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Quel mattino Eva lo raggiunge in cucina, dicendo che ha deciso di accompagnarlo al villaggio. Resta stupita dell'affetto con cui viene accolto il loro l'arrivo. Si fermano in una capanna dove alloggia una famigliola; John prende in braccio una bimba di circa cinque anni e gliela porge: – Volevo farti conoscere Ejab, è una vera cantante. Vero, tesoro?

La bimba allunga le manine e apre un sorriso solare verso la donna, che non può sottrarsi dal prenderla tra le braccia. E John nota che tra di loro scatta qualcosa.

– È per lei che ti ho fatta venire, sembra le piaccia moltissimo la musica. – Poi, rivolto alla piccola, dice: – Vuoi cantare la canzone dell'altro giorno, Ejab?

La bimba comincia a intonare una melodia tradizionale. Non è certo il canto sublime di un drago, ma è sicuramente qualcosa che tocca il cuore di tutti.

John si china verso Eva e sussurra: – Chissà che faccia farebbe, se vedesse il tuo pianoforte...

– Non provarci, loro non entrano in casa mia!

– Nemmeno Ejab? Che problema potrebbe crearti? Non muori dalla voglia di vedere la sua espressione quando sfiorerai il primo tasto?

– Hai detto che suono senza cuore, – ribatte lei a denti stretti.

John solleva le sopracciglia. – Puoi sempre decidere di usarlo... in fondo, cosa ti costa, si tratta solo di un mese... Dai, guardala!

Eva si fa attirare da quegli occhioni scintillanti e, strappando un permesso ai genitori, intimoriti dalla sua presenza, la porta a vedere il pianoforte. Passano il pomeriggio a suonare e cantare, entrambe perse l'una nell'altra. John rimane in disparte ad ascoltarle. Verso sera riporta a casa la piccola, dopo averla fatta cenare, e quando rientra trova Eva ancora seduta al pianoforte, che fissa i tasti senza vederli.

John le si siede accanto, dandole un colpetto alla spalla. – Oggi mi sei piaciuta, hai suonato davvero bene.

Lei solleva il volto accigliata. – Si tratta solo di canzoncine, solo per divertire la piccola.

– Erano deliziose.

Eva lo fissa a lungo poi si avvicina per baciarlo, ma John si scosta.

Lei si alza con un gesto secco e, senza dire una parola, si ritira in camera.

Anche John torna alle sue stanze. Vorrebbe contattare Zao, fargli sentire la sua vicinanza, ma il patto non lo prevede, inoltre deve risparmiare l'energia che gli resta per proteggerlo e affrontare Eva, quando sarà il momento. Spera che non sia necessario, ma vuole tenersi pronto. Lei lo sta assecondando in tutto, ma fino a che punto? Si stancherà di giocare alla buona amica? Lo attaccherà all'improvviso?

John si sciacqua la faccia guardandosi allo specchio e chiedendosi se quanto sta facendo sia davvero per il bene di Eva o non sia solo frutto di una sua smisurata ambizione. Creare un cuore umano in un drago puro, una creatura abituata a uccidere e odiare la razza umana da millenni...

China il volto premendo entrambe le mani sui bordi del lavandino. Non voglio ucciderla, pensa. Voglio darle qualcosa a cui aggrapparsi. Un motivo per vivere. Eva non costringermi a distruggerti, ti prego. Ti prego.

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Torna in camera, si distende sul pavimento e chiude gli occhi. Sogna di sorvolare la superficie del pianeta: ammira i punti civilizzati, città aliene costruite con arte sublime, dove la materia è manipolata dalla mente, in forme che sfidano ogni legge fisica. Abitazioni isolate, ponti fluviali, aree sacre dove l'energia della Terra è sublimata e raccolta in fonti a cui attingere, per rigenerare corpo e spirito. La civiltà dei draghi.

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 102-215Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora