Parte seconda - Capitolo 7

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Gli piaceva rimanere zitto, guardarla mentre si vestiva, come un bambino che di nascosto sbircia le prime nudità di una donna. Ora non si preoccupava certo più delle inibizioni, e rispetto a Maureen non provava alcuna vergogna nel desiderarla, vederla, osservarla.

Non era stato così, con Lynn. Non si sentì in colpa, quasi percependo che l'amore ha strade e forme diverse fra loro, non tutte, o quasi nessuna, comprensibili all'uomo. La data fissata da Cash per l'incontro si avvicinava inesorabilmente, ma Frost non se ne avvedeva. Quando sarebbe stato il momento, ci avrebbe pensato. Accennò un sorriso, osservando Maureen infilarsi un paio di bellissime calze ricamate, di quelle che Frost aveva solo immaginato, e da giovane, ascoltando i racconti delle scorribande di Cash all'Est. La vita nei campi gli aveva dato molto, ma molto era rimasto solo fantasia, per lui.

"Ti vedo, stronzo!"

"E allora? Non c'è niente di male, mi pare."

"Ormai hai visto tutto, che hai da guardare, ancora?"

"Ti sembrerà strano, ma non ho mai guardato così qualcuna. E se devo proprio essere sincero, anche se ho visto tutto, la voglia non mi è passata."

"Sei proprio un vecchio porco, Frost."

"Ma che dici? Sono un brav'uomo, io!"

"Neanche quando dormi, Frost."

"Ti alzi sempre così presto?"

"Un vero capo si alza per primo e va a dormire per ultimo, non ricordi?"

"Certo che ricordo."

"Domani non lavoro, però. Ho deciso di passare una bella serata con te prima che tu riparta, e farti vedere quanto è capace di dormire Maureen!"

"Mi ricordo che con i turni di guardia eri sempre precisissima."

"Quando lavoro, di certo. Ma se mi prendo un giorno libero, posso anche passarlo tutto a letto."

"Buon per me."

"Non farti troppe illusioni! Stasera berrò così tanto che non credo sarò in grado di fare nulla, dopo. Anzi, magari mi addormento, così siamo pari!"

"Ti dico che è stata solo una tua impressione..."

"Stai zitto, o giuro che ti lancio qualcosa!"

"Mi piace quando ti arrabbi, sai?"

"Ti piacerà meno quando avrò cancellato quel risolino dalla tua brutta faccia!"

"Rimaniamo qui o mi porti in giro?"

"Tu non ti preoccupare, fatti trovare pronto, lavato e ripulito per il tramonto, al resto penso io. Nel frattempo ti do la giornata libera, perché non vai a trovare quei tuoi nuovi amici?"

"Devo pensarci."

"Non avere paura, Frost. Vedrai che ti farà bene."

"Paura?"

"Non fare il finto tonto, hai capito. Ora me ne vado, vedi di non tardare stasera, se non vuoi prenderne più di quante tu non ne abbia prese in tutta la vita."

Uscì dalla stanza vestita di tutto punto, misteriosa e attraente come nessuna delle sue ragazze sarebbe mai potuta essere. Frost si abbandonò fra le lenzuola, cercando fuori dalla finestra illuminata dalle prime luci del mattino qualcosa che neppure lui poteva davvero sapere. Erano bastati pochi giorni per provare tutto e il contrario di tutto, abbracciare e contraddire dubbi e certezze. Inspirò profondamente. Si era sentito svuotato, consegnando Lynn alla morte, viaggiando per tutti quei giorni in compagnia di Cash, dopo quasi vent'anni. E avvolto da quelle lenzuola, senza fare nulla che non fosse guardare fuori da una finestra, sentì quasi come se quel vuoto potesse riempirsi, senza avere la presunzione di ricucire una ferita troppo profonda perché potesse rimarginarsi prima della sua morte. Si alzò con calma, percorrendo tutta la stanza a passi lenti. Tuffò il viso, le mani, i capelli nella bacinella d'acqua, sollevandosi di colpo, fissando lo specchio come se si guardasse per la prima volta. Passò la mano sul viso, sentendo la barba già ricrescere. Sorrise.

I RisvegliatiWhere stories live. Discover now