Capitolo 1

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Giulia si guardò allo specchio passandosi una mano sul ventre tornato ormai piatto dopo quattro mesi. Era pronta, stava per tornare lì, dopo esattamente un anno. Continuando a specchiarsi si soffermò sulla collana che indossava. La sfiorò con le dita e ripercorse mentalmente quella scena dell'anno precedente.

flashback

Salì le scale che portavano fino in camera sua piangendo, singhiozzando e pulendosi il trucco colato sulla manica destra della felpa, diventata ormai piena di mascara. Correndo si chiuse in camera sua mentre la sorella cercava di rincorrerla per spiegarle ciò che era successo la sera prima. Girò la chiave nella serratura tre volte, raccolse i suoi capelli in una crocchia disordinata stringendosi le tempie a causa del forte dolore provocato dalle lacrime. Camminando freneticamente per la stanza si guardò allo specchio. Aveva gli occhi gonfi e rossi, il suo petto si alzava e abbassava velocemente per la corsa appena fatta. Poi se ne accorse, nonostante da appena sveglia sapesse che avrebbero litigato indossava comunque la collanina che le aveva regalato a San Valentino. Ci passò le dita sopra, sfiorandolo e tracciandone il cotorno, poi, senza pensarci minimamente con un strattone se la strappò di dosso lasciandola cadere a terra e frantumarsi in mille pezzi. Sperava che cancellando tutto ciò che appartenesse a lui sarebbe riuscita a dimenticarlo. Si sbagliava, dentro di lei cresceva una cosa che li avrebbe legati molto più di quanto credesse.

Si avvicinò al suo comodino, aprì il cassetto e ne estrasse il portagioie. Era ancora lì, in mille pezzi, perché non l'aveva buttata prima? Scosse la testa scacciando via tutti i pensieri che le affollavano la testa, prese la felpa e se la legò in vita, salutò Mia, la sua gatta, con una carezza sulla testa ed entrò in camera di Alessandro. Il piccolo di casa dormiva dolcemente nella sua culla. Gli si avvicinò piano e sfiorò la sua testolina che piano piano si stava riempiendo di capelli biondi e vi posò un dolce bacio. Il piccolo aprì la boccuccia in un tenero sbadiglio che la fece sorridere. Lo prese tra le braccia e dopo averlo coperto per bene nel suo passeggino salirono in macchina pronti per andare a trovare il nonno. In realtà non proprio, Giulia non era per niente pronta, era la prima volta che portava Alessandro alla Continassa, nei mesi precedenti i suoi amici erano venuti a trovare il nuovo arrivato a casa sua, ma mai Giulia lo aveva portato da loro, aveva paura di vederlo. Per questo aveva scelto l'unico giorno in cui era sicura di non trovarlo.

Dopo aver superato i controlli raggiunse la sala relax dove i suoi amici stavano conversando divisi in diversi gruppi solitamente in base alla loro nazionalità. Si avvicinò a quello composto solitamente dai ragazzi provenienti soprattutto dall'Europa dell'est poggiando le mani sugli occhi del suo migliore amico.

"Indovina chi sono?" Disse ridendo sotto i baffi. Senza pensarci un attimo Mario si alza di scatto dalla sedia abbracciando Giulia e stringendola forte a se. Le lasciò un bacio tra i capelli accarezzandole la guancia. Notando poi il passeggino si avvicinò a quello che per lui era un nipote eccitato. Tutti iniziarono a spintonarsi amichevolmente tra di loro per poterlo vedere. Si complimentavano tutti con lei per aver generato un così perfetto esserino, dolce, calmo e sorridente; esattamente l'opposto della madre.

Racconterò di te -Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now