Prima parte - Capitolo 6

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Gli anni non avevano migliorato la realtà delle notti all'addiaccio, e benché Frost non ci avesse mai davvero fatto caso, l'età aveva cominciato a ricordargli che il tempo era inesorabilmente passato dai giorni di gloria della banda: la schiena gli doleva, e gli pareva che il terreno avesse arato il suo corpo in una sorta di fredda vendetta per tutti gli anni che aveva speso da contadino. Tentò, muovendo qualche passo oltre il rifugio che avevano scelto, di sciogliere i muscoli e tentare un recupero che in quel momento sembrava impossibile. Cash era già in piedi, stagliato contro l'orizzonte, con una tazza fumante in mano, la sigaretta in bocca e un fuoco da campo acceso ai suoi piedi.

"Caffè?"

"Sì, grazie. Sei in piedi da molto?"

"Non ho bisogno di dormire più di tanto."

"Un tempo non era così."

"Tu ti senti come allora?"

"No."

"Allora lo sai perché."

Frost prese il barattolo di latta colmo di caffè nero bollente dalle mani di Cash, bevendo senza aspettare.

"Questa merda fa schifo."

"Io ammazzo la gente, Frost, non sono una massaia del cazzo."

"Non ho detto che dovrebbe essere migliore. E' quello che noi ci meritiamo."

"Ricominci con le tue stronzate dei meriti? Le cose succedono, punto. Che cazzo di presunzione hai a mettere bocca in queste cose?"

"Il presuntuoso sei sempre stato tu, Cash."

"Non ti sei mai guardato bene."

"Non è una questione di presunzione, ognuno di noi va avanti per tentativi, perché non potrà mai sapere quello che gli altri pensano o provano, tranne forse un paio di volte nella vita."

"Ora fai il filosofo, Frost? Questo era compito di Stiff."

"Lasciamo perdere Stiff: non credo di farcela, ora. In ogni caso io almeno ci provo."

"Questa è proprio bella, Frost: tu almeno ci provi? Contadino da quanti anni? Dieci? Quindici? Venti? Quante cazzate ti racconti!"

"Anche quello è stato un tentativo, Cash, e non hai alcun diritto di giudicarlo."

"Io non lo giudico, ti dico solo che quello non è provare, ma scappare."

"Non si può scappare da niente: il momento arriva sempre. C'è solo da sperare che sia prima per te che per chi ti è vicino."

"Si vede che viviamo in due modi diversi, Frost: se anche rimanessi l'unico figlio di puttana al mondo, voglio vedere quanti più stronzi possibile andarsene prima di me."

"A ognuno il suo, Cash: ti assicuro che avrei dato tutto perché Lynn mi sopravvivesse."

"Davvero? Allora perché non ti sei ammazzato dopo averle sparato?"

"Parlo della malattia."

"E io della vita: sapevi benissimo che avresti dovuto recuperare gli anni che hai perso sepolto nel nulla di quella casa, per questo non l'hai fatta finita."

Frost stritolò il barattolo come fosse di carta, lo lanciò via e afferrò Cash per la camicia, guardandolo con occhi di brace e il fiato grosso.

"Non ho perso niente, di questi anni, niente. E' stata una mia scelta, e sono felice di averla fatta. Ora lei è morta e sì, non ho avuto il coraggio di ammazzarmi anche io. Ma credimi Cash, è come se lo avessi fatto. E lascia che ti dica un'altra cosa: farò tutto il possibile, a costo di sputare sangue e mangiare merda, per seppellirti prima di me, brutto figlio di cagna. A te, stronzo egoista, voglio sopravvivere. E sopravviverò."

I RisvegliatiWhere stories live. Discover now