XX. Luce bassa, musica alta

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"Stay with me a little longer,
I will wait for you.
Shadows creep
and want grows stronger,
deeper than the truth."

Avevo trascorso gli ultimi due giorni fuggendo dai tentativi dei miei genitori di parlarmi. Ma facendo così non avevo trovato alcuna occasione per andare a cercare Loki. Non avevo idea di dove fosse ed era da due lunghi giorni che non lo vedevo.

Gli avevo promesso che non lo avrei lasciato, ma non avevo mantenuto la mia parola. Mi sentivo lo stomaco stringersi al pensiero.

All'improvviso sentii bussare alla porta della mia stanza.

"Chi è?" chiesi.

"Sono Skirnir, milady. Devo informarti di una cosa" disse una gentile voce maschile dall'altra parte.

Skirnir era il servo di Frigga.

"Entra" concessi.

Ero seduta sul mio letto, mi pettinavo distrattamente i capelli con le mani, attorcigliandomi qualche ciuffo attorno alle dita, persa nei miei pensieri.

La porta si aprì ed entrò Skirnir, lo sguardo sul pavimento. Era un ragazzo giovane e mingherlino.

"Sono incaricato d'informarti che questa sera si terrà un ballo e la Regina richiede la tua presenza, naturalmente."

Gli rivolsi tutt'a un tratto la mia piena attenzione e sollevai le sopracciglia.

"Un ballo?" ripetei, incredula. "Perchè?"

"Gli Æsir sono tornati dalla missione per salvare Balder, bisogna festeggiare, milady" continuava a parlare con la testa bassa.

Io strabuzzai gli occhi.

"E ce l'hanno fatta? L'hanno salvato?"

"Sì, infatti. Balder è tornato."

"Oddio."

"Come?" osò alzare lievemente la testa, come non avesse sentito.

"Uh-ahm, ottima notizia, grande" deglutii. "Grazie per avermi informata."

"Un piacere, Lady Asja."

Si voltò per andarsene, ma io lo fermai.

"Ah, Skirnir, hai idea di dove sia Loki?"

"No, milady."

"Mmh. E... saisecisaràancheluistasera?" sparai d'un fiato.

Skirnir si strinse nelle spalle.

"Mi sa di sì. Visto che mi ha chiesto la stessa cosa di te."

*

Un ballo.

Come se non avessi già abbastanza problemi.

Ero in piedi di fronte allo specchio in camera mia a osservare il mio riflesso. Indossavo un elegante vestito argentato che mi lasciava la schiena e le spalle esposte. Mi avvolgeva la vita perfettamente e al fondo terminava con una lunga gonna asimmetrica che sembrava scintillare a ogni mio movimento. Mi ero ondulata i capelli leggermente e li avevo raccolti, lasciando che solo qualche boccolo dorato mi ricadesse sulla schiena.

Non ero mai stata una persona modesta, ma quella volta non potevo non ammettere a me stessa quanto fossi bella. Con un tocco di trucco, i miei occhi blu erano diventati penetranti come due zaffiri taglienti. Avrei potuto tranquillamente far perdere il controllo a qualcuno quella sera.

Avevo un'ansia incredibile.

Avevo paura che Loki fosse arrabbiato con me e ne aveva ogni motivo. Ero terrorizzata all'idea che Balder fosse tornato e che potesse inevitabilmente incontrare Loki. Ero arrabbiata con Freya e spaventata da quello che avrebbe potuto fare. Ero frustrata dal comportamento dei miei genitori.

Il Caos SilenziosoWhere stories live. Discover now