Vapore

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Will o meglio Henry ci aveva accompagnato fino a quelle che avrebbero dovuto essere le nostre stanze.
Sembrava simpatico tutto sommato, certo non potevo dare un giudizio vero e proprio dato che lo conoscevo da poco più di una decina di minuti, ma la cosa certa era che sarebbe stato sicuramente meglio di quell'idiota di Blake.
'Ma non più bello.'
Ci tenne a precisare la voce nella mia testa.
«Non me ne fotte un cazzo se è più bello!»
'Ma stai ammettendo che lo è.'
Sbuffai.
Possibile che dovesse rompere anche nei miei pensieri?
«Ah non lo sopporto!»
Scossi la testa, cercando di eliminare qualsiasi cosa che mi riportasse alla mente quell'idiota.
Invece di pensare a lui mi guardai intorno, osservando meglio la stanza.
Era piccola, con solo un letto singolo e un mobile che supponevo sarebbe dovuto essere l'armadio.
Beh sicuramente non ci avrei messo molto lì dentro. Pensai, abbassando lo sguardo sul mio abbigliamento, indossavo ancora la vestaglia e la camicia da notte di ormai settimane fa anche se del loro colore bianco non era rimasto più nulla.
«Ho un aspetto orribile.» sussurrai guardandomi allo specchio.
Ed era vero, tralasciando i vestiti avevo delle occhiaie enormi, segno delle notti insonni passate su quella nave. Per non parlare poi dei miei capelli che sembravano tutto tranne che quelli.
Avevo assolutamente bisogno di un bagno.

Dopo essere uscita dalla stanza ed esser scesa al piano di sotto per chiedere dovrei si trovasse il bagno, mi diressi a passo spedito verso esso.
Nonostante l'educazione che avevo ricevuto da mia madre, il bussare prima di entrare sembrava proprio un concetto che non mi entrava in testa.
E fu proprio quello ciò che successe.
Non bussai.
Con un gesto deciso aprì la porta del bagno, entrando e richiudendomi velocemente la porta alle spalle.
Non ero di certo pronta però alla scena che mi si parò di fronte, e che andava di sicuro al di là della mia immaginazione.
Un denso e caldo vapore aleggiava in tutta la stanza, e lì, sprofondato nella vasca se ne stava proprio la persona che non avrei voluto vedere per il resto della giornata.
Nonostante mi fossi ripromessa di non farlo rimasi a fissarlo imbambolata.
Andrew se ne stava comodamente allungato nella vasca, l'acqua che gli copriva a malapena l'ombelico, lasciava scoperto tutto il torace.
Se ne stava lì, completamene rilassato e con le braccia comodamente poggiate sul bordo della vasca. Quella posizione rilassata non faceva altro che conferirgli un aria estremamente.. sexy?
Non sapevo neanch'io come definirlo.
I capelli scuri erano bagnati e potevo vedere alcune piccole gocce d'acqua cadere e scivolare lungo il collo, poi giù verso la clavicola e il torace ampio.

«Dio..» sussurrai, ma non abbastanza piano da non essere sentita. Infatti poco dopo le labbra del moro di curvarono in una smorfia compiaciuta.
«Si lo so, faccio sempre quest'effetto.» affermò aprendo gli occhi e puntando il suo sguardo compiaciuto su di me.
«Io..io.. non ti stavo spiando!» mi affrettai a precisare, mentre le mie guance si coloravano di rosso.
«E allora cosa facevi?»
«Ero venuta per farmi un bagno.» dissi, agitando l'asciugamano che avevo tra le mani davanti ai suoi occhi.
«Non ti hanno insegnato che si bussa prima di entrare?»
«Non mi aspettavo di certo che ci fossi tu qui dentro.»
«Questa non è una scusa.» precisò.
«Invece si, lo è!»
Sapevo benissimo che aveva ragione, ma non potevo di certo dargliela vinta no?
«Sbrigati.» esclamai infine voltandomi e uscendo velocemente da lì. L'aria stava diventando piuttosto calda.
Tutta colpa del vapore.
Pensai stringendo l'asciugamano al petto.
Certo, il vapore.

«Niente bagno?»
La voce di Will, dall'altro lato del corridoio mi distrasse dai miei pensieri sul vapore.
«È occupato.» mi limitai a dire, ricevendo solamente un cenno in risposta.
«Will!» urlai quasi, prima che se ne andasse.
«Cosa?»
Il moro si fermò di scatto voltandosi verso di me mentre io lo avanzavo a passo spedito verso di lui.
«Tu conosci Jack no?» gli chiesi, inclinando la testa di lato in attesa della risposta.
«Beh si, cioè.. è quasi come una specie di zio per me.»
«Oh.. quindi lui e tua madre si conoscono da tanto?»
Annuì in risposta.
«Perché ti interessa?»
Alzai le spalle.
«Semplice.. curiosità!» sorrisi.
«Che fai?» gli chiesi poi, cercando di cambiare discorso. Anche perché non volevo si facesse strane idee su quell'improvviso interessamento.
Mi accorsi solo in quel momento che aveva qualcosa in mano, alcune bottiglie contenenti un liquido scuro.
Rum probabilmente.
Ma possibile che lì bevessero solo quello?
«Vuoi?» mi chiese, agitando la bottiglia davanti ai miei occhi.
«Si.» risposi poco dopo, accennando un sorriso mentre lo seguivo in quella che supponevo fosse la sua stanza.

