Margaret

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-Sapete a cosa servono questi incontri?-

La donna dai capelli grigi camminava davanti ai ragazzi messi i cerchio intorno a lei. Aveva le mani strette al ventre mentre il caschetto liscio dondolava avanti e indietro, a ritmo con i suoi passi.

Fece una smorfia quando nessuno rispose, si sistemò il colletto della camicia bianca che le fasciava il petto sottile e striminzito prima di schiarirsi la voce.

-Servono a conoscersi, ad aprirsi con le altre persone.-

Mavis aveva le mani incrociate al petto, la schiena era appoggiata allo schienale di legno della sedia mentre passava gli occhi su tutti i componenti del cerchio. Francesca mancava e non conosceva nessuno di quei ragazzi in tuta verde, alcuni i loro sbadigliarono, altri tramutavano il loro sguardo in eccitazione quando la gonna della donna si alzava quando camminava.

-Io sono Margaret, ma per voi oggi, Miss Kannet.- le sue labbra dipinte di rosso si stirarono in un sorriso finto.

Fissò i ragazzi uno ad uno, alcuni sussultarono, altri arrossirono. Altri, come Mavis, pensavano ad un modo per uscire da li.

Margaret era uno donna formosa, i suoi fianchi non più molto giovani ondeggiavano nel tubino stretto. Si spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Tutti gli sguardi si soffermarono su Mavis quando alzò la mano. Margaret fremette sui suoi tacchi.

-Dica, Miss..- la indicò con aria interrogativa.

-Mavis Holmes.- rispose facendo tornare il braccio lungo la sedia.

La donna estese il suo sorriso.

-Mavis, certo.- parlò come se sapesse già il suo nome -Dimmi.-

-Dov'è finita la Signora Hollis?-

-Si è dovuta trasferire in un altro istituto.-

Mavis guardò Margaret con un cipiglio a coprirle il viso. Nonostante fosse andata poche volte alle terapie, la paffutella signora anziana le stava simpatica. Forse era una delle poche persone che non riteneva malvagie in quel posto.

Quando la donna si abbassò, per prendere un foglio che le era caduto precedentemente, un'altra mano si alzò.

Mavis saettò i suoi occhi azzurri sul ragazzo in tuta verde, i capelli corti erano di un colore rossastro. Che metteva in evidenza le occhiaie marcate che circondavano i suoi occhi color nocciola.

-Io sono Nick.- mormorò svogliatamente -Sono qui da sette mesi e prima vivevo in Georgia.-

Margaret annuì in modo vigoroso sedendosi su una sedia, posizionata nello stesso cerchio dei ragazzi.

-Molto bene Nick. Puoi raccontarci la tua giornata?-

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli colorati sospirando, chiuse gli occhi borbottando qualche parola.

-Le guardie ci hanno chiamato per la colazione, sono andato nell'Ala Nord per dei lavori di collage, ho fatto pranzo, ho preso le pillole e poi sono venuto qui.-

Margaret sorrise scuotendo il caschetto grigio.

Si alzò nuovamente ondeggiando su se stessa.

-Qualcuno può, almeno, tentare di indovinare perché la giornata di Nick è stata così tranquilla e serena?-

Il silenzio che venne dopo fu amplificato dalla stanza grande. Una ragazza dai capelli lunghi color mogano alzò la mano.

-Perché ha preso le pillole.- chiese quasi facendo una domanda.

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