Deserve

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Si fece scivolare sulla sedia della Sala Ricreazione guardando le persone intorno a lei indaffarate a passare il tempo. Lei, invece aspettava che passasse e basta. Senza occuparlo, senza opprimerlo. Lo osservava, Zayn e i suoi amici le davano ogni tanto qualche occhiata dal tavolo degli scacchi ma senza avvicinarsi. In un certo senso la capivano, in un posto come quello ti affezioni subito alle cose che ti assomigliano di più, di più per il non essere solo che per il sentimento stesso.

Incrociò le braccia al petto, creando delle grinze nelle maniche della sua tuta verde. Aveva lo sguardo fisso in avanti, su una pianta da appartamento buttata li per caso. Era l'unica cosa colorata in quella stanza, ma con il bianco di tutto il resto un po' il verde si perdeva. Sembrava scolorita, in quel riformatorio sembrava tutto bianco.

Tutto schifosamente bianco.

Il verde della pianta era a malapena visibile, Mavis provò a strizzare gli occhi per analizzarlo meglio ma il colore restò uguale. Anche la sua tuta sembrava bianca, invisibile ma pesante come l'acciaio.

Il verde, l'arancione, il bianco e a volte il nero erano gli unici colori che vedeva da un mese.

Un mese, un mese lontano dal colore dei capelli di Killian. Circa trenta giorni lontani dal freddo dell'inverno che ora ricopriva il Maryland.

Il bianco che aveva la neve poteva sopportarlo. Perché sembrava non esserci, mentre il bianco che la soffocava in quel momento era ben visibile e quasi imbarazzante. Come se ti mettesse a nudo.

Spostò lo sguardo su un ragazzo che stava lanciando una palla di piccole dimensioni contro una parete. I suoi capelli rossi si spostavano con i movimenti canzonatori che faceva da circa dieci minuti.

Lo osservò fermarsi e passarsi una mano tra quei capelli rossicci, era alto e la divisa verde gli stava leggermente corta di gambe. Fissò Mavis per pochi secondi per poi tornare a lanciare la palla contro il muro.

Mavis lo osservò per qualche minuto per poi sospirare e guardare Zayn, giocava superficialmente contro Harry a Dama. Le palpebre erano basse sul tavolo da gioco mentre le sue ciglia lunghe gli accarezzavano gli zigomi marcati.

Tornò dal ragazzo dai capelli rossi prima di abbassare lo sguardo sulle proprie gambe. Adesso che ci pensava, oltre a lei e Francesca non c'era nessuna ragazza nell'istituto. Forse le ragazze di quegli anni erano tutte brave, le figlie preferite, le alunne perfette.

Mavis era, semplicemente, normale. Mai stata considerata n'è una cattiva ragazza n'è una brava ragazza.

O forse non tutte le ragazze avevano l'aspettative di passare anni dentro un riformatorio di un solo colore.

Mavis iniziò a muovere una gambe nervosamente mentre il suo respiro diventò più marcato e esistente. Alzò la testa proprio nell'istante che la porta principale della sala si aprì.

Tese le gambe alzandosi e andando verso di essa, velocizzò il passo quando vide dei capelli biondi spuntare da oltre lo stipite.

Il ragazzo sorrise chiudendo la porta silenziosamente, cambiò subito espressione quando la vide prenderlo per un braccio e portarlo di nuovo nel corridoio.

-Dove cazzo eri?- bisbigliò Mavis tenendolo contro il muro.

Niall girò la testa verso tutti e due i lati del corridoio.

-Parla, qui nessuno ti può sentire.-

-Ero ad una terapia.-

-Oggi a colazione non c'eri.- sputò la ragazza.

Si distanziò iniziando a camminare avanti e indietro per un pezzo del corridoio, ogni tanto si passava una mano tra i capelli. Niall rimase fermo a fissarla.

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