Capitolo 11

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Naruto Uzumaki si materializzò con Hinata e Sakura davanti la fortezza delle streghe di Konoha.  Una fitta gli colpì la testa costringendolo ad allontanarsi da Sakura e Hinata per riprendere fiato.

Qualcosa era andato storto e Itachi si era risvegliato. Naruto deglutì e si concentrò sull’ anima di Itachi trovandola profondamente inquieta, furiosa, piena di rabbia e di odio. Naruto rabbrividì.

“Ci mancava solo questa!” balbettò tra se e sé il re dei demoni, poi seguendo la traccia che Kurama gli offrì l’ultima volta su dove aveva percepito Meilyn, si concentrò su di lei per capire in che stato era la giovane strega.

Cinque secondi dopo Naruto sussultò.

“Porco cazzo!” borbottò tornando nuovamente all’ anima di Itachi e capire cosa il vampiro puro sangue stesse facendo.

“Oh Merda questi sono guai grossi!” ringhiò Naruto.

“Naruto Kun che succede?” chiese piano Hinata avvicinandosi a lui.

“Abbiamo grossi problemi Hinata e dobbiamo sbrigarci a stabilizzare il potere di Sakura se non vogliamo rischiare di dare inizio all’ apocalisse “sbottò il demone.

Hinata deglutì a fatica.

Lo sguardo dell’ex fidanzato metteva davvero paura. Era un misto di furia nera, preoccupazione, ansia e timore.

Si, timore perché Naruto temeva che continuando di questo passo molto presto si sarebbe trovato a dover utilizzare i suoi veri poteri e a doverli utilizzare contro uno dei suoi migliori amici.

Odiava profondamente l’idea di dover rimettere in riga Itachi proprio come era successo tremila anni prima, prima che il vampiro purosangue conoscesse Meilyn Nakamura.

“Dannazione!”

Naruto alzò lo sguardo e puntò i suoi grandi occhi blu su quelli grigio perla della fata angelica, per poi spostare lo sguardo su Sakura che se ne stava accucciata a terra, il respiro affannoso, le mani strette al ciondolo rosso che portava al collo, gli occhi che continuavano a cambiare colore e il sudore che le imbrattava la fronte e le lacrime che le sgorgavano dagli occhi.

Chiuse gli occhi e si concentrò su Itachi irrigidendosi.

Itachi era diretto al tempio oscuro, e per la precisione alla grotta presente in quel tempio. La “Dark Hell” grotta in cui erano stati sigillati i sette vampiri della morte. I vampiri mercenari di Itachi.

Naruto cominciò a sudare freddo ricordando i mille guai che quei vampiri avevano causato capitanati da Morte.

Naruto si concentrò a sondare per bene Itachi e tutto quello che rappresentava trovando dentro di lui, il sigillo che teneva sotto controllo morte, del tutto spezzato.

A Naruto gli si accapponò la pelle. Itachi aveva risvegliato il vampiro dell’apocalisse dentro di sé che per secoli aveva tenuto sigillato.

Itachi aveva del tutto risvegliato i propri poteri.

In quel momento Naruto si rese conto che di Itachi Uchiha non c’era più alcuna traccia e che al suo posto aveva preso il sopravvento la parte nascosta di Itachi.

La parte che lo rendevano il vampiro dell’apocalisse MORTE.

“Itachi…” lo chiamò mentalmente Naruto e seppe per certo che lo aveva sentito perché Itachi non gli permise più di sondare la sua anima e aveva interrotto la comunicazione con lui.

Non che Naruto non fosse in grado di utilizzare i propri poteri per costringerlo a ristabilire il legame mentale e quindi a capire cosa stesse architettando, ma il re dei demoni comprendeva bene il dolore che in quel momento stava provando Itachi dopo aver appreso della morte della sua amata Meilyn e di essere al contempo costretto ad accompagnarla al Nirvana, e Naruto non se la sentiva proprio di forzarlo.

Dark lover -Un amore ProibitoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum