Gli Holmes

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L'ottobre del 1729 era uno dei più caldi che la gente di Tortuga ricordasse.
Il sole, che aveva già incominciato la sua discesa verso l'orizzonte illuminava le strade di un'atmosfera tranquilla, pacifica, quasi si fosse trattato di un sogno intrappolato sulla tela di un quadro.
Giu al porto i bambini correvano scalzi, giocando a rincorrersi e schiamazzando senza ritegno.
Quanto avrei volto togliere anch'io quelle maledette scrape.
E invece non potevo, dovevo stare lì, dritta e composta in attesa che gli amici di John si degnassero ad arrivare.
Anche se a dire il vero amici non era il termine più appropriato da usare.
Cioè, conoscevo quella famiglia da tanto tempo ma più che altro venivano qui quasi sempre concludere degli affari.
La cosa che però non capivo questa volta era cosa c'entrassi io con questi affari.

«Manca ancora molto?» chiesi dopo un po'.
«Arriveranno a momenti.» mi rispose mia madre, continuando a guardare dritto davanti a se.
A giudicare dal suo tono di voce e dalla sua espressione sembrava davvero nervosa, persino più di John, la cosa che invece innervosiva me era non riuscire a capirne  il motivo.
Avevo come la sensazione che tutti mi stessero nascondendo qualcosa che io non sapevo.

Dopo circa un'attesa che durò in tutto un'altra trentina di minuti, vedemmo la nave dei signori  Holmes arrivare.
Era ora
Pensai, mettendomi poi dritta con la schiena, anche se stare dritta su quelle scarpe era più facile a dirsi che a farsi.

«Ecco, ci siamo!»
Esclamò John, urlando quasi a dire il vero.
Si, era in ansia.
Alzai gli occhi al cielo sentendolo, scuotendo poi la testa prima di soffermarmi a guardare la famiglia Holmes che nel frattempo era scesa dalla nave e si apprestava a dirigersi verso di noi.
Quasi tutte le donne avevano le carte in regola per apparire su alcune di quelle riviste di moda francesi che amava tanto mia nonna Rose.
I guanti richiamavano la stessa esatta tonalità dei loro abiti, che sembravano non essere mai stati indossati prima.
Erano davvero impeccabili, con le loro spalline imbottite a fodere di seta dai colori contrastanti, il tutto completato dai cappellini che sembravano davvero voler sfidare la gravità.
Gli uomini invece non erano poi così interessanti da osservare.
Tutti tranne uno.
Uno che invece aveva catturato completamente la mia attenzione.
Non faceva parte degli Holmes, questo era sicuro perché conoscevo quella famiglia da ormai molti anni.
E conoscevo per filo e per segno ogni suo componente.

Avrà avuto più o meno la mia età, o forse era poco più grande di me.
Non lo so.
Non sapevo chi fosse, ma emanava una certa aria di ricchezza e superiorità che avevo notato davvero in poche persone.
Camminava a testa alta, con un espressione disinvolta ed uno sguardo che sembrava osservare tutti con un certo disgusto.
Come se nessuno fosse pari alla sua persona.
Bah, idiota.
Pensai, distogliendo poi lo sguardo da lui.

«Clayton! Da quanto tempo!»
Tuonò improvvisamente la voce allegra dell'ammiraglio Holmes, porgendo la mano a John, il quale sorrise stringendola poco dopo sorridendo anche lui.
Solo chi conosceva davvero John avrebbe potuto capire che quel sorriso non aveva nulla di sincero.
E si può dire che io lo conoscessi abbastanza per riconoscerlo.
Quanto lo odiavo, esageratamente.

«Ammiraglio! Che piacere rivederla!»
«Il piacere è reciproco Clayton, oh e lei invece è davvero incantevole, come sempre del resto.» continuò l'ammiraglio, rivolto questa volta a mia madre, spostando infine il suo sguardo su di me.
«E tu cara sei davvero cresciuta, lasciatelo dire.» disse, non risparmiandosi dal rivolgendomi un sorriso al quale mi limitai a sorridere anch'io, facendo poi in breve inchino.
Mi piaceva quell'uomo.
Emanava un non so che di buono e gentile.
Con la sua statura bassa, i suoi occhiali tondi e i lunghi baffi biondi sempre perfettamente in ordine.
In un certo senso era buffo, era tutto il contrario di ciò che ti aspetti immaginando un ammiraglio.

«Quanti anni ha adesso?»
Chiese poi il Signor Holmes, rivolto questa volta a mia madre spostando di conseguenza il suo sguardo su di lei.
«Diciassette appena compiuti.» gli rispose, non nascondendo la punta d'orgoglio nella sua voce.
Okay, forse io e mia madre non andavamo d'accordo a volte, o per meglio dire la maggior parte delle volte.
Sopratutto quando ci trovavamo in presenza di John, ma malgrado questo sapevo bene quanto lei mi adorasse, nonostante io in quel momento non riuscissi a provare altro sentimento se non odio nei sui confronti.

«Oh che sbadato! Per poco dimenticavo le presentazioni!»
L'ammiraglio fece un passo indietro, facendo un cenno con il capo in direzione del ragazzo dai capelli castani.
«Lui è Andrew Blake! È il nipote di un mio caro amico, quello di cui vi ho parlato Clayton.»

A quelle parole il volto del mio patrigno parve illuminarsi.
Si avvicinò al ragazzo, porgendogli la mano e sfoderando uno dei suoi sorrisi più sinceri.
Strano
Terribilmente strano 
Pensai, alternando lo sguardo tra John e il moro il quale si limitava a guardare il mio patrigno con uno sguardo carico di freddezza.
«È piacere conoscervi.»
Esclamò poi il ragazzo  stringendo la mano di John prima di voltarsi verso mia madre eseguendole un perfetto baciamano.
Cosa della quale non rimasi per nulla  stupita.

La cosa che mi stupì invece fu un'altra.
Sbattei un paio di volte le palpebre, come per essere sicura di vederci bene.
Di solito in un baciamano le labbra non dovrebbero mai toccare proprio la mano ma anzi sfiorarla solo simbolicamente.
Eppure era proprio quello che stava facendo.
Un leggero brivido mi percosse la schiena quando sentì le sue labbra a contatto con le mie nocche.
Lo guardai, corrugando la fronte, confusa.
Tuttavia nessuno sembrò accorgersi di quel gesto tanto insignificante quanto intimo.
Che cazzo significava?
Quando si rimise dritto continuai a guardarlo, ma lui si limitò solamente a rivolgermi un ghigno prima di voltarsi.
Sembrava quesi mi stesse prendendo in giro.

Persa com'ero nei miei pensieri non mi accorsi neanche che gli altri avevano iniziato a camminare in direzione della città, allontanandosi dal porto.
Iniziai a camminare anch'io verso di loro raggiungendoli in pochi passi.
Mi voltai indietro solo una volta, per poter raccogliere il braccialetto che mi si era appena sfilato dal polso.
Ma quella sola volta mi bastò per scorgere uno strano movimento provenire da lontano.
Proprio vicino alla nave da dove erano arrivati gli Holmes.
Assottigliai lo sguardo per guardare meglio, avanzando anche di alcuni passi ma la voce di mia madre che mi chiamava da lontano mi fece tonare nuovamente indietro.
Senza che riuscissi a vedere la figura di uno strano pirata allontanarsi dalla nave con una bussola in mano.
Guardando proprio nella nostra direzione con uno strano ghigno stampato in faccia.

ᴛʜᴇ ʙʟᴀᴄᴋ ʀᴏsᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora