Capitolo 2

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"Chi c'è qui?" Esclamò il mister entrando nella sala per chiamare i suoi giocatori. Appena vide sua figlia e il nipote un sorriso si fece spazio sul suo volto.

"Ciao papà!" Esclamò Giulia dando un bacio al padre. Prese tra le braccia suo figlio per poi lasciarlo tra le braccia del padre.

"Saresti potuta venire anche prima." Le fece notare il mister.

"Lo sai perché non sono venuta prima, ho approfittato dell'unico giorno in cui non avrei potuto vederlo." Disse piano la ragazza un po' imbarazzata. Il padre sembrò sbiancare per un attimo.

"Cosa c'è?" Chiese Giulia preoccupata per il padre che sembrava più agitato di quando sta per giocare una partita di Champions.

"Scusa." Riuscì solo a dire Mister Allegri. Seguendo lo sguardo del padre Giulia si sentì mancare la terra sotto i piedi quando vide un paio di occhi verdi che la scrutavano curiosi. Era capitata la stessa cosa due anni fa, ma se la ricordava benissimo.

Flashback

"Sei stato grande papà!" Esclamò Giulia complimentandosi con il padre per l'ottima partita disputata dalla Juventus. Era molto tempo che non vedeva una patita allo stadio. Si era trasferita a Firenze da poco per seguire un corso di specializzazione della durata di un anno all'accademia di lingue. Appena saputo che si sarebbe giocata la partita Fiorentina-Juventus aveva subito pensato di fare una sorpresa al padre. Proprio mentre stavano parlando si accorse di un ragazzo che dall'altra parte della vetrata. Era un giocatore della Fiorentina, era molto bello, i suoi occhi verdi splendevano, potevano fare invidia al sole, e un ciuffo biondo di capelli cadeva morbido sulla sua fronte imperlata di sudore. In quel momento, quando i loro sguardi si incrociarono entrò Gigi, il capitano, che sorridendo abbracciò il biondino e lo fece entrare con se nella stanza.

"Ciao capitano!" Esclamò Giulia dandogli un bacio sulla guancia.

"Conosci Fede? Lui è una promessa del calcio italiano, io ci punto molto su questo ragazzo!" Disse felice scompigliandogli i capelli mentre Giulia rideva.

"Non ho avuto il piacere- disse la ragazza porgendogli la mano- Giulia Allegri." Il biondo gliela strinse sorridendo, un sorriso che le fece letteralmente girare la testa.

"Federico Bernardeschi." Disse il ragazzo presentandosi e continuando a guardarla negli occhi. A lui già piaceva, era molto bella, avrà avuto più o meno la sua età, era mora, con degli occhi molto chiari.

La partita era finita da una buona mezz'ora e Giulia era seduta davanti allo spogliatoio della sua squadra aspettando i suoi amici.

"Che fai qui da sola?" Sentì dire alle sue spalle. Girando lo sguardo si accorse che Federico si era seduto accanto a lei.

"Aspetto Mario, non sa che sono qui, sono venuta a fargli una sorpresa." Disse Giulia sbloccando il telefono per mostrargli lo sfondo che ritraeva lei ed il croato abbracciati mentre lei gli baciava una guancia.

"Siete fidanzati?" Chiese curioso Federico, che sotto sotto sperava in una risposta negativa. Giulia scoppiò a ridere. Lei e Mario? Proprio no! Erano migliori amici da quando suo padre era andato ad allenare alla Juventus.

"No, è il mio migliore amico, non lo vedo molto da quando sono qui a Firenze." Non riuscì a finire la frase che Federico la bloccò.

"Io devo andare, ma voglio sapere come va a finire la storia- disse alzandosi dal pavimento e tendendo una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi- se non hai da fare domani, io finisco allenamento alle 17, aspettami qui al parcheggio dello stadio." Senza più proferire parola se ne andò salutandola con la mano, lasciandola lì, incredula, ma sicura che non avrebbe preso altri impegni per il giorno seguente.

Entrambi si fissavano senza però proferire parola mentre la tensione nella stanza si poteva tagliare col coltello. Nessuno osava parlare, come stavano facendo poco prima. Federico si decise a fare qualche passo, si trovavano a qualche metro di distanza, ma per Giulia era abbastanza, non riusciva più a sostenere il suo sguardo.

"Va bene, ora devo andare. " Infranse il silenzio la mora afferrando il passeggino freneticamente, ma quando andò a testa bassa verso la porta, Federico bloccò il passeggino con una mano. Questo fece inevitabilmente incrociare di nuovo i loro sguardi.

"Chi è il padre?" Riuscì solo a dire il biondino che aveva uno sguardo triste e stanco, con due occhiaie molto marcate.

"Lui un padre non ce l'ha." Rispose Giulia a denti stretti facendogli togliere la mano dal passeggino ed uscendo dalla stanza. Dopo aver percorso alcuni corridoi sentì il bisogno di poggiarsi ad un muro con la schiena e lasciarsi scivolare sino al pavimento. Si mise una mano sugli occhi mentre l'altra ascoltava il suo battito cardiaco, era aumentato enormemente, si era aperta di nuovo quella vecchia e maledetta cicatrice. Con uno sguardo, lo stesso che l'aveva stregata, Federico era rientrato nella sua vita. Anche Alessandro si era accorto che qualcosa non andava tant'è che si era messo a piangere. Era tornato ed aveva di nuovo scombussolato tutto e tutti.

Racconterò di te -Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora