// CHAPTER 13 //

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Si era recato già da molto tempo alla statua nel retro del grande edificio che ormai poteva ritenere come una casa, la sua casa, per tutti gli anni passati e per quanto in realtà il tutto lo avesse migliorato nonostante i suoi continui scatti d'ira e di paura delle sue stesse azioni.
Stava fumando una sigaretta quando lo sguardo ricadde su Jimin, forse, il ragazzo più bello che avesse mai visto e che man mano lo stava portando ad uscire di testa, più di quanto già non facesse.
Ma forse per il tempo ambiguo, forse per quei sentimenti contrastanti, non smise di scrutare il più piccolo notando come quegli occhi dalla forma tanto particolare lo stessero osservando, desiderando nello stesso identico modo.

A Yoongi vennero tante melodie nella mente nell'osservare come il suo viso fosse armonioso, come le sue labbra fossero gonfie e tanto morbide da ricordarne anche il sapore mischiato al suo. Gli fece spazio accanto a sé e lui poco dopo si sedette al suo fianco, abbassando lo sguardo verso le loro gambe che si sfioravano appena. Ma il più grande troppo orgoglioso per cedere a qualche sentimento per così poco decise di alzare lo sguardo verso il cielo, era la vigilia di Natale ma per lui era semplicemente un'altra giornata in cui non aveva smesso di respirare e forse nemmeno voleva smettere da quando era arrivato il biondo cenere a riempirgli un po' quelle giornate. Perché per quanto lui non volesse, Jimin era nei suoi pensieri continuamente.

«Assurdo.» Disse Yoongi, lasciando uscire un suo pensiero riguardo alla situazione che si era creata tra di loro.
«Cosa intendi, Yoongi-ah?» Chiese alzando lo sguardo verso il maggiore, dando sfogo nella sua mente ad ogni pensiero su quest'ultimo. Era così bello da poter sentire lui stesso dolore al petto; la pelle così chiara da sembrare vera e propria porcellana, le vene sul collo e le mani, gli occhi felini e quelle labbra da cui vorrebbe farsi catturare e mai più ritrovare. Pensava a tutto questo torturandosi il labbro inferiore, mentre lo guardava. Solo nel momento in cui l'altro riprese a parlare lui si concentro sulla sua voce roca.
«Yoongi-ah? Da quando mi chiami così?» Disse girandosi verso il più piccolo maledicendosi perché quegli occhi gli facevano sentire qualcosa alla bocca dello stomaco, qualcosa da cui voleva scappare.
«Da ora. E poi, non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.» Replico' il minore con un piccolo sorrisetto che gli faceva incurvare le labbra piene, prima di morderle nuovamente.
In quel momento Yoongi sentì il bisogno di vivere per quelle labbra e quella voce, non di morire dalla voglia di averle.
«Assurdo come il tempo riesca a rappresentare tanto dolore come il volto di chi l'ha passato.» Disse, continuando il discorso preso poco prima da quella affermazione.
«Assurdo come una persona possa avere tanti effetti su un'altra.» Finì quel brevissimo discorso, sapendo perfettamente che il nesso logico non ci fosse tra le due frasi, ma sperava di essere capito e Jimin lo aveva capito perfettamente. Sentendo lo sguardo del minore bruciare sul suo corpo sentì una scarica di brividi pervaderlo, ancora di più quando coraggiosamente Jimin porto' una sua mano paffuta sulla mano dell'altro appoggiata al terreno, segnandone le vene sporgenti ed accarezzandone le dita affusolate.
«Penso sia assurdo come il mondo giri perfettamente intorno al sole e su sé stesso, trovo assurdo vivere nell'unico pianeta in cui può esserci vita, ma non trovo assurdo tutto questo. Le persone sono attratte le une alle altre in un circolo vizioso da cui é difficile se non impossibile uscirne.» Parlo' Jimin con la voce leggermente più bassa, sottile, come se avesse paura di rovinare un momento simile e fu in quel momento che la situazione degenero' perché Yoongi sentiva il bisogno di averlo, possederlo.

Butto' la cicca della sigaretta e dopo aver sputato il fumo si avvicino' a Jimin con il volto, posando le sue labbra su quelle dell'altro in un bacio che di casto non riservava assolutamente nulla. Il maggiore porto' una mano tra i capelli dell'altro, tirandoglieli leggermente ed il più piccolo in risposta schiuse le labbra in un piccolo ansimo, aveva bisogno di quel contatto così passionale e pieno di ogni cosa.
Yoongi si mise sopra di lui portando un ginocchio tra le cosce di Jimin e l'altro all'esterno, sorreggendosi con una mano al marmo freddo, gelato, della grande statua e l'altra mano tra i capelli del biondino. Lasciando che le loro lingue si ricongiungessero, lasciando che i loro corpi si toccassero e fremessero per un maggiore contatto, magari dei loro corpi nudi.

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⏰ Last updated: Aug 18, 2018 ⏰

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| Complicity | Yoonmin |Where stories live. Discover now