// CHAPTER 1 //

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Bianco era il colore privilegiato, il colore della purezza, della meraviglia terrena, il bianco era il colore dedicato alle ali ampie e delicate degli angeli in occidente ma in oriente quello era il colore della morte terrena, il colore della solitudine e del dolore in negativo.

Come il ragazzo che pensava a tutto quello riguardante quel colore così tenue ma tanto significativo, sdraiato a letto con le mani poggiate sull'addome incrociate tra loro, vedendo intorno a sé i raggi solari illuminare l'ambiente e renderlo così pulito ed acerbo allo stesso tempo, così puro ma doloroso.
La realtà era che il ragazzo lì sdraiato a pensare a quel colore voleva che un po' quel bianco gli appartenesse, che gli desse la libertà da quella vita di incomprensioni e dolore che tutt'ora subiva lasciandola trasparire dal suo viso dalla pelle delicata e pallida, come i petali bianchi di un giglio. I capelli del medesimo colore del viso, di un biondo platino, eppure l'unica che stonava con quel viso "angelico" erano gli occhi vuoti, neri come la pece, apatici alle possibili emozioni che il mondo esterno poteva porgergli.
Si alzo' dal letto dopo aver spento la sveglia che indicava le nove del mattino, aveva passato tutta la notte in quel modo, a guardare un punto fisso ed a pensare a qualcosa che era troppo vigliacco per fare; da lì a poco tempo sarebbe entrato il dottore Kim Seokjin, con le medicine dedicate al trattamento che stava subendo il biondo da ormai vari mesi, aveva persino perso il conto di quanto tempo era che stava all'interno di quell'istituto.
Il dottore sapendo perfettamente la situazione del ragazzo e capendo dalle borse sotto gli occhi che non aveva chiuso occhio per tutta la notte, si sedette al suo fianco con un'espressione seria ma quasi familiare e dopo avergli porso il bicchierino con all'interno le varie pasticche, poso' una mano sulla sua spalla, guardandolo dritto negli occhi e sentendo anche un brivido freddo percorrergli il corpo dopo uno sguardo glaciale da parte del biondo, come se quel solo contatto visivo avesse trasformato a suo piacimento il vento freddo degli spifferi della finestra.
A quel punto l'uomo si rivolse al ragazzo, Yoongi.

«Dormire la notte favorisce il riposo della mente e specialmente tu sai cosa capita se non riposi abbastanza, Yoongi Disse l'uomo dai capelli corvini con un tocco ed un'eleganza che si trovavano poco in giro.
A quel punto, il biondo con una voce più roca e più impastata, poiché non aveva avuto l'occasione di aprire bocca durante la notte, oltre allo schiarire la voce, parlo'.

«Lei sa anche che la notte é il mio momento preferito della giornata.» Il tono sembrava quasi strafottente, ma la verità era che quell'uomo lo aveva trattato meglio di chiunque altro nella sua vita, non aveva avuto pregiudizi al primo contatto, non aveva avuto nemmeno un momento di sbando, obbligando Yoongi a visualizzare la realtà e con questo anche quanto dolore stesse infliggendo a sé stesso con quei comportamenti dettati dalla mente malata. Aveva dato modo al biondo di non arrendersi, sfidandolo più volte a migliorare sé stesso mettendo in gioco anche la sua persona, il dottore ci sapeva fare con i pazienti, specialmente dell'età di Yoongi. Specialmente con lui.
Così, dopo quella breve ma intensa chiacchierata il ragazzo prese le sue pastiglie, tutte insieme e le butto' giù con un goccio d'acqua. L'uomo dai capelli corvini dopo aver realizzato che le avesse prese senza protestare nemmeno un minimo, gli sorrise cautamente prima di alzarsi e dirigersi verso la porta principale della stanza, dopo essere uscito la chiuse dietro di sé lasciandolo da solo come lo era stato per tutta la notte.
Poter parlare con qualcuno come il dottore Kim Seokjin permetteva a Yoongi di avere più dimestichezza con varie situazioni, come per esempio farsi portare qualche pacchetto di sigarette dal dottore stesso oppure farsele dare direttamente, scroccarle, da lui stesso per fumare in compagnia nel balcone del suo ufficio.
Proprio per quello, in quel momento preciso Yoongi uscì nel balcone della sua stanza e si appoggio' alla ringhiera grigia come l'argento con i gomiti e si accese una sigaretta, notando come la condensa del freddo contro il suo fiato caldo formava una delicata nuvola; era semplicemente inverno. Dedico' il suo tempo alla sigaretta che man mano si consumava tra le sue labbra e le sue dita. La sensazione di freddo misto al fumo della sigaretta era una delle sensazioni che il biondo preferiva maggiormente, probabilmente, dopo la morte avrebbe provato un senso di mancanza più per un pacchetto di sigarette che per uno dei suoi familiari o per una delle persone intorno a lui, poiché proprio quelle lo avevano rinchiuso in un manicomio mascherato e di bell'aspetto.
Noto' una macchina parcheggiare dietro al cancello del retro e vide un ragazzo scendere dall'auto nera simile ad un suv, i capelli di questo ragazzo erano simili ai suoi ma con qualche tonalità più scura, quasi cenere. Quel ragazzo, alzo' lo sguardo verso di lui che stava fumando fuori dal balcone; ed esso fu il loro primo incontro o per meglio dire, contatto.

| Complicity | Yoonmin |Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum