[Nuova versione revisionata!]
Molti penseranno che essere figlia di un dio greco sia fantastico.
Be', quei molti si sbagliano di grosso, perchè fa schifo, specialmente se per generarti è stato infranto un antico patto e non avresti nemmeno dovuto es...
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Con la coda dell'occhio vidi le palpebre di Perseus abbassarsi lentamente. L'idiota aveva mangiato così tanto che gli era venuto sonno.
Era esattamente quello, il piano di "zia Em". Così feci la cosa che mi sembrò più sensata: avevo ancora la mano sul suo ginocchio e lui aveva bisogno di svegliarsi. Così gli diedi una piccola scossa.
Perseus trasalì d'improvviso, sveglissimo. Potevo quasi sentire il rumore dei suoi denti che battevano l'uno sull'altro. «E' meglio andare» gli dissi, stringendo un po' di più la presa «magari il direttore del circo ci sta aspettando»
Annabeth annuì con fervore. Era visibilmente tesa. Aveva capito. «Sì, Alex ha ragione, Percy»
«Hai dei bellissimi occhi grigi» ripeté zia Em ad Annabeth «numi del cielo, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho visto degli occhi grigi come i tuoi...»
Tese il braccio come per accarezzare la sua guancia, ma lei si alzò in piedi di scatto. «Dovremmo proprio andare» ripetè con più forza.
«Sì!». Grover inghiottì la tovaglietta e si alzò in piedi. «Il direttore ci sta aspettando! Giusto!»
Mi alzai in piedi a mia volta, ma era chiaro che Perseus non voleva andarsene. Così gli misi una mano sulla spalla e gli diedi un'altra scossa. Trasalì di nuovo. «Piantala!» protestò.
Cercò di divincolarsi, ma afferrai un lembo della sua maglietta e lo strinsi nel pugno. Ero disposta a tirarlo su di peso, se dovevo. «Dobbiamo andare, Perseus» ringhiai «alzati. Adesso»
Zia Em parve non dare peso al nostro breve scambio. O forse era consapevole di averlo fregato e aveva intuito che non ce ne saremmo andati senza di lui. «Vi prego, cari» supplicò «mi capita così di rado di passare un po' di tempo con dei bambini. Prima che ve ne andiate, che ne direste almeno di posare per me?»
«Posare?» chiese Annabeth, cauta.
«Per una foto. La userò come modello per una nuova serie di statue. I bambini sono così popolari! Tutti amano i bambini»
«Non possiamo». Diedi uno strattone alla maglietta di Perseus. «Dai, muoviti...»
«Certo che possiamo» mi contraddisse infastidito lui «è solo una foto, Grace. Che male c'è?»
«Sì» ribadì suadente la donna «non c'è niente di male»
Oh, per tutti gli dei...
Io e Annabeth ci scambiammo uno sguardo.Non avevamo scelta, e lo sapevamo benissimo. Non potevamo lasciare Perseus indietro. Così seguimmo zia Em fino al giardino di statue, all'esterno.
Ci invitò a sederci su una panchina, accanto al satiro di cemento. Le mani quasi mi tremavano dalla smania di evocare le Gemelle e trafiggerla lì davanti a tutti, ma Perseus aveva l'aria di uno che mi avrebbe impedito di attaccarla. Di immortales.