cinque

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"Fra un po' uscirà il nuovo disco di Mario, e siamo qui per ascoltarlo tutti" dice Diego sedendosi accanto a me.

Annuisco.

Passa un'ora e abbiamo sentito tre pezzi, che mi sembrano bellissimi. Mario mette molta passione in quello che fa, si vede che ama cantare.
Anche i suoi testi sono molto belli.

"Andiamo a ballare stasera?" chiede Christian. Io sorrido, non vado in discoteca da mesi, ormai.
"Amore, io non vengo ho da fare stasera" dice Noyz. Io annuisco e lo bacio. "Va bene, starò attenta" dico.
Tutti acconsentiamo e ognuno torna a casa sua per prepararsi.

Ci ritroviamo davanti a un locale famoso, qui a Roma.
"Pronta per ritornare alle vecchie abitudini per una sera?" mi chiede Anna sorridendo. Io annuisco.
"Ricorda, però che sei lo stesso incinta" dico sorridendole. Lei annuisce convinta e io ridacchio.

Stiamo ballando da due ore circa e i miei piedi sono ormai a pezzi. Vado al nostro tavolo e noto che solo Luca è ancora seduto. Mi avvicino a lui, che già da un po' di metri di distanza mi sorride. "Ei" dico ricambiando il sorriso.
Mi siedo accanto a lui.
"Avanti, dimmi cosa hai fatto in questi anni, parlami di te!" dico io.
"Ho iniziato a cantare e ho fatto uscire qualche pezzo, sono tornato a Salerno e... niente" mi dice sorridendo ancora.
Io sbadiglio.
"Ho sonno" dico. Gli prendo la mano.
"Mi accompagni a casa?" gli chiedo alzandomi, sempre attaccata alla sua mano. Mi guarda poi accende il cellulare e legge l'orario.
"Ma sono ancora le 23:13!" dice ridendo.
"Ma io sono stanca, quindi andiamo" dico trascinandolo verso l'uscita.

Con la macchina arriviamo davanti casa mia e di Ema. Luca parcheggia la macchina lì davanti e aspetta che io entri.
Varco la soglia di casa e vado in cucina per bere dell'acqua. Vedo a terra le scarpe di Ema e le raccolgo, cazzo ogni santa volta le lascia in giro per casa. È una sua abitudine, lo fa da quando ci siamo trasferiti insieme qui.

Salgo le scale e man mano vedo che ci sono dei vestiti maschili e femminili sparsi. Sull'ultimo gradino vedo che c'è un reggiseno. Mi paralizzo. Gli occhi mi diventano lucidi.
Ma non devo piangere, non adesso. Non mi devo fare vedere fragile. 

Proseguo e arrivo in camera nostra.
La porta è socchiusa e da fuori la luce è soffusa. Sento dei gemiti.
È inconfondibile la voce di Noyz che continua ad ansimare, che schifo.
Con tutta la forza che mi rimane in corpo apro quella maledettissima porta.

Una ragazza, bionda, si trova nuda sopra il mio ragazzo. Ciò che mi fa ancora più schifo è che nessuno dei due non si è ancora accorto della mia presenza. Lascio cadere a terra le scarpe che ancora mantenevo in mano e i due, spaventati, si voltano.

"Mi fai schifo" riesco solamente a dire. Lo guardo negli occhi.
"Cazzo" sento dirgli. Mi volto e scendo le scale più velocemente possibile. Non ne posso più.

Esco di casa, ancora con il fiato corto.
Vedo che la macchina di Luca è ancora parcheggiata lì. Mi vede e scende dall'auto. Io corro verso lo sportello. Sale anche lui.

"Metti in moto, veloce" dico coprendomi il viso con le mani. Ormai le lacrime hanno preso il sopravvento.

Parte quasi subito e inizia a guidare velocemente verso una meta a me ignota.

Sta canna non mi calma 2 |CAPO PLAZA|Where stories live. Discover now