Meslead

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La finestrella della stanza 105 si aprì con uno scricchiolio dopo che le nocche bianche di Mavis bussarono alla porta. Osservava il numero scritto in nero. Spesso, marcato mentre due occhi azzurri la scrutavano.

Guardava la sua fronte aggrottata, le dita che sfioravano il numero in rilievo, il suo numero.

-Ti aspettavo.-

La ragazza alzò gli occhi incrociando quelli del biondo oltre la porta, quest'ultimo guardò per tutto il corridoio, assicurandosi che fossero da soli, prima di far scattare la serratura e mostrare quella stanza bianca.

Lei entrò sedendosi sul letto duro, giocherellò con l'orlo delle maniche della sua tuta verde per poi guardare il ragazzo avvicinarsi.

Mavis lasciò cadere lo sguardo nella piccola ciotolina vicino alla porta, era piena. Le due pastiglie erano immobili su quel fondo di plastica. Lei alla fine aveva ceduto, il dolore fisico senza quella pastiglie era insopportabile.

-Devi prenderle.- disse lievemente indicando con il mento la ciotola.

Niall scosse la testa.

-Non mi servono.-

-Si, invece.-

I suoi occhi azzurri erano cerchiati leggermente di rosso quando si piegò sulla ragazza appoggiando le mani ai lati dei suoi fianchi. Aveva il viso davanti al suo.

-No, invece.- sibilò.

Mavis sgusciò via da quella gabbia umana avvicinandosi alla porta si piegò a prendere il contenitore della pastiglie.

-Ho bisogno del tuo aiuto.- parlò facendosi cadere sul palmo della mano le pastiglie, senza farsi vedere dal ragazzo se le mise sotto alla lingua.

-Dimmi.-

Le si girò a guardarlo. Era seduto con i gomiti appoggiati alle ginocchia. La tuta arancione leggermente scollata poteva far vedere il suo petto color latte.

-Ho bisogno di sapere quante guardie ci sono di notte e dove sono. -

Fece dei passi verso di lui per poi guardarlo.

-Tutto ha un prezzo.- ghignò.

-Sono disposta a pagarlo.-

Niall annuì spostando le sue braccia dietro alla schiena.

-Sono due nell'Ala Nord. Una in quella Sud ed Ovest mentre al terzo piano ce ne sono tre.-

Mavis annuì memorizzando i pochi numeri, con un movimento lesto si mise a cavalcioni sulla gambe di Niall stringendoli i fianchi.

Lui la bloccò per la vita, la ragazza chiuse gli occhi a quel contatto cerando di reprimere il senso di stanchezza.

-Non è questo il tipo di prezzo che voglio che tu paghi.-

Mavis annuì appoggiando le mani sulle spalle del ragazzo, prese tra le dita la tuta arancione stringendola. Il ragazzo mugugnò sentendo i loro fianchi sfiorarsi.

La bionda strinse gli occhi schiudendo le labbra, rabbrividì quando incontrò quelle fredde di Niall. Sottolineate dal respiro caldo.

Si mossero velocemente, la lingua di Niall trovò spazio tra le labbra della ragazza. Mavis lo raggiunse stringendo di più la maglia arancione quando il ragazzo alzava i fianchi. Lei fece cadere le due pillole, passandole nella bocca del biondo.

Lui quando se ne accorse aprì gli occhi cercando di staccarsi, Mavis spostò le mani sulle sue guance stringendole. Spinse più giù le pillole facendole scendere nella gola di Niall. Gli morse il labbro prima di sorridere e sentirlo sussurrare:

-Imbrogliona.-

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Mevis tornò velocemente nella sua stanza. Ormai quei corridoi li conosceva come le sue tasche, nonostante fossero tutti dannatamente uguali.

Si chiuse la porta alle spalle e si gettò sul letto. Non potè fare a meno di pensare alle sue labbra, ghiacciate, così lisce. Un contatto che non sarebbe dovuto finire mai.

Quando poggiò la testa sul cuscino, qualcosa sotto di esso scricchiolò. Imprecò e corse alla porta per assicurarsi che fosse chiusa. Sigillò la finestrella e tornò a sedersi sul letto.

Infilò una mano sotto al cuscino ed estrasse la cartella giallognola, dove in stampatello c'era scritto 'Niall Horan'.

Un fremito di eccitazione la pervase. Presto avrebbe scoperto chi era quel biondo e perché indossava una tuta arancione.

Infilò un dito fra i due fogli gialli e chiuse gli occhi. Dio, voleva sapere, ma si sentiva come se stesse per fare qualcosa di sbagliato. Come se stesse per violare la sua privacy. Ma in fondo, quante altre possibilità aveva per scoprire di più su di lui?

Ma non tutto andò come previsto. Aprì la cartella. C'era solo un foglio bianco, con due scritte al centro:

Niall Horan, Mullingar.

Tutta la sua delusione si radunò in un sorriso. Un sorriso pazzo, ma felice. Niall era riuscito di nuovo a prendersi gioco di quel carcere.

DOIWANNAKNOW

Hei, sempre più tardi aggiorno. Omme.

Comunque grazie ancora perché (ohhhhhhhhh) IERI MESS ERA AL TERZO POSTO NELLE TENDENZE. Incredibile.

E il merito è tutto vostro.

E di Pterie_Scrive che mi ha aiutata con la seconda parte del capitolo.

Grazie ano.

Grazie a tutti ancora.

ciao ciao

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