XII. Fiducia

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"Further than I've been before,
touched your hand but nothing more.
No one's ever looked at me that way."

"Asja. Asja, svegliati."

Una voce morbida mi trascinò fuori dal sonno.

Aprii gli occhi, una figura luminosa torreggiava su di me, illuminando la caverna. Indietreggiai, spaventata.

"Sono io, non preoccuparti."

Era Frigga. Era nella caverna, in piedi davandi a me. Mi alzai a sedere, la mia mente ancora intorpidita dal sonno.

"Mia Regina, come...?"

"Sono solo un ologramma, non ho molto tempo."

Mi guardai rapidamente attorno. Ero sicura che Loki si fosse coricato proprio accanto all'altra parete della caverna, ma ora non c'era. Ero sola. Il mio cuore accelerò, iniziai a sentirmi in ansia.

"Loki? Dov'è Loki?" chiesi, iniziando ad agitarmi.

"Asja, calmati" Frigga tuonò e io la guardai. "Loki è tornato ad Asgard, ma sarà di nuovo qui entro l'alba. Non dovresti sapere di tutto questo, chiaro?"

"Va bene" deglutii.

"Questa è probabilmente l'unica occasione che avrò di incontrarti finchè non farete ritorno. Prima di tutto, grazie per essere lì con lui, non sai quanto questo influenzerà gli eventi futuri. Secondo, presto le persone inizieranno a chiedersi dove sei finita, ma ti copro io, troverò una scusa."

Annuii.

"Grazie."

"Sai dove siete o dove vi state dirigendo?"

"No, non parliamo molto."

"Allora immagino che tu non conosca le sue intenzioni."

"Infatti."

Sospirò profondamente e abbassò lo sguardo.

"Sono così preoccupata per lui."

La osservai per qualche istante.

"Loki ha detto che Balder è sempre stato il tuo preferito. È vero?"

"Ti ha detto questo?"

Annuii.

"Amavo Balder così come ogni mio figlio, ma non era il mio preferito. In realtà, tra tutti, Loki era quello per cui mi preoccupavo di più. Forse perchè lui aveva soltanto me."

"Avresti dovuto dirglielo quando ne avevi ancora l'occasione" replicai con tono duro.

Lei rimase in silenzio, la tristezza e il rimorso dipinti sul volto. Poi si voltò, come sentendo dei rumori.

"Devo andare" disse velocemente. "A presto."

Un sorriso pieno di gratitudine apparve sulle sue labbra appena prima che il suo ologramma scomparisse nel buio. All'improvviso una nuova forte luce apparve nella caverna e la riconobbi come il portale. Mi ricoricai di colpo e chiusi gli occhi.

Sperai che Loki non mi avesse vista sveglia. Temendo che potesse leggermi i pensieri, mi obbligai a pensare ad altro: come alla mia vecchia casa e la mia foresta. Ma poi lo sentii semplicemente coricarsi al suo posto e alla fine mi riaddormentai.

*

Stavamo camminando di nuovo, seguendo i piedi delle montagne finchè non cominciammo ad inoltrarci in un bosco molto più scuro e selvaggio della foresta nel cortile di Asgard.

"Posso chiederti perchè continuiamo a camminare?" provai, era la prima volta che osavo parlare per prima.

Lui non rispose subito, in realtà non mi aspettavo che lo facesse. Ma lo fece.

Il Caos SilenziosoWhere stories live. Discover now