Capitolo V - La persona sbagliata

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"Innumerevoli scrittori, pittori, musicisti e artisti di ogni genere, nei secoli, si sono impegnati a rappresentare e studiare un fenomeno che - fin dalla nascita del mondo - ha tormentato e sconvolto la vita degli esseri umani, nel bene e nel male: l'amore.
Ne esistono di vari tipi e generi: l'amore dei genitori, l'amore romantico, l'amicizia o perfino l'amore impossibile.
Scegliete uno fra questi tipi di amore, spiegatelo e - se vi è possibile - raccontatelo dal vostro punto di vista. Tutti, in un modo o nell'altro, hanno sperimentato l'amore."

Levi, in cinque anni, non aveva mai proposto loro un tema tanto banale e personale; perché, ammettiamolo, "l'amore" è uno degli argomenti più ricorrenti, anche agli esami di stato stessi.
Così si era giustificato infatti il professore, spiegando ai suoi alunni che si era ritrovato "costretto" a proporre loro un tema così scontato con l'intento di prepararli alla prima prova scritta dell'esame.
«Eren, io non gli credo molto», sussurrò Armin, costretto ad alzarsi per allontanare il banco da quello del castano, «un compito a sorpresa spacciato per una preparazione agli esami? Io credo invece che stia cercando informazioni sull'anonimo».
Lo Jaeger, approfittando di quell'attimo di confusione - mentre tutti spostavano i rispettivi banchi - poggiò la testa sulle braccia conserte, esausto. Prima aveva incontrato Kenzo, poi il compito a sorpresa e, infine, non avrebbe nemmeno potuto scrivere senza aver paura di venire scoperto.
«Armin, farò il tema sull'amore impossibile», mormorò Eren al compagno di banco, adesso più distante. In fin dei conti, il professore non si sarebbe mai aspettato che l'anonimo scegliesse proprio quell'argomento, anzi - secondo la sua logica - l'avrebbe evitato come la peste. Per cui, sicuramente, sarebbe sembrata una coincidenza.
«Allora stai attento a ciò che scrivi! Io credo che sceglierò...ah, non lo so ancora!», si agitò Armin, prima di chinare la testa sul foglio e iniziare a lavorare.

Il castano guardò l'orologio; erano già passati quindici minuti e lui non aveva ancora scritto una parola. Una possibilità del genere non gli era mai capitata, e lui non voleva di certo sprecarla. Nel preciso istante in cui Eren afferrò la penna, iniziando a scrivere, dimenticò tutti gli avvertimenti che Armin gli aveva fatto.

"Da violinista, ho spesso tentato di immergermi in ciò che suonavo, riuscendoci la maggior parte delle volte. È questo il compito della musica: inglobarti in sé, proteggerti, farti sentire speciale; e questo vale sia per chi suona, sia per chi ascolta. Eppure, nonostante io mi impegni con tutto me stesso, ci sono certi brani di cui non comprendo il significato: quello dedicati ai propri genitori, o anche al proprio marito."

Non era male come inizio, ed Eren si congratulò con sé stesso; finalmente era arrivato alla parte più "facile" da sviluppare, vale a dire il corpo centrale. Sorrise, decidendo di scrivere unicamente 'marito' e non 'moglie', data la sua omosessualità.
Gli stava lasciando piccoli indizi, minuscoli come briciole di pane, che Levi avrebbe dovuto seguire attentamente per venirne a capo.

"Semplicemente non li comprendo perché non fanno parte di me. Non voglio dilungarmi sul passato, dato che ciò che conta, per me, è il futuro. Ciò che ho vissuto prima, o le persone che dicevano di amarmi, non contano più.
Vivo solo per il momento in cui il mio amore, impossibile, avrà una possibilità."

Sul punto di cancellare quel piccolo accenno ai suoi genitori, decise infine di lasciarlo; avrebbe fatto innamorare Levi rimanendo sé stesso, senza trucchi o menzogne. Solo la verità, com'era giusto che fosse.

"Non mi vergogno nel dire - o meglio, scrivere - che sono innamorato da anni di qualcuno che, probabilmente, non mi amerà mai. Io e questa persona non abbiamo un bel rapporto, ma c'è sempre per me quando ne ho bisogno.
Ho tentato così tante volte di dimenticare, di andare avanti, di tornare ad essere 'libero' da questo tormento, ma mi sono reso conto che non mi è possibile.
Ed ho capito anche il perché: il futuro. Ho immaginato il mio futuro e la mia vita con questa persona. E adesso ogni fibra del mio essere non vuole lasciar andare quella meravigliosa illusione, che nascondo gelosamente dentro di me: la speranza."

Se solo tu mi amassi || Ereri 〜 Riren #Wattys2019Where stories live. Discover now