Prologo

5.9K 223 98
                                    

🌸 Angolo S e r e n a 🌸

Salve! È da circa un secolo che non scrivo una fanfiction 😂.
Questo è un tentativo di approccio dopo tanto tempo di assenza!
Purtroppo non riesco mai ad essere soddisfatta di ciò che scrivo al 100%, quindi sicuramente continuerò a leggere e rileggere ogni capitolo per sistemare eventuali errori!

Grazie per l'attenzione e buona lettura ♡

~

«Allora, Eren... che ne pensi di questa scuola?», domandò Armin, emozionato, guardandosi intorno.
L'edificio che si stagliava dinnanzi ai due ragazzi era stato recentemente ristrutturato: le pareti perfettamente pulite, le classi moderne e le aree comuni vaste, infatti, avevano attirato molti studenti. Le attività scolastiche extracurricolari, sportive e non, erano numerosissimi: Eren fu subito attratto da quello di musica, gestito dal maestro Erwin Smith, un professore cordiale e, soprattutto, talentuoso.
«Mi piacerebbe molto venire qui alle superiori», rispose, cercando di nascondere l'entusiasmo, «E tu? Lo sai che  senza di te non mi muovo!».
Eren sapeva bene che far dipendere il suo futuro da un'altra persona era sbagliato, ma non poteva e non voleva fare altrimenti: teneva troppo al suo niugliore amico, tanto che avrebbe perfino cambiato scuola pur di stargli vicino. Armin Arlert era sempre stato presente per lui, anche quando era rimasto solo al mondo; il minimo che potesse fare, almeno in quel momento, era rimanergli accanto.

«Allora è deciso: ci iscriveremo al liceo Shiganshina!», sentenziò felice Armin, abbracciando il castano. Entrambi sorrisero, felici di essersi capiti.


Eren e Armin si gettarono, sfiniti, sulla prima panchina che trovarono nel cortile della scuola; la loro futura insegnante di matematica, Hanji Zoe, aveva finalmente concesso loro un po' di pausa dal tour della sede scolastica. Era davvero una donna instancabile: non aveva smesso di parlare, camminare e spiegare da quando avevano oltrepassato il cancello d'ingresso.
Eren levò lo sguardo per analizzare le persone intorno a sé, incuriosito dai piccoli gruppi di studenti intenti a passeggiare, per rilassarsi e chiacchierare durante la ricreazione; la loro serenità la colpì come un dardo sul bersaglio, portandola a voltarsi d'impulso. Fu allora che - sorprendentemente - qualcuno attirò la sua attenzione: seduto su una panchina lontana dalla loro, un ragazzo dai capelli d'ebano mangiava in silenzio un tramezzino mentre scorreva, senza, impegno, il pollice sul cellulare. Sentendosi osservato, egli sollevò il capo, ricambiando lo sguardo di Eren, senza però smettere di masticare. Eren Jaeger avvampò immediatamente, imbarazzato. Ricordò il bacio scambiato con Mikasa, la sua vicina di casa, giusto qualche mese prima; ricordava di non esserne stato emozionato, né felice. Quella breve unione non l'aveva segnato, anzi, gli era stata anche fin troppo indifferente. Armin, che si trovava nella sua stessa situazione, ipotizzò che egli potesse essere omosessuale, motivo per cui l'aveva respinta. Ed era vero; ma il suo migliore amico, in fin dei conti, non conosceva tutta la verità. Per quel motivo arrossiva incrociando quello sconosciuto? Perché si era reso conto di non aver provato nulla, con Mikasa, se non il vuoto?

Ma Eren era ancora molto giovane, stava imparando a conoscere i suoi sentimenti ed il suo corpo; per cui, sotto lo sguardo attento dell'altro, si limitò a coprirsi il viso con una mano, per sciogliere quel contatto. Si sentì come se una piccola mano stesse stritolando il suo cuore, che continuava a battere all'impazzata; gli occhi di quel ragazzo erano spenti, vuoti e gelidi, cosa che la fece rabbrividire. Non di paura, non di agitazione.
«Andiamo Eren, dobbiamo riprendere il giro», lo riportò alla realtà il biondo, alzandosi per seguire la professoressa Hanji.
Armin era davvero un bel ragazzo: occhi azzurri come il mare, capelli biondi e lunghi che spesso raccoglieva in un piccolo chignon, lasciandone sciolta la parte inferiore; una "mezza coda" o "gigliola", come era solita chiamarla sua madre. L'Arlert era costretto a rifiutare costantemente dichiarazioni d'amore, essendo molto popolare tra le ragazze; in realtà, lui aspettava solo di trovare la sua anima gemella. Eren avrebbe tanto voluto essere il ragazzo "giusto" per lui: desiderava il meglio per il suo migliore amico, qualcuno che lo amasse e non gli facesse mai mancare nulla; ma si rese presto conto che ciò non era possibile, e che anche Armin ne fosse consapevole. Guardò il cielo, che si stava annuvolando.

Se solo tu mi amassi || Ereri 〜 Riren #Wattys2019Where stories live. Discover now