Epilogo - Lettera Da Una Madre

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Mi sedetti sul portico e mi rigirai tra le mani la lettera che mi aveva consegnato mio padre. Mi mancò il coraggio di aprirla, non dopo che la verità mi aveva costretta ad aprire gli occhi: a dispetto di quanto avevo sofferto a causa sua, non credevo che avrei provato un tale vuoto dentro di me. Un vuoto soffocante.

L'aprii a fatica. Ogni suono si azzerò e mi dimenticai di qualsiasi cosa quando i miei occhi si soffermarono sulla sua calligrafia. Presi un profondo respiro, per poi affrontare ancora una volta il mio passato:

A mia figlia,

Essere genitore è il mestiere più difficile al mondo: quando ti nasce un figlio, nessuno ti da il libretto di istruzioni. L'unica cosa che hai a disposizione per aiutarti è l'educazione che hai ricevuto a tua volta dai tuoi genitori, e dovrai decidere cosa farne: imitarla, implementarla o rovesciarla del tutto. E io purtroppo è quest'ultima che ho scelto.

Essere genitore significa spesso avere più domande che risposte, dover agire senza sapere con certezza se si fa la cosa giusta; significa andare oltre le proprie paure per amore di quella creatura che ha fatto esplodere tutte le nostre certezze, le nostre sicurezze e il nostro cuore. Avrei voluto essere un genitore completamente diverso da chi sono stata. Avrei voluto imparare a crescere assieme a te, avrei voluto essere presente, non più presente perché in realtà non ci sono stata. Ma inizialmente c'ero e ricordo perfettamente come se fosse ieri, le stesse sensazioni che mi scaturiva averti al mio fianco. Ogni volta che cadevi, mi sentivo morire il cuore e così quando soffrivi. Ogni giorno avevo l'impulso di volerti salvare dal mondo a tutti i costi e tenerti lontano dal male di questo mondo: eri così pura e così innocente... E ora sei cresciuta, ma resto pur sempre tua madre. Hai imparato a fare a meno di me e per quanto mi addolori, forse è meglio così perché non ci sarò per sempre.

Avrei voluto darti delle radici, una terra solida, stabile, sulla quale poter muovere i tuoi primi passi nel mondo, ma anche un paio d'ali per volare lontano e costruirti così un futuro che non vedrò mai. Perché non mi sei mai appartenuta davvero, Samantha. Appartieni alla vita. É da lei che hai tratto la tua forza e sono orgogliosa di chi sei diventata e di quello che hai fatto per arrivare fin qui. Avrei voluto essere io a sostenerti e a darti le ali per poter volare lontano da me e dall'inferno in cui ti avevo trascinato ma non ce l'ho fatta. Avrei voluto essere una madre che ama sé stessa e che non rinuncia alla felicità ma alla fine l'ho fatto e nel farlo, ho costretto anche te, mia figlia. Ho preferito chiudere fuori la mia vita ma non mi ero resa conto di non averlo fatto per le mie paure e sono state proprio quelle a paralizzarmi e ad impedirmi di essere chi meritavi.
Vorrei poter dire che il mostro con cui condividevamo il tetto mi avesse rubato tutto la voglia di vivere, e lentamente lo ha fatto, ma in realtà era iniziato tutto molto prima. Un lasso di tempo che va dalla mia infanzia fin all'età adulta. Ho sacrificato il poco di buono che c'era in me per potermi liberare dal passato e così la vita mi ha rubato tutto. Mi ha distrutta, amareggiata e in pochi anni mi sono ritrovata vecchia, con il corpo raggrinzito e il cuore arido. Nessuno che mi amasse e nessuno da poter amare. Semplicemente è tornata a chiedere il conto. Ma per te è diverso, Samantha. Ricordatelo, sei migliore di quello che credi. Mi dispiace solo di averti fatto credere il contrario. Mi dispiace di non averti protetta, mi dispiace di essermi fidata di Miller. Non ci si può fidare del diavolo, eppure io l'ho fatto e quando poi ho scoperto la verità, non ho retto e mi sono rifugiata in quello che sapevo fare meglio: voltare la testa dall'altra parte per poter sopravvivere. Ma a quale costo? Un prezzo troppo alto che non riuscirò mai a saldare neanche se vivessi cento vite. Dovevo lottare come un leone per te e invece non l'ho fatto. Precipitare così nella depressione fu facile. Mi ero abbandonata al silenzio, al vuoto e alla solitudine. Una solitudine che spesso mi faceva apparire invitante il pensiero della morte. Ero caduta così in una nebulosa oscurità sul quale non ero mai riuscita a far luce. Solo per un attimo ero riuscita a prevalere ed era stato quando avevo a fianco tuo padre, solo con lui ero diversa, migliore.

Sangue Del Mio Sangue [Completa]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora