"Sono uscita, perché?" gli chiedo poggiando la borsa sul divano e sedendomi accanto a lui.
"Non mi hai nemmeno avvertito" mi dice duro.
"Okay, scusa" gli dico sbuffando e alzandomi per andare in camera.
"No aspetta!" mi dice prendendomi il braccio per fermarmi.
"Ieri, non... non volevo. È che mi devo abituare ad avere qualcuno in casa, scusa ti prometto che qui non mi farò più tipe." mi dice prima che mi chiuda in camera.
Resto assorta nei miei pensieri finché Luca non entra in camera.
"Perché cazzo Peppe mi ha chiesto il tuo numero di cellulare" mi chiede contraendo o muscoli della mandibola, visibilmente arrabbiato.
Alle sue parole mi esce spontaneo un piccolo sorriso e subito le mie guance si tingono di un leggero rosso.
"P-prima siamo stati insieme"'dico balbettando, per paura della sua reazione esagerata.
"Va bene" dice freddo.
"Allora ti do io il suo numero, perché il tuo non ce l'ho, non mi serve a niente" mi dice.
Qualcosa dentro di me si spenge e subito le lacrime minacciano di uscire.
Perché ha detto quelle cose? Che gli ho fatto? Sono qui da solo pochi giorni e questo è già il secondo litigio.
Così prima che se ne vada lo spingo fuori dalla porta e la chiudo a chiave.
"Dai Sam! Scusa!" lo sento gridare dall'altra parte. E subito una cascata di lacrime inizia a bagnarmi il viso.
Luca inizia a dare pugni sulla porta continuando a scusarsi. Ma ad un certo punto cessano e io crollo in un profondo sonno.
Quando mi sveglio non ricordo del litigio avvenuto solo poche ore prima e incoscientemente apro la porta e ciò che mi si mostra davanti è un Luca appoggiato al muro con la testa fra le mani.
Appena faccio un passo alza la testa di scatto e mi guarda. Subito si alza e mi viene incontro.
"Ehi, scusa... senti" dice guardando a terra e grattandosi la nuca. "Ti prego, mi puoi spiegare perché proprio lui?" mi chiede innervosito ma nei suoi occhi leggo anche delusione.
Sospiro.
"Perché?"
