Super-Hero

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Lei era come il fuoco, indomabile. Ti faceva bruciare e non provava pietà per nessuno. Era il rosso, come la passione, ingannevole come la cospirazione. Sublime come la disperazione. Lei non aveva paura, guardava in faccia il suo nemico senza lasciarsi tentare dal passato. Era impassibile, impassibile al mondo che girava intorno a lei troppo velocemente. Lei guardava, ammirava come tutto e tutti la lasciavano indietro, la gettavano, rovinavano , riscrivevano.

Lei era il libro che mai nessuno aveva letto.

Così pura ma peccaminosa sotto le sue labbra di rose. Labbra ingannevoli, quel tipo di inganno che neanche le guerre vedranno mai. Lei era meschina, armeggiava con i peccati capitali come se fossero carte da gioco. Scommetteva su di essi e si lasciava comandare.

Era egoista, come la rosa che nasce e muore ancora prima di essere stata osservata dagli amanti indiscreti. Come il sole che tramonta quando qualcuno ha ancora bisogno di luce.

Era il nero, profonda e buia come una notte invernale, il cuore freddo pieno di ghiaccio. Ghiaccio come il colore dei suoi occhi, venati del nero che la possedeva da dentro le sue ossa, da dentro il suo sangue. Girava in tutto il suo corpo infettandolo come la Peste, uccidendo tutto dopo il suo passaggio.

Lei era il bianco, intoccabile se volevi mantenerlo tale. Dopo un po' che la guardavi ti facevano male gli occhi per la sua bellezza.

Era bianca come il soffitto che stava fissando a braccia conserte, stringendo il suo petto vuoto.

Chiuse gli occhi prendendo un bel respiro e lo trattenne.

-Mavis! Guardami!-

La ragazza si girò ridendo verso il bambino che correva sul prato bianco. Si portò le mani coperte dai guanti davanti alla bocca.

-Killian.- lo richiama sorridendo.

Il bambino biondo la guardò prima di annuire e camminare a gambe alte per ingannare la forma della neve. Si aggrappò al cappotto della sorella tirandolo verso il basso.

-Lo so che hai già il mio regalo.- le confidò sussurrando? prima di nascondere il viso cicciottello nella sciarpa di lana verde.

Mavis alzò gli occhi al cielo prendendo dalla tasca grande di stoffa un pacchetto rosso lucido. Lo mosse in alto ridendo mentre lo sguardo le cadde sul bambino che saltava verso di esso.

Lo portò in basso e rise quando Killian glie lo strappò di mano.

-Buon Natale.- disse spostandosi una ciocca di capelli biondi dietro alle orecchie.

Fissò la carta colorata finire in mezzo alla neve mentre un urlò di gioia la fece avvicinare.

-È bellissimo!- urlò Killian iniziando a correre.

Prese i lati dell'oggetto di cotone prima di stenderlo, legò i due lacci intorno al collo sopra al giaccone prima di iniziare a correre. La stoffa rossa svolazzò seguendo i passi frettolosi del bambino.

-Ora sono come Superman!- esclamò alzando un pugno al cielo.

Fece il verso di un arma puntando alla sorella, quest'ultima fece finta di essere colpita scatenando una risata cristallina da parte di Killian.

Lo osservò avvicinarsi a lei lentamente, la guardava con gli occhi azzurri. Le fece segno di piegarsi e lei lo fece.

Lo strinse a se quando la abbracciò.

-Tu sei il mio Super Eroe preferito Mavis.-

Piegò la testa di lato stringendo gli occhi in due fessure rigide. Una lacrima le attraversò il ponte il naso fino a continuare sulla guancia e terminare la sua corsa sulla federa del cuscino.

Bianca.

Era tutto bianco. E lei aveva bisogno di nero.

Lo aveva trovato solo in una persona, e non aveva intenzione di tirarsi indietro.

-Colazione.-

La porta di Mavis fece un rumore meccanico spalancandosi. Si girò soltanto quando sentì la guardia andare via, il corpo di Louis si appoggiò teso contro lo stipite chiaro.

-Andiamo dolcezza.- disse dolcemente.

Lei si alzò sorridendo appena. Uscì fuori dalla porta pronta a trovarsi il mare di persone davanti alla porta della mensa.

Vide Harry avvicinarsi a Louis e prenderlo per un braccio. Gli sussurrò qualcosa nell'orecchio.

-Cosa?- chiese Mavis.

Le persone la sorpassarono tornando ad essere una grande macchia verde.

Si guardò intorno sentendo gli sguardo tesi dei due ragazzi. Niall era fermo davanti alla stanza 105, la fissava con i polsi legati.

Mavis tornò con lo sguardo su Louis.

-Dov'è Zayn?-

Harry deglutì passandosi una mano tra i capelli ricci e sporchi.

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Stese le dita cercando di separare i polsi legati dalla corda spessa, urlò sentendo un nuovo bruciore sullo zigomo destro.

Sputò a terra assaporando il gusto ferreo del sangue.

-Fa male? Questo è quello che succede a chi cerca di fregarmi.-

Zayn chiuse gli occhi sospirando, era come se i polmoni gli fossero diventati più piccoli. Fece a fatica un respiro profondo prima di sentire un pugno colpirgli l'addome. La sedia si cui era legato vacillò leggermente, l'uomo davanti a lui si tirò giù la manica della camicia bianca, allacciò il gemello del polso destro prima di scrollare la mano dal sangue scuro.

Zayn gli sputò in faccia. In un secondo l'uomo lo prese per il collo della tuta verde.

-Scappa ancora una volta e potrei tagliarti quella lingua di merda che ti ritrovi.- sibilò l'uomo.

Occhi scuri contro occhi scuri, Zayn abbassò lo sguardo.

Lo tenne sulle sue gambe finché la porta della piccola stanza si chiuse in un tonfo sordo.

PRITT

Niente, stavo guardando la colla.

Volevo solo dirvi che il prossimo capitolo cercherò di farlo più lungo ma, davvero, ci proverò.

Scusate se in questi giorni aggiornerò poco ma purtroppo vado a scuola pure io a settembre e devo fare ancora i compiti.

Comunque, non chi se lo ricorda, ma io si.

MESS ERA AL SECONDO POSTO quasi una settimana fa.

E io, non so, vi amo. Vi giuro vederla così in alto tra le tendenze mi fa piangere. Cioè, no cioè un cazzo, è vero.

Vi ringrazio davvero tanto è scusate ancora. Cercherò di rispondere a tutti i vostri commenti ma, sto cazzi, tra Heartache, Super-Hero e Mess non ci capisco un cazzo.

Vi amo, don't forget it. (Dopo le 11 non dovrei più scrivere. Il mio cervello va a quel paese. Che paese Hei? No ok basta.)

Grazie ancora.

"C'è odore di sesso nell'aria, dice di chiamarsi Ilaria. L'ho conosciuta ad una festa Universitaria. È la classica tipa che riceve sempre, mai che deve. Bella di notte, simpatica solo quando beve. Le bruciano gli occhi dal fumo e dal pianto come chi è sbronzo, racconta la propria vita al primo che gli sta affianco. Parla come se avesse visto il mondo, come chi non le manca niente e ha ugualmente toccato il fondo."

Salmo ha una fottuta ragione, io sono Ilaria e sono esattamente così.

ciao ciao

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