15 [AX]

4.2K 231 52
                                        


ALEXANDRA ARROSTO


Quando l'uomo entrò nel ristorante un vento caldo e secco soffiò nel locale

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Quando l'uomo entrò nel ristorante un vento caldo e secco soffiò nel locale. Tutti si alzarono, come sotto ipnosi, ma il motociclista fece un gesto noncurante con la mano e la gente si sedette di nuovo, tornando alle proprie conversazioni.

La cameriera strizzò gli occhi. Per un momento sembrò confusa. Poi ripeté: «Ce li avete i soldi per pagare, ragazzi?».

«Offro io» disse il motociclista. Si mise a sedere sulla nostra panca, che era decisamente troppo piccola per lui, schiacciando me contro Annabeth e lei contro la vetrina. Poi alzò gli occhi sulla cameriera, che lo stava fissando a bocca aperta, e chiese: «Sei ancora qui?».

Le puntò il dito contro e lei si irrigidì. Si voltò come se qualcosa l'avesse fatta girare su sé stessa, quindi si diresse con passo spedito verso la cucina.

Il motociclista guardò Percy, che si innervosì all'istante. Una reazione comune. Ero pronta a scommettere che lo stava pure facendo apposta. Strinsi la mascella e mi sforzai di non guardare il gigante seduto di fianco a me. «E così tu sei il figlio del Vecchio Algamarina, eh?»

«E a lei che gliene importa?»

«Basta» dissi scocciata.

«Stai parlando con me?» sibilò Percy.

«No, con lui» risposi secca, facendo un cenno verso l'uomo.

L'uomo rise, ma alle mie orecchie parve più un ringhio -e magari lo era anche, sapendo che tipo fosse. «Mi sorprende che tu sia viva, sorellina»

«E perchè non dovrebbe esserlo?» chiese Percy aggressivo, non notando come lui mi aveva chiamata.

«Percy» lo chiamò Annabeth, cercando di avvertirlo «lui è-»

«Non c'è problema» la interruppe l'uomo «non mi dispiace un po' di sana sfrontatezza. Finché ci si ricorda chi è che comanda, chiaro. Sai chi sono io, cuginetto?»

Percy ci pensò su per un attimo, scrutandolo con attenzione. «Lei è il padre di Clarisse» esclamò infine «Ares, il dio della guerra»

Ares sorrise e si tolse gli occhiali. Al posto degli occhi, però, c'erano soltanto due fiammeggianti orbite vuote, in cui ardevano esplosioni nucleari in miniatura. «Esatto, pivello. Ho saputo che hai spezzato la sua lancia»

«Se lo meritava»

«È probabile. Ma va bene così. Non mi immischio nelle battaglie dei miei figli, ci siamo capiti? Quanto al motivo per cui sono qui, ho sentito che eravate in città e ho una piccola proposta da farvi»

La cameriera tornò con dei vassoi straripanti di roba da mangiare: cheeseburger, patatine, cipolle fritte e frullati al cioccolato. Ares le diede qualche dracma. Lei guardò le monete con un certo nervosismo. «Ma questi non sono-»

[1] 𝙎𝙩𝙤𝙡𝙚𝙣 » Percy JacksonWhere stories live. Discover now