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"Benvenuta a casa Dybala." dice, non appena varchiamo l'entrata.

Io pensavo abitasse come minimo in una villa a due piani, invece il numero dieci bianconero non smette mai di stupirmi, e abita in un semplice appartamento di piazza C.L.N. a Torino, nel centro storico della città.

Casa sua è abbastanza spaziosa e molto luminosa; all'ingresso si trova un grande divano bianco posto difronte al maxi schermo, mentre alle spalle del divano c'è un calcetto bianco e nero preso sicuramente dalla società.
La cucina è moderna e l'arredamento anche. La cosa che più mi piace in assoluto è l'abbinamento dei colori fra arredamento e pareti.
Ciononostante non credo sia stata abbinata da lui, non la vedo molto nel suo stile.

"Hai una bella casa, anche se non credo l'abbia arredata tu." dico, schietta e senza peli sulla lingua.

"Infatti è così, quasi tutte le stanze sono state arredate dalla società. L'appartamento è di loro proprietà, è compreso nel contratto. È carino e non mi dispiace viverci, poi non dà molto nell'occhio a differenza di una mega villa ed è comodo perchè è praticamente in centro." spiega, mentre si toglie la giacca e assieme alla mia le posiziona sull'appendiabiti.

"Sì hai ragione non è male, ma adesso possiamo mangiare? Sto morendo di fame." dico, sentendo la mia pancia brontolare.

"Certo nena, anche io ho fame. Allegri oggi ci ha sfinito e ho un'ansia assurda per martedì." mi confessa, muovendo nervosamente le mani mentre prepara il tavolo in cucina ponendoci una tovaglia.

"Paulo, sai che non seguo il calcio, quindi illuminami su cosa ci sarà martedì." dico, dolcemente.

"Neanche tuo padre ti ha detto nulla? Strano nena." continua.

"In realtà in questi giorni sono stata chiusa in camera a studiare. Ho parlato con i miei e con mio fratello poco quanto niente. Sto parlando molto più con te che con loro." mi lascio scappare.

Ecco, mai che mi sto zitta.

"Uuuh la mia nena trova tempo solo per me." ridacchia, stringendomi le guance.

"Dai smettila, mi imbarazzi!" dico, dandogli le spalle.
Subito dopo si avvicina a me e mi lascia un bacio sulle guance, facendomi arrossire.

Non so se lo detesto oppure mi fa piacere quando fa così.
Provo cose che non vorrei e soprattutto che non dovrei sentire.

"Martedì ci sarà la partita di andata contro il Real, per i quarti di Champions." spiega, affievolendo il tono della voce.

"Sei preoccupato?" chiedo, notando la sua inclinazione nella voce.

"Ho paura di deludere gli altri. Il campionato è cominciato molto bene, poi ho attraversato un momento no per colpa di Antonella e ricevere critiche su critiche è stato orribile. Tutti si erano abituati al Paulo Dybala che segnava almeno due goal a partita, e non segnare più è stato un colpo per loro e soprattutto per me.
Mi sentivo malissimo al pensiero di aver deluso i miei tifosi e mia madre, ma soprattutto mio padre a cui devo tutto." parla, e io gli afferro le mani.
La sua voce a tratti trema, così lo conforto stringendogliele, per fargli capire che sono qui ad ascoltarlo.

"Ora però credo di stare meglio emotivamente. Spero di fare una buona partita domani, e magari anche segnare." continua, e al termine del suo piccolo sfogo lo abbraccio, stringendolo forte.
Mi sembra così indifeso in questo momento.

"Paulo, non devi pensare alle opinioni altrui. So che ti sembrerà difficile, quasi impossibile, ma sei un ragazzo di ventiquattro anni che fa quello che più ama al mondo. Perciò smettila di preoccuparti degli altri e dai sempre il meglio di te; i momenti no ci saranno e forse anche spesso, ma non lasciare che influenzino quello che verrà, l'importante è che tu dia sempre il massimo. Sei Paulo Dybala, non un calciatore qualunque, e se martedì non segnerai chi se ne frega! L'importante è che tu faccia il possibile per la tua squadra." le parole mi vengono fuori, una dopo l'altra, quasi sputate.

E le penso davvero, ma la sua espressione è quasi indecifrabile, non riesco a capire cosa sta pensando.
E se ho parlato troppo veloce e non ha capito niente?
Se invece il mio ragionamento appena esposto è insensato?

Infinite paranoie inutili.

Paulo continua a guardarmi con i suoi occhioni verdi, e non capisco più nulla.
Si lecca le labbra, e in un attimo esse finiscono sulle mie, facendomi battere il cuore all'impazzata.
Poggia le mani sui miei fianchi, io invece metto le mie dietro la sua nuca, avvicinandolo se possibile ancora di più a me.
Comincia a mordermi le labbra e io sorrido quando lo fa, lasciandolo proseguire, continuando a tastare quanto la sua pelle sia morbida.

È perfetto.

Il suo profumo di menta sconvolge ogni singola cellula del mio corpo, e Paulo porta le sue mani fin sotto le mie cosce. Istintivamente mi sollevo e mi poggia sul ripiano della cucina, in questo momento lui è più basso di me.
Per un breve secondo ci stacchiamo, poi rincolla le labbra su di me.

Ad un tratto, si stacca definitivamente per riprendere fiato e continua a lasciarmi piccoli baci fino ad arrivare al collo, prima di cominciare a succhiarlo e morderlo.
Prosegue la sua dolce tortura per qualche minuto, finché non lascia la mia spalla e si allontana di qualche centimetro.

"Non sai da quanto aspettavo questo momento." dice, con il respiro leggermente alterato.

"Mmmh, sei in astinenza piccolo Dybala?." chiedo sfacciata, prendendo coraggio da non so dove.

A volte non so proprio controllarmi.

Con le guance rosse e gli occhi luccicanti è ancora più bello.

"Ah, i ruoli si sono invertiti? Adesso però mangiamo, ho definitivamente esaurito le energie." dice, uscendo dal cartone le rispettive pizze.

"Sicuro? A me sembrava ti piacesse fare il vampiro." continuo a stuzzicarlo, alzando un sopracciglio e ridacchiando.

"Questo infatti non lo metto in dubbio, Anna." replica, cominciando subito dopo a mangiare.

SONO TORNATA

È COLPA DELLA SCUOLA, PERDONATEMI

cosa pensate di questo capitolo? Ditemi i vostri pensieri su questa coppia non coppia, sono curiosa😂

In ogni caso, ufficialmente a lutto perchè sabato ci sarà l'ultima partita di Gigi con la maglia bianconera, ma come si fa?😭😭😭

Ora vi saluto perchè domani ho un test di matematica, favoloso!😍

Besooooos,

Anna.💙

Casualidad; Paulo DybalaWhere stories live. Discover now