Capitolo 12

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Era anche quella una mattinata uggiosa e triste come tutte le altre da quando Giulia si trovava rinchiusa nella sua cameretta dell'ospedale, cioè circa un mese, e Federico andava ad allenarsi con il borsone in spalla. Quando uscì dallo spogliatoio con la tuta e le scarpe da calcio indossate vide il mister correre verso l'uscita dal campo seguito a passo svelto da Paulo. Il biondo rimasto spiazzato dalla strana situazione fermò l'argentino per un braccio chiedendogli cosa fosse successo.

'Si è svegliata' esclamò Paulo liberandosi dalla presa dell'amico per seguire mister Allegri diretto presumibilmente in ospedale da sua figlia. Federico si sentì come se fosse tornato a respirare dopo un mese e dopo un primo attimo di totale smarrimento per lo shock si mosse anche lui verso la sua amata correndo verso la sua auto come mai aveva fatto fino ad allora.

Nel frattempo tra l'odore del disinfettante e i camici monouso degli infermieri Giulia aveva aperto gli occhi e aveva anche farfugliato alcune parole senza senso; il mister e Paulo erano arrivati per primi e Gloria subito dopo di loro. Essendoci già troppe persone nella stanza, quando Federico arrivò davanti alla stanza numero 678 gli fu comunicato che doveva aspettare fuori. Sbirciando sul ciglio della porta, alla vista del sorriso di Giulia nello stringere la mano della madre, una lacrima solitaria gli rigò il bel viso. Sentiva che in un certo senso Giulia avesse il suo equilibrio, le persone che più lei amava erano intorno a lei, ma lui non c'era. Si sentì in un attimo come di troppo perché in fondo se lui non era lì con lei era perché Giulia non lo amava più, lei era circondata da persone che riuscivano a farle spuntare il sorriso, mentre lui era in grado di farglielo sparire. Allora cosa ci faceva lì? Se l'amava così tanto doveva pensare solo al suo bene; ed in un attimo Federico pensò che proprio per il sentimento che provava per Giulia doveva andarsene e lasciarla tra le mani di chi non l'avrebbe fatta soffrire.

Dopo aver riflettuto molto Federico si allontanò dalla stanza e senza neanche rendersene conto, uscì dall'ospedale e tornò a casa, consapevole di aver lasciato lì un pezzo di cuore.

Giulia appena riuscì a mettere a fuoco le figure intorno a lei sorrise nel vedere i suoi cari piangere e dopo un breve momento di felicità mista a dolore per le numerose ferite che il suo corpo riportava, chiese ai due uomini di lasciarla sola con la madre. Questa le spiegò il suo quadro clinico e che sarebbe guarita a breve grazie alla fisioterapia.

'Grazie per esserti presa cura me e di Ale mamma.' disse con voce riconoscente la ricciolina alla madre senza lasciare mai la sua mano.

'Veramente non ho fatto tutto da sola amore mio.' rispose Gloria che voleva dire tutta la verità a sua figlia.

'Non dirmi che hai lasciato mio figlio nelle mani di Paulo! Sai che è una frana con i bambini!' esclamò Giulia tra il divertito e il preoccupato.

'No, non preoccuparti, non sono così incosciente' rise Gloria nel ricordare la prima volta che Paulo prese in braccio Alessandro.

'Allora chi?' chiese allora curiosa Giulia.

'Federico'- disse Gloria con un po' di imbarazzo nella voce- 'è stato qui giorno e notte, penso che in questo mese abbia dormito si e no due ore. So che non volevi che venisse a sapere di Ale, ma è stato un ottimo padre, credimi.' concluse guardando lo sguardo assente di sua figlia.

Perché Federico le era stato così vicino anche se gli aveva sputato in faccia tutto ciò che pensava? Perché accettare un figlio da una persona che non si ama? Perché sembrava che tenesse così tanto ad entrambi? I pensieri affollavano la testa stanca di Giulia senza darle tregua e dopo aver ringraziato la madre per la ventesima volta le chiese di lasciarla sola.

Dopo un tempo indefinito arrivò ad una soluzione, che poteva sembrare la più scontata, ma che lei aveva evitato fino a quel momento come la peste.

Doveva parla con lui.

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⏰ Last updated: Jul 06, 2020 ⏰

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Racconterò di te -Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now