Epilogo

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La primavera era finalmente arrivata a Konoha, portando con sé una piacevole brezza, carica di profumi.
Gli alberi sopravvissuti alla crisi di pochi mesi prima erano esplosi in un'infinità di sfumature di rosa, portando un po' di serenità e di bellezza nel villaggio, che lentamente guariva dalle ferite subite.

Un lieve soffio di vento portò nella stanza qualche petalo, giocando con la cascata d'oro pallido che incorniciava il viso della ragazza, illuminato dai caldi raggi del sole, i quali risaltavano ulteriormente la profondità dei suoi grandi occhi color ghiaccio.

Non poté fare a meno di sorridere, sebbene fosse ancora bloccata in quel letto d'ospedale. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca, immaginando il giorno in cui sarebbe finalmente potuta uscire da quelle quattro mura, decisamente troppo monotone.

Un lieve bussare la distolse dalle sue fantasie. Il cuore iniziò a martellarle nel petto.

«A-Avanti.» disse, speranzosa che fosse lui.

La porta scorrevole si aprì lentamente, rivelando una folta e bizzarra capigliatura argentata, la quale sovrastava il viso come sempre mascherato del ninja che, stranamente, non era immerso nella lettura di quel suo piccolo libro. Al contrario, tutta la sua attenzione era rivolta ad Ayumi, che arrossì di piacere nel vederlo.

«Come ti senti oggi?» le chiese, avvicinandosi a piccoli passi al letto, per poi accomodarsi su di una sedia pieghevole.

«Abbastanza bene. Credo che ormai le mie ferite siano guarite completamente.» 

Non riusciva a calmare il battito del suo cuore. Vederlo le faceva sempre quell'effetto, sin dal primo giorno in cui l'aveva visto nella foresta di Konoha, dove tutto aveva avuto inizio.

«Sono felice di sentirtelo dire. Tra l'altro, il medico ha detto che presto sarai dimessa.» 

Non poté fare a meno di sorridere sotto la maschera, osservando la sua reazione colma di gioia.

Kakashi passò l'intero pomeriggio lì con lei, come praticamente ogni giorno.
Dato il suo ruolo determinante nella lotta contro Kuma, l'Hokage aveva deciso di dargli un periodo di pausa dalle missioni. Inoltre, Ayumi sarebbe stata accolta all'interno del villaggio e considerata un'abitante a tutti gli effetti.

Il sole iniziava a tramontare dietro le colline, donando al cielo color albicocca intense sfumature rosse ed arancio. Le poche nuvole si colorarono di rosa, quasi come se rispecchiassero le chiome fiorite degli alberi.

Il ninja fece per andare via, dopo aver salutato la ragazza come di consueto.
Ma la sua voce lo fermò.

«A-Aspetta...»

Kakashi si voltò a guardarla; teneva lo sguardo basso, mordendosi lievemente un labbro, in preda all'imbarazzo.

«Mi prometti che una volta uscita di qui, gli abitanti non mi guarderanno con disprezzo?»

Lo shinobi colse immediatamente l'amarezza di quella frase. Ayumi era sempre stata vista come un mostro anche dal suo stesso clan, per via della forza in lei rinchiusa. Si sedette sul bordo del letto, prendendole la mano.

«Ayumi, sei stata tu a salvare Konoha. La gente del villaggio lo sa, i racconti della battaglia si sono sparsi velocemente. L'Hokage ha assicurato personalmente che ormai l'Inugami non è più una minaccia per nessuno.»

Una lacrima le bagnò il viso. Kakashi la asciugò con un tocco delicato. Finalmente Ayumi tornò a guardarlo negli occhi. Allungò timidamente una mano verso il volto dell'Hatake, che non si mosse di un millimetro.
La distanza tra i due era davvero minima, tanto che entrambi potevano sentire il respiro dell'altro. La ragazza sentiva il cuore pulsarle forte in gola. Lentamente, iniziò ad abbassare il tessuto nero della maschera.

Il ninja sovrappose la sua mano a quella di lei, fermandola e fissando lo sguardo nero in quelle due iridi ghiacciate. Poi, la guidò nel completamento dell'opera, rimanendo con il viso totalmente scoperto.

Ayumi si perse ad osservare i suoi lineamenti, tanto belli da toglierle il fiato. Si fermò a guardare il piccolo neo sul lato sinistro del mento, per poi incontrare le sue labbra. Si sentì avvampare, quando le sentì sfiorare le sue, con tanta delicatezza che temette di averlo solo immaginato.

Tornò a guardarlo negli occhi. Poi, fu il suo turno di cercare un contatto, sebbene molto lieve ed imbarazzato. Lui la strinse a sé e finalmente la baciò davvero. Un bacio tanto desiderato da entrambi, che spiegò in un'istante tutte le emozioni provate fino a quel momento, per le quali non sarebbero bastate mille parole.

Kakashi si perse nel profumo di lei e la abbracciò forte, sentendo di non poter desiderare nulla di meglio. La amava. Dal primo istante in cui aveva incrociato il suo sguardo impaurito e stanco.

Perché era riuscita a colmare il vuoto che lo divorava da anni, azzerando in un istante ogni errore del suo passato, come un tasto di reset.

In fondo, era stata lei a salvare lui.

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Finalmente sono riuscita a terminare questa fanfiction, che ho lasciato incompleta per ben due anni.
I lettori più attenti avranno notato che alcuni punti non sono stati spiegati totalmente.
Presto scoprirete il motivo.
Stay tuned.

Serena

FadedTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang