Capitolo 5

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Giulia si sistemò il vestito lungo i fianchi infilandosi i tacchi neri e lanciò un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa allo specchio. Scese le scale lentamente chiedendosi per la miliardesima volta se fosse la cosa giusta da fare. Arrivata in salotto si diresse verso la sua babysitter che tentava di far mangiare Alessandro che si dimenava sul suo seggiolone.

"Devi fare così." Le spiegò Giulia facendole vedere come imboccare la piccola peste bionda.

"Io devo andare, tornerò prima di mezzanotte, mi raccomando fallo addormentare presto e tienilo d'occhio." Si raccomandò di nuovo preoccupata. La sua fronte era corrugata. Voleva dire che stava male al pensiero di lasciarlo solo di nuovo. Aveva fatto i salti mortali per quel piccoletto. Uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle e trovandosi Lorenzo seduto sul cofano della sua Audi. Chissà da quanto tempo era lì.
Si avvicinò per salutarlo mentre lui la osservava meravigliato. Era bellissima, uguale a sua madre, i capelli ricci e indomabili le contornavano il viso e i suoi occhi luminosi avrebbero rischiarato anche il cielo più tenebroso. Giulia gli baciò la guancia sorridendogli e ricambiando il suo saluto. Entrati in auto cominciarono a parlare, la serata si prospettava meno noiosa del previsto, a Giulia sembrava di aver trovato un amico, sentimento evidentemente non ricambiato dal moro che voleva qualcosa in più. Lorenzo permise a Giulia di scegliere le canzoni in radio, lei le cantava felice e spensierata con le mani dietro la nuca, mentre lui la osservava ammaliato.

Arrivarono in un ristorante di lusso scelto da Lorenzo appositamente per la serata. Voleva solo il meglio per quella ragazza che dal canto suo si sentiva tremendamente in colpa. Chissà quanto aveva speso per lei! In modo galante il ragazzo scostò la sedia da sotto il tavolino per fare accomodare Giulia che lo ringraziò con un sorriso smagliante. Lui era un ragazzo d'oro, sempre con il sorriso e la battuta pronta. Durante tutta la serata risero, scherzarono e chiacchierarono amichevolmente, litigarono per pagare il conto e filò tutto liscio, finché Lorenzo non la riaccompagnò a casa ed insistette per seguirla fino all' ingresso del suo appartamento.

"Grazie mille, sono stata benissimo!" Esclamò Giulia dandogli un bacio sulla guancia, ma quando fece per tirarsi indietro lui la attirò a sé posando le sue morbide labbra su quelle della ragazza. Lorenzo sembrava molto preso, le sue mani si posarono sui fianchi di Giulia che invece accarezzava piano le guance del moro. Quando si staccarono senza parlare ma continuando a sorridersi Giulia entrò in casa chiudendosi la porta alle spalle. Non voleva, non voleva fidarsi di nuovo di qualcuno, aveva una paura, una paura matta, malsana. Dopo Federico non era riuscita a guardare in faccia altri ragazzi, nessuno era lui e lei non voleva un semplice ripiego. Si sedette a terra con la schiena poggiata alla porta mentre per l'ennesima volta aveva in mente quei maledetti occhi verdi.

flashback

"Non c'è bisogno che mi accompagni fino alla porta!" esclamò la ragazza arrossendo per tutte le attenzioni che le riservava Federico.

"Ma io voglio farlo, magari c'è un maniaco per le scale!" La fece ridere passandole un braccio dietro le spalle e portandosela più vicina.

"Chi mi dice che non sei tu il maniaco!- Scherzò lei di rimando dandogli un pugnetto amichevole- Bene, siamo arrivati, questo è il mio appartamento." Disse indicando la porta davanti a sé.

Infilò la chiave nella toppa ed aprì la porta dando le spalle a Federico. Quando si voltò per dargli la buonanotte rimasero per quella che sembrava un'eternità a guardarsi, finché il biondo non cedette e la baciò. Gli piaceva da morire, aveva aspettato fin troppo per baciarla. Un turbinio di emozioni si fece strada nel petto di Giulia che piacevolmente sorpresa dal gesto del ragazzo si fece strada con le mani nei sui folti capelli, mentre Federico le stringeva i fianchi per paura che potesse scappare.

Racconterò di te -Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now