Isla de las Sombras

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Continuai a baciarlo con la stessa foga e la stessa intensità per un bel po', mentre le sue mani mi accarezzavano i fianchi.
Lo lasciai fare senza obiezioni, beandomi di quelle sensazioni completamente nuove per me ma non per questo meno belle.
Ansimai appena, inclinando la testa di lato mentre le sue labbra scendevano sul mio collo.

«Jack!»
Urlai improvvisamente, osservando con gli occhi spalancati l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere o meglio che avrei voluto vedere in quel momento.
Fu questione di un attimo, spinsi immediatamente Andrew via da me mentre le mie guance si coloravano di un rosso acceso.
Dio che imbarazzo.

«Oh non fate caso a me!» disse il pirata, guardandoci e agitando una mano in aria come se stesse scacciando qualcosa, avanzando con il suo solito passo ondeggiante.
«Ero solo venuto a prendere questa qui!»
Ghignò allora, facendo ondeggiare una bottiglia di rum davanti alle nostre facce, la mia ancora completamente rossa e quella di Andrew che sembrava un misto tra l'annoiato e l'esasperato.
«E ovviamente a dirvi che Elizabeth vuole parlare con voi per... non so quali danni l'affliggono ora a dire il vero quella donna è così problematica.»

Detto ciò e presa la bottiglia il pirata di diresse nuovamente verso la porta, saltellando e canticchiando una strana canzoncina continuando a ridere.
Ormai non riuscivo più a distinguere quando era sobrio o no.

Una volta che Jack fu uscito chiudendosi la porta alle spalle rivolsi una breve occhiata al ragazzo al mio fianco, per poi uscire insieme a lui in completo silenzio.
Non sapevo precisamente come comportarmi dopo tutto ciò che era successo e mi sentivo completamente a disagio in quel momento. Anche se cercai prontamente di ignorare quel sentimento, continuando a camminare con lui verso quella che più che stanza del capitano sembrava una sala riunioni.

Quando varcammo la soglia trovammo Elizabeth già ad aspettarci in compagnia di Lyra, Jacob e quello che avevo capito essere lo zio di Andrew, che a quanto pare sembrava non sopportare Jack a giudicare dalla smorfia che gli aveva rivolto appena il pirata era entrato, poco dopo di noi.
Elizabeth sorrise a me ed Andrew, invitandoci ad avvicinarci al tavolo dove notai erano sparse parecchie carte con degli strani simboli.
«Bene bene, ora che siamo tutti puoi dirci perché ci hai fatto venire qui? Sai eravamo tutti piuttosto occupati.»
Esclamò improvvisamente Jack prendendo posto anche lui attorno al tavolo, stendendo comodamente i piedi su quest'ultimo non facendo altro che ottenere un'altra smorfia dal padre di Lyra.
«Oh su Johnny-Johnny non guardarmi così! Finirai per sciuparmi e Anastasia potrebbe essere gelosa.»
Disse allora il pirata per il semplice gusto di infastidire l'uomo, che sbuffo in risposta trattenendosi però dall'estrarre la spada, con la grande tentazione di voler zittire l'uomo.

Elizabeth tossì, cercando di attirare l'attenzione dei due prima di iniziare a parlare.
«Ora che credo di avere finalmente l'attenzione di tutti, direi che possiamo iniziare a parlare di cose serie.»
Aveva esclamato la bionda, con un cipiglio severo in volto.
«Sappiamo tutti quali sono le intenzioni di Khan e dove lui è diretto.»
Andrew annuì in risposta, mentre il suo sguardo si posava sulla mappa, in un punto in particolare.
«Lui ti aveva rapito, vi aveva per un motivo ben preciso, che di certo non era quello di usarvi come guida per arrivare lì.» specificò la donna, poggiando entrambe le mani sul tavolo ed alternando lo sguardo tra i due.
Il moro corrugò la fronte, confuso.
«Quindi lui..»
«Lui voleva solamente farcelo credere, ha sempre saputo come arrivarci.. quello che non sapeva era come fare ad accedere all'isola.»
Intervenne allora Lyra, continuando a tenere lo sguardo rivolto sul libro, sfogliandolo.
«In che senso?»
Chiesi allora io, non riuscendo a capire il senso di tutto ciò.
Da quando bisognava "accedere" ad un isola?
«L'isola dove è situata La Rosa..»
«Isla de las Sombras.» intervenne Andrew, ottenendo un cenno da parte della bionda.
«Esattamente. L'Isla de las Sombras, conosciuta anche come Cayo de Sombras è un'antica isola situata tra due scogliere.
Essa è maledetta da un'antica maledizione chiamata anche "Niebla Negra" la nebbia nera, che rende impossibile vedere l'isola all'occhio umano, tranne durante la notte di luna piena.
La nebbia non solo avvolge l'isola ma indebolisce chi la percorre passo passo mentre attira gli spiriti dei morti. Coloro che muoiono per mano della nebbia nera sono condannati a vagare sull'isola per l'eternità e a diventare anche loro spiriti, "ombre".»
Disse Lyra tutto d'un fiato, per poi voltare il libro verso gli altri, indicando un disegno posto al centro della pagina.
«La Rosa è situata al centro dell'isola, è essa che da energia alla nebbia.»
«Lui credeva che io conoscessi una specie di metodo per esserne immune, quindi?»
La bionda annuì nuovamente.
«I tuoi genitori sono stati gli unici in grado di uscirne vivi.»
«Ma senza La Rosa.»
«Ma comunque vivi.»
Il moro sospirò, scuotendo impercettibilmente la testa.
«Se i miei calcoli sono esatto abbiamo ancora un netto vantaggio su di loro, che se tutto va bene ci permetterà di arrivare prima all'isola.»
«Giusto in tempo per la luna piena.» aggiunsi io, continuando ad osservare il disegno.
«E giusto in tempo per salvare Will.» sospirò appena Elizabeth, con un tono appena udibile ma non così tanto da non riuscire ad essere sentita da me.

