Capitolo 6

280 22 4
                                    

Meilyn Nakamura si svegliò con la vista annebbiata e un senso di nausea profonda. Lentamente la giovane donna dai capelli neri mosse leggermente il collo trovandolo sporco e appiccicoso di sangue fresco e sangue incrostato. La giovane al movimento del proprio collo gemette di dolore. Le braccia e le mani erano incatenate alle due pareti della stanza, le gambe piegate sotto se costringendola a stare seduta o al massimo in ginocchio.

I ricordi erano molto confusi. Il corpo pieno di lividi e tumefatto non le permetteva i movimenti, per quanto possibili, se non voleva provare dolore. Il corpetto stracciato lasciando libero accesso alla sua gola.

Meilyn gemette di dolore guardandosi attorno. Il posto in cui si trovava non lo conosceva, era tetro, umido e buio, non era lo stesso luogo dove aveva combattuto contro Madara

"Meilyn Nakamura, hai il sangue più dolce e potente che abbia mai assaggiato!" esclamò una voce profonda, cupa, gelida, tanto che Meilyn rabbrividì cercando lo sguardo della persona che aveva appena parlato trovandolo seduto su una specie di grande trono di pietra, una gamba destra sollevata e poggiata sulla specie di bracciolo. Il gomito invece era poggiato sul bracciolo sinistro e sulla sua mano aveva poggiato il mento il suo interlocutore.

"Madara!" gracchiò Meilyn.

Madara sorrise e sollevò le spalle incurvate e scese la gamba dal bracciolo alzandosi dal trovo e avvicinandosi a lei. Le prese il mento tra le mani costringendola a guardarla nei suoi occhi spietati, crudeli.

"Sei una strega potente Meilyn, molto potente il tuo sangue mi inebria. Delizioso...davvero delizioso e ricco di potere!" rise malefico Madara.

"Me la pagherai Madara!" ringhiò lei.

Madara scoppiò a ridere e strattonò le catene che le si conficcarono nelle carni. Meilyn gemette di dolore ma non emise altro fiato sollevando lo sguardo e guardandolo con odio. Madara rise ancora.

"Se a pezzi, ma sei ancora in grado di opporti a me. Mi divertirò parecchio con te. Sarai il mio piatto prelibato e la mia continua fonte di potere ed energia. Non credevo che il tuo clan fosse tanto stupido da mandare solo una strega a combattermi e una strega di sangue nobile. Mi hanno proprio fatto un bel regalino." Dichiarò Gelido Madara.

Meilyn mosse violentemente il viso costringendo Madara a lasciare la presa sul suo viso, ma tale movimento la costrinse a gemere di dolore davanti a lui specialmente quando le catene si mossero sul suo polso. Quelle maledette catene erano state forgiate con la pietra di luna, l'unica pietra esistente al mondo in grado di inibire i poteri delle streghe rendendole deboli come gli umani.

"Tsk" ringhiò Meilyn.

"Ti ho solo chiesto dove si trova il covo di Itachi Uchiha, maledetta strega, dimmelo e sarai libera!" esclamò il vampiro costringendola ad alzarsi sulle gambe e di conseguenza le catene ai suoi polsi si stirarono slogandole una spalla, tanto la presa di Madara per sollevarla da terra fu violenta. Mei non fiatò.

Meilyn gli sputò in faccia. Mai! Mai al mondo avrebbe tradito Itachi per consegnarlo a un essere tanto spietato.

"Cosa vuoi da Itachi?" esordì fiera Mei.

"Non deve interessarti. "Ringhiò Madara e Mei si morse il labbro.

"Parla strega!" urlò Madara afferrandola per il collo e sollevandola in aria e slogandole anche l'altra spalla. Meilyn sta volta non riuscì a trattenere il gemito di dolore, ma guardò negli occhi Madara con sguardo di sfida tanto che lui comprese che mai lei avrebbe tradito Itachi, anche se lui le aveva mentito, anche se lui era un vampiro.

Madara ringhiò e lanciò a terra Meilyn che tremante cercò di sollevarsi ostinata e pronta a fronteggiare ancora una volta Madara.

"Cocciuta donna! Ti faccio abbassare io la cresta!" urlò Madara agguantandola di nuovo e affondando i canini nella carne nivea. Mei gemette.

Dark lover -Un amore ProibitoWhere stories live. Discover now