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Jungkook-

Yoongi mi fissò scandalizzato, ma sicuramente mai quanto me, che sentivo già un nodo in gola salire fino alle mie labbra tremanti.

"Taglio in più...taglio in meno...?"

Spalancai la bocca, e con quel briciolo di buon senso che avevo corsi nel bagno.
Lui mi seguì, buttando la sigaretta spenta sul pavimento, senza neanche degnarsi di spegnerla.
《No Jungk-》

Il secondo cassettino a destra accanto al lavandino avrebbe fatto invidia ad un serial killer: cinque lamette del rasoio, vari pezzi di bottiglie, sei coltelli da cucina di ogni tipo, una decina di coltellini svizzeri ed infine delle bende.

《Y-Yoongi hyung...perchè...? Perchè ti fai...questo?Di tutto quello che potevi fare, questo non me lo sarei mai aspettato...c-come puoi fare qualcosa del genere alla persona che ti sta accanto da praticamente t-tutta la vita? Sei come mio fratello, cazzo! Sorridi sempre, mi rendi felice e fai finta che tutto vada bene soltanto perché pensi che io sia un bambino! Ma sai una cosa? A sedici anni si comincia anche a capire come funziona la vita, sai?!》gli urlai contro.
《Lo so che non sei un bambino, pensavo semplicemente che facendo così ti avrei protet-》provò a dire, ma io glielo impedii, tirandogli uno shiaffo non molto delicato sulla guancia.
Dopo il rumore del colpo, ci fu un silenzio spaventoso.

Presi tutto quello che mi stava in mano e lo buttai nello zainetto con dentro le cose di palestra.

《Alzati le maniche.》

《Il rispetto dove l'hai lasciato?》
《Cazzo Yoongi, non scherzare e alzati quella fottuta manica prima che lo faccia io!》gridai.

Lui non fece niente, così gli andai incontro e con una sola mossa gli presi il polso ed alzai la manica.
Indietreggiai, e lui se l'abbassò velocemente.

Ero ben consapevole che quello non era il modo adeguato di approcciarsi ad una persona con questi problemi, ma ero talmente tanto cieco dalla rabbia e dalla tristezza che urlare era l'unica cosa che mi impediva di cadere a terra piangendo.

《S-scusami》disse coprendosi il volto con le mani e strofinandosi gli occhi come a voler cancellare dalla sua memoria i minuti passati.

Mi avvicinai e cominciai tirargli dei piccoli e veloci pugni sul petto.

《Sei un deficente, stupido ed insensibile!》 gli urlai in faccia.
Lui abbassò lo sguardo e sentii una goccia bagnare la mia guancia, così mi limitai a lanciarmi tra le sue braccia e stringerlo il più forte possibile.

《T-ti prego Hyung, non farlo più...e scusa...so che non è colpa tua...solo non voglio, ti prego...》
Lui mi restituì l'abbracciò in silenzio.

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AutobusWhere stories live. Discover now