***

Non appena uscimmo tutti dalle stanze del capitano mi accorsi che era già arrivata la sera e che il tramonto sembrava essere passato già da un bel po'.
Mentre camminavo sul ponte e ripensavo alle parole dette da Lyra, nella mia testa non facevano altro che materializzarsi immagini di anime dalle forme più raccapriccianti.
Feci una smorfia, scuotendo prontamente la testa per provare a scacciare quelle orribili immagini dalla mia testa, rivolgendo la mia attenzione ad altro.
Sorrisi istintivamente osservando Wendy e Will poco distanti da me.
Se ne stavano in disparte sussurrandosi alcune cose all'orecchio.
Era la prima volta da quando ero sulla nave che vedevo Wendy sorridere sinceramente e...arrossire forse?
Decisi di non disturbarli, dato che sarei stata solamente d'intralcio.

La scena che vidi poco dopo però mi fece letteralmente togliere il sorriso dalla faccia.
Non sapevo neanch'io perché mi desse così fastidio, sapevo solo che sentivo un enorme morsa allo stomaco, e che mi stava salendo un grande esaurimento nervoso alla vista di quell'idiota dai capelli neri in compagnia di due ragazze, che di certo avrebbero fatto concorrenza con alcune di quelle puttane nei quartieri bassi di Tortuga, questo era sicuro.
Istintivamente la mia mente ripensò al bacio avvenuto nemmeno qualche ora prima, possibile che non gliene fosse importato nulla?
Che non avesse significato niente per lui?

«Stupido idiota.» sbottai poco dopo, rivolgendo un'occhiata sprezzante al ragazzo, che sembrava invece occupato a pavoneggiarsi davanti alle due ragazze, per poi voltarmi di scatto dirigendomi nuovamente verso le stanze del capitano a passo spedito.

Dato che erano tutti usciti, magari avrei potuto trovare lì un po' di tranquillità, pensai.
Proprio per questo rimasi più che sorpresa quando, aprendo di poco la porta riconobbi i volti familiari di Lyra e Jacob.

Mi zittì immediatamente alla loro vista, soffermandomi a guardarli.
Sorrisi nuovamente, lo stesso sorriso che avevo mentre poco prima osservavo Wendy e Will.
Okay, forse ma dico forse potevo sembrare un tantino impicciona.
Ma che ci potevo fare io se ero curiosa?
E poi non avevo niente di meglio da fare, quindi.

«Ehi, guarda qui!»
La voce di Jacob richiamò l'attenzione di Lyra, che distolse lo sguardo dal suo libro per poi posarlo su di lui.
«Wow Black vedo che hai finalmente imparato a leggere.. è forse un miracolo questo?»
Lo prese in giro lei, guardandolo divertita.
Il moro sbuffo sonoramente sentendo le sue parole, lanciandole la prima cosa che capitava a tiro, e che la bionda scansò abilmente.
«Ma ehi! Quello era un complimento stupido!»
Disse allora lei, guardandolo male.
«Complimento? Ah si?»
«Si.»
«E da quando tu fai complimenti a qualcuno oltre che a te stessa?»
«Idiota.» lo apostrofò lei, lanciandogli contro il libro che aveva tra le mani, colpendolo in piena faccia.
«Ma ahia!» urlò il moro, toccandosi il naso dolorante mentre la bionda scoppiava letteralmente a ridergli in faccia.
Jacob continuava a guardarla male, un misto tra l'offeso e il dolorante, mentre continuava a tenersi una mano sul viso.
La bionda lo guardò divertita, continuando a ridere.
«Mi sei mancato così tanto, lo sai?»
Si lasciò scappare la ragazza, avvicinandosi di più a Jacob per poi abbracciarlo, stringendolo forte a se.
Il ragazzo, sorpreso e felice dal gesto della bionda, dopo un primo momento di smarrimento ricambia l'abbraccio stringendola a se come se fosse una delle cose più preziose che aveva, lasciandole un bacio sulla fronte.

ᴛʜᴇ ʙʟᴀᴄᴋ ʀᴏsᴇWhere stories live. Discover now