con le sue amiche.
'Vabbè dai.'
Mi risponde la signora mettendomi la sua mano sulla mia sorridendomi.
'Vabbè dai un corno! Ma vedi dove siamo?'
'Chiara siamo in una cella di detenzione mica in prigione!'
'Si ma stanno chiamando i nostri genitori? Cosa credi che gliene freghi a loro se siamo solo in una cella di detenzione!'
'Senti mi dispiace.' Dico iniziando a piangere, non lo pensavo ma non riesco più a reggere questa ostilità nei miei confronti. Le voglio troppo bene per vederla così arrabbiata con me.
'No cucciola, non volevo farti piangere.' Dice Chiara vendendomi ad abbracciare e Ross e Carlotta fanno lo stesso.
La signora in cella con noi inizia ad applaudire ma non la stiamo ascoltando, siamo solo concentrate su noi stesse.
'A me non importa dove siamo, basta che stiamo insieme, supereremo qualsiasi cosa insieme.' Dice Carlotta e vedo dallo sguardo che si sente come in un fantasy prima di una battaglia.
'Approvo. Mi dispiace.'
'No ross, a me dispiace, vi ho tirato io in questo casino e me ne pento.'
'Ma va, avrei fatto lo stesso se avesse baciato loca.'
'Ross puoi ripetere?'
'Ahh una nuova coppia!' Urla Chiara mente io mi asciugo le lacrime.
'Beh siamo stati molto bene in questi giorni e mentre voi non so dove foste, lui mi ha baciata e mi ha chiesto se potevo essere la sua ragazza.'
'Manco solo io quindi!'
'Dai Gigio mi sembra interessato.' Dico io, ed effettivamente è vero. Noi siamo rimasti buoni amici e non ha più accennato al discorso di Roma. Anche se l'ho visto stare bene con Carlotta e la cosa mi fa piacere.
'No carlotta, no.' Dice Chiara e noi ridiamo tutte.
'Potete andare.'
'Cosa?' Chiediamo in coro sia noi che le siciliane di fianco quando un poliziotto apre la nostra cella.
'Solo voi.' Dice guardandoci.
'E noi?'
'Baci baci crystal ahah ahah ahah.' Le dico salutandola con la manina mentre esco dalla cella.
Rossella va ad abbracciare Manuel, Carlotta fa lo stesso con Gigio, chiara bacia Patrick e io mi avvicino cauta verso Davide.
'Lo so che avresti voluto Riki ma è dovuto partire per lavoro e..'
Gli salto in braccio stringendogli le braccia al collo e baciandolo.
'Grazie di essere venuto.' Gli dico dopo essermi appoggiata alla sua spalla.
'Dove andiamo ora?'
'Io direi a casa visto come siamo conciate e l'ora che si è fatta.'
Dico a Patrick mentre usciamo dal dipartimento e ci dirigiamo alle auto.
'Ma sono le quattro, la notte è ancora giovane!'
'Senti manuel, non siete stati voi bloccati in una cella che puzzava di pipì e umiliazione. Che per di più era un buco.'
Dice Rossella che è beatamente abbracciata al mio fratellone.
'Ho un idea.' Dice Davide aprendomi la portiera dell'auto per farmi sedere.

***
'Lasciami!' Urla Rossella quando Manuel la solleva per ributtarla in acqua.
'Grazie per averci portato qui.' Dico a Davide fissando il mare.
'Figurati.' Dice baciandomi la testa.
Siamo seduti sulla riva mentre guardiamo i nostri amici che si schizzano e si buttano in acqua a vicenda.
'Mi piacciono Gigio e Carlotta.'
'Anche a me.' Rispondo guardando i miei amici molto in sintonia.
'So che a lui piacevi.'
'Ma di che stai parlando?' Chiedo ridendo facendo l'ignara.
'So anche che tu lo sapevi. Però per il fatto che non abbia voluto intromettersi lo ringrazio. Non voglio che qualcuno si metta tra noi, soprattutto non un mio amico.'
'Nessuno lo farà.' Rispondo prendendogli la mano per poi dargli un bacio sulla guancia.
'Anche loca e Ross non sono male.'
'Già, strani ma non male. Cioè che relazione sarebbe tra due persone normali?'
Lui inizia a ridere con me.
'Beh guarda noi, un bipolare e una nevrotica.' Mi dice continuando a ridere.
'Massi siamo due bombe che potrebbero scoppiare da un momento all'altro per una scemata.' Concludo io ridendo.
'Che guardi?' Gli Chiedo dopo un attimo, si era perso a fissare qualcosa sulla spiaggia.
'Ho parlato con Patrick l'altro giorno.'
'E?'
'Mi ha raccontato del pedalò.'
'Ah.' Dico ridendo sapendo dove vuole arrivare.
'Ha detto che chiara gli ha detto che era un tuo sogno.'
'Ma io quanto bene voglio alla mia amica dalla bocca larga?' Dico alzando gli occhi al cielo e lui ride per poi prendermi la mano.
Inizia a camminare verso i pedalò e io lo seguo ridendo. Passiamo davanti ai nostri amici che, notandoci, si fermano a fissarci.
'Dove andate?' Chiede Carlotta.
'A fare un giro in pedalò.' Dico guardandola e ridendo.
'Non voglio sapere, non voglio sapere!' Dice Rossella mettendosi le mani sugli occhi poco prima che Manuel risollevi per buttarla in acqua.
Poco dopo, io e Davide siamo sul pedalò, ci stiamo allontanando dai nostri amici e ci fermiamo solo quando sta per spuntare il sole.

Anima Complicata || Davide Calabria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora