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e a t ; ; v k o o k

ㅡ✨ㅡ

novembre 1989
nell'alto dei cieli.

«si può sapere da dove salti fuori, tu?» chiese jeno.

erano tutti e quattro saliti sul primo aereo che li dirigesse a busan, perchè l'aria di parigi era diventata troppo dolce ㅡ e allo stesso tempo, troppo amara ㅡ. dal finestrino alla sua sinistra, jeno poteva ammirare la visuale della città francese dall'alto, e subito cominciò a pensare che era da un po', ormai, che non usciva dal terreno europeo. si era abituato molto rapidamente all'atmosfera romantica, si era subito innamorato della lingua, così raffinata e seducente, e trovava che i parigini fossero delle persone squisite. certo, non che anche lui fosse cannibale.

a pensarci su, provava timore ad allontanarsi da quella che era diventata casa sua, non sapeva cosa aspettarsi dalla vecchia patria, la corea.

teneva lo sguardo fisso contro il vetro del finestrino, e si immergeva sempre di più in quelle nuvole che assomigliavano alla panna montata, mentre aspettava una risposta da parte di hoseok.

«io? in realtà non lo so neppure io.» hoseok ridacchiò, facendo comparire un sorriso genuino al più piccolo. «so solo che una settimana fa jungkook e taehyung stava seppellendo i cadaveri dei suoi genitori, e la situazione mi sembrava molto strana, tanto quanto divertente, così ho bussato alla loro porta e... ah, avresti dovuto vedere le loro facce quando ho detto che avevo visto tutto: uno spettacolo imperdibile! certe persone, ai tempi d'oggi, non sanno proprio come comportarsi in certe situazioni, sembra che esistano solo loro, e loro soltanto. ma ti pare il caso di andare a seppellire i tuoi genitori nel giardino di casa tua davanti a mille altre case? è già tanto che li abbia visti solo io! poi, il fatto che io la faccia di mestiere è davvero un altra cosa, sì, queste cose le so perchè sono stato preparato... ma tra tutte le cose che si possono fare quando hai due cinquantenni morti per mano tua è davvero andare a nasconderli tra un fottutissimo cespuglio di tulipani? davvero, jeon jungkook? fai davvero sul serio? per non parlare di-»

jeno fissava ancora le nuvole, hoseok blaterava, e blaterava di nuovo, sbandierando ai quattro venti il vero motivo per il quale taehyung e jungkook se ne fossero andati in francia, dopo aver commesso un crimine. jeno stava cominciando a pentirsi di aver proposto al corvino di sedersi accanto a lui per quelle che erano undici ore e quaranta minuti, ㅡ ed erano decollati da poco, porca miseria!

hoseok parlava davvero troppo; e non lo diceva perchè fosse logorroico ㅡil che poteva forse esserloㅡ ma perchè stava dando troppe informazioni, il suo 'blaterare' era talmente dettagliato, che qualcuno avrebbe potuto benissimo prendere un taccuino, ascoltare quello che hoseok stesse raccontando, e denunciare jungkook per omicidio per due persone, jeno e hoseok per complicità, e taehyung... cosa ne avrebbero fatto di taehyung? lui, apparentemente, non aveva fatto nulla.

«hoseok, ti prego» chiese supplicante jeno, poggiandogli l'indice sulle labbra dalla forma a cuuoricino. «te lo chiedo in ginocchio. c'è davvero troppa gente, qui. è già tanto che non abbiano chiamato la polizia. ti ho solo chiesto da dove saltassi fuori, la storiella di jungkook e taehyung la conosco anche al contrario.»


note;

okay, frati, lo so che questo capitolo fa cagare but do i REALLY look like i care? tanto ora posto l'altro !!!

eat;Where stories live. Discover now