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John si ritrova abbastanza impegnato ad accontentare il "bimbo", tanto che si assopisce esausto solo alle prime ore del mattino. Si risveglia molto più tardi, pensando ad Anna e al suo futuro, sapendo che la sua vita ormai sarà in Italia. Aveva sperato, con un angolo di cuore, che questa parentesi italiana fosse temporanea. Ma così non è stato e sa di doverlo accettare.

Si alza dal letto con cautela, per non svegliare il sonno leggero di suo marito, e si rannicchia sulla sedia accanto alla finestra, ammirando il cielo sfolgorare luminoso in un'altra giornata di pieno sole italiano. È fortunato in realtà, pensa, perché può sempre sentire Anna in qualsiasi momento della giornata, anche se si trova all'altro capo del mondo, e, focalizzando, percepire i suoi stati d'animo e pensieri. Ci sono le videochiamate e il cellulare... e comunque sua sorella ha già promesso che verrà ogni Natale a trovarli in Canada. Ha un buon lavoro e un compagno che sembra una persona decente. Non potrebbe andare meglio di così.

È come se si fosse chiuso un capitolo della loro vita e se ne stesse riaprendo un altro. John pensa al giorno della loro fuga dal Laboratorio e a quanta strada da allora abbiano fatto entrambi per conquistarsi quella fetta di vita che gli era stata negata. Appoggia il braccio sul davanzale e il viso sul palmo della mano con un leggero sospiro, mentre i ricordi sfilano veloci davanti ai suoi occhi. Si sente enormemente stanco ma anche soddisfatto. In fondo, nonostante tutto, è riuscito a non ferire o disturbare con la sua presenza le persone che ama. Anna è felice. Robert anche. Zao, beh, Zao è un caso a parte, visto che quella notte gli ha ripetuto più volte che pensa di essere già morto e di vivere in Paradiso.

– Ti ridono gli occhi...

Braccia calde che gli avvolgono le spalle e un po' di barba a grattargli la guancia. John si gira e Zao gli cattura la bocca in un bacio dolcissimo