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Jimin-

Vidi Yoongi girarsi ed andarsene sotto la pioggia senza un ombrello o qualsiasi altra cosa per coprirsi, sotto lo sguardo confuso di Namjoon e la mia bocca spalancata.

Namjoon era lo spacciatore di Yoongi?
Ma soprattutto...
Yoongi si drogava?

Il castano attraversò la strada e si incamminò in direzione del nostro quartiere sul marciapiede opposto, ma improvvisamente, lo vidi crollare a terra.
Spalancai gli occhi preoccupato da dietro alla spalla di Namjoon, scioccato quanto me.

Lo superai agilmente, senza neanche guardare la strada, ed in tre secondi mi accovacciai accanto al suo corpo.

Namjoon arrivò, e senza un minimo sforzo mi spostò malamente con la mano, facendomi cadere, per poi prendere in braccio il più grande e portarlo al riparo dalla pioggia.

Prima di rientrare in casa, mi girai e fissai il cielo grigio ed oscuro, attraversato costantemente da fulmini e tuoni.
Mi ricordava un pò il mio umore.

Entrai e chiusi la porta dietro di me con la preoccupazione che saliva sempre di più.
《Jimin, per favore...puoi andare a prendermi delle bende al piano di sopra, un secchio con dell'acqua calda ed il set di primo soccorso?》chiese Namjoon sempre davanti a Yoongi, non permettendomi di vederlo.

Corsi al piano di sopra di quel microscopico appartamento e presi tutto il necessario.
Mi versai accidentalmente un pò d'acqua bollente addosso, e fui costretto a mollare il secchio pieno d'acqua a terra per non ustionarmi ulteriormente, facendo così cadere tutto.

In tre secondi, l'amico e coinquilino ci Namjoon, Jin accorse a controllare che fosse tutto apposto, e vedendomi in difficoltà, raccolse il secchio e ritornò a riempirlo, mentre io gli spiegavo cosa fosse successo.

Come nominai la parola Yoongi, Jin si scaraventò di sotto, mollandomi il secchio in mano, che feci quasi cadere di nuovo.

Cosa cazzo stava succedendo?

Scesi attentamente di sotto, e trovai Jin intento a misurare la temperatura corporea a Yoongi, così mi girai ed andai nella "mia" piccola camera vicino all'entrata.
Mi misi sul letto ed apoggiai i gomiti al davanzale.
Fu così, che incantato dalla pioggia, cominciai a cantare, come spesso mi succedeva quando ero assorto nei miei pensieri.

Dovresti smetterla! Non sei bravo neanche in questo, coglione!

La provai ad ignorare, e non mi resi conto di  quanto rimasi là a canticchiare fino a quando la porta non si aprì scricchiolando.

──♡────────────────

Yoongi aprì lentamente gli occhi, sobbalzando quando si ritrovò davanti gli sguardi arrabbiati di Namjoon e...Kim Seokjin?

Ma erano seri?

Seokjin era il barista di una di una discoteca che Yoongi scoprì pochi anni prima, durante una bella sbronza.

Jin si ricordava di come gli avesse vietato di bere altro, soprattutto per il fatto che avesse una brutta cera e che fosse già ubriaco marcio.
《QUANTE CAZZO DI VOLTE TI HO DETTO DI NON UBRIACARTI?!》gridò Jin a denti stretti cercando di non esagerare con il volume della voce più di tanto, probabilmente per non attirare l'attenzione di Jimin.
Aveva la voce impastata e non riuscì a rispondere, quindi si ritrovò a fissarli, impotente.

Lo guardarono con uno sguardo pieno di rimprovero e delusione, come se parlassero ad un figlio che non aveva fatto i compiti.

《Yoongi, datti un'occhiata...sei penoso.
O ti prendi cura di te stesso oppure intervengo io, e sai che non ti conviene.》concluse Jin puntandomi un dito contro per poi andarsene, seguito da Namjoon.

Yoongi si guardò attorno sempre più confuso.

I suoi ricordi che non ne volevano sapere di ritornare vennero interrotti dalla voce di un angelo.

Il suo angelo stava cantando.

Per la prima volta, Yoongi lo sentì cantare.

E mai niente gli rimase così impresso nella sua mente come quella voce.

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