Ero rimasta con Will circa un'ora.
Un'ora in cui ci eravamo scolati una bottiglia e mezza di rum e avevamo parlato di un infinita di cose.
Mi piaceva stare con lui, avevamo parlato di un sacco di cose, di una certa Wendy, che aveva definito "la sua migliore amica" anche se per me, a giudicare dal suo sguardo mentre ne parlava sembrava essere tutt'altro.
Mi aveva anche raccontato di suo padre, del fatto che fosse stato colpito da una maledizione che lo costringeva a non poter mettere piede sulla terra ferma se non una volta ogni dieci anni e di come, fortunatamente, due anni fa erano riusciti a liberarlo, grazie anche all'aiuto di una certa Carina, che era andata via pochi mesi dopo partendo per l'Inghilterra.
Mi aveva anche parlato di Jack e di come avesse conosciuto i suoi genitori.
Tutte quelle storie mi affascinavano e non poco, proprio per questo lo ascoltai con piacere.
Non ci nessun accenno a mia madre però, non l'aveva nominata neanche una volta.
Strano.
Eppure io e Will avevamo quasi la stessa età e quindi Jack avrebbe dovuto conoscere mia madre in quel periodo.
Ero confusa.
Non riuscivo a capire.
Quando lasciai Will mi diressi immediatamente in bagno, che fortunatamente era vuoto.

«Ti piacciono? È tutto quello che ho per ora, non ho portato molti vestiti con me.»
«Vanno benissimo, grazie.» sorrisi a Elizabeth che mi guardava dall'uscio della porta.
Mi aveva prestato alcuni vestiti, dato che ormai i mei non potevano più essere utilizzati.
Era strano indossare i pantaloni, ma erano sicuramente molto più comodi di quello che indossavo di solito questo era certo.
Continuai a guardarmi allo specchio osservando la camicia, il gilet, i pantaloni.
Mi toccai la vita.
Chissà come sarebbe stato avere una spada.
Sapevo come usarla, me l'aveva insegnato mia madre tempo fa però non ne avevo mai avuto una mia.
«Io vado di sotto. Quando sei pronta raggiungici okay? Credo sia arrivato il momento di parlare.» detto ciò se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.

Scesi le scale una decina di minuti dopo, trovando tutti già lì.
Will mi sorrise, invitando a sedermi.
Cercai di evitare lo sguardo di Andrew o altrimenti sarebbe stato inevitabile pensare a ciò che era successo nel bagno.
E quello era proprio ciò che speravo di dimenticare.
«Bene, siamo tutti qui. Può parlare adesso.»
La voce di Andrew era fredda, anche se con una punta di nervosismo.
«Cosa voleva quell'uomo da noi?»
«Soffri di vuoti di memoria ragazzo? Sai bene cosa ti ha chiesto.» s'intromise Jack, come al solito del resto.
Andrew lo ignorò continuando a guardare Elizabeth in attesa di una risposta.
Io invece mi limitavo ad ascoltare in silenzio.
«L'uomo con cui avete parlato..»
«Quello con la barba rossa?»
«Esattamente. Si chiama Barners e lavora per un certo Khan, non credo che voi possiamo conoscerlo a meno che Barners non ve ne abbia già parlato.»
Io e Andrew scuotemmo la testa.
«Bene, lui era conosciuto proprio per l'ossessione che aveva per questa leggenda, la leggenda di questo fiore magico che sembri donare poteri straordinari. Per anni ha cercato invano di trovarlo, ma le uniche due persone che sapevano per certo dove si trovasse erano i tuoi genitori. Loro però non gli avrebbero mai detto nulla..» fece una pausa, sospirando.
«..ed è proprio per questo che sono morti e con loro il segreto su dove si trovasse il fiore. Ora Khan è convinto che tu sappia dove si trova ed è per questo che ti vuole.» finì tutto d'un fiato.
«Ora la domanda è..ragazzo..»
Jack si sporse di poco, poggiando i gomiti sul tavolo fissando Andrew dritto negli occhi.
«Tu sai dove si trova no?»

ᴛʜᴇ ʙʟᴀᴄᴋ ʀᴏsᴇWhere stories live. Discover now