Otto || Il Ricatto

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"andiamo dolcezza - non vorrai farmi credere che non ti sia piaciuto" iniziò lui, abbassando gli occhi sulla mia scollatura e su tutto il mio corpo, si leccò le labbra inumidendole e rendendole lucide e invitanti come non mai "perché non ci riproviamo, uhm?" mi domandò ancora tirandomi improvvisamente a sé, contro le sue gambe e contro il massiccio rigonfiamento tra di esse.

Il contatto irradiò una strana vampata di piacere nel mio corpo, la mia bocca incapace di emettere alcun suono era rigida a formare una piccola 'o' mentre i miei occhi sbattevano velocemente nel tentativo di mettere a fuoco la scena che stavo vivendo, erano pieni di paura, terrore e disgusto, ma - purtroppo - anche di tentazione e desiderio.

Sì. Non negai a me stessa che in quel momento lo volevo - tutto il mio corpo lo voleva - ed ero in disperato bisogno del suo, di quel piacere che mi aveva già fatto provare una volta. ma mi opposi con tutta me stessa. Mi opposi a quella voglia che cresceva - e crebbe - sempre di più dentro di me nel momento in cui le sue labbra si attaccarono ancora al mio collo, succhiandolo e bagnandolo con la sua lingua qua e là.

"st-stai lontano da me" mormorai mordendomi la lingua per trattenere un gemito di piacere quando anche i suoi denti iniziarono la loro opera sulla pelle già arrossata e sensibile del mio collo.

"andiamo...so che lo vuoi" insisté lui tra un morso e un bacio stringendo la presa sui miei fianchi e attirandomi ancora di più verso di lui. Io appoggiai saldamente le mani sul suo petto cercando di respingerlo; sembrava che la mia coscienza e il mio corpo giocassero a uno strano giochetto erotico.

La prima mi costringeva a restare in me, immagini di Mason, del suo sorriso e dei momenti più speciali che rispecchiavano il nostro amore si ripeterono nella mia mente, erano la mia ancora, il ramo a cui mi dovevo aggrappare per non essere trascinata nella corrente di flash back della notte in cui il mio corpo aveva invece preso il sopravvento sulla mi amente, e in cui avevo lasciato che Luke soddisfacesse i miei bisogni fisici.

Il mio corpo invece era attirato come un acalamita al suo, la sua erezione accese un calore tra le mie gambe e desiderai solo potermi lasciar andare con lui, di nuovo, ma non potevo - no volevo.

Mi aggrappai più forte che potevo a quei ricordi di Mason, il mio amore era più forte di una semplice 'scopata' e non mi sarei lasciata corrompere un'altra volta dagli effetti delle sue labbra, della sua voce, delle sue mani e del suo corpo. Spalancai di nuovo gli occhi che non mi ero resa conto di aver tenuto chiusi e spinsi indietro Luke più forte che riuscii.

"no" dissi decisa "non lo voglio, amo Mason e non lo tradirò" ripetei a lui e a me stessa. Luke si passò una mano tra i capelli e ghignò attraverso quelle perfette, morbide e lucide labbra: un ghigno disgustoso e inquietante.

"un po' tardi per questo non credi?" mi beffò sporgendosi in avanti verso di me tanto che percepii di nuovo il suo respiro sulla mia pelle.

"i-io non lo farò di nuo-" inizia ma mi interruppe a metà spezzando la mia voce già insicura. La mia pelle era leggermente imperlata di sudore e alcuni capelli erano appiccicati ai lati del mio volto, sentii la preoccupazione e la paura crescere dentro di me, assieme al disprezzo per lui e per me stessa a causa di quello che avevo fatto con lui.

"davvero non vuoi tutto questo?" domandò in modo provocante gesticolando verso il suo corpo. Con un balzò scese dallo sgabello e mi prese la mano tirandomi verso di lui ancora una volta e allacciando le sue mani dietro la mia schiena scendendo fino a stringere il mio fondoschiena.

"STAI LONTANO DA ME! SEI UN PERVERTITO!" gridai con tutta la mia voce sobbalzando e spingendolo lontano da me. Feci ancora qualche passo indietro cercando di mettere quanto spazio possibile tra di noi.

Ricatto d'Amore || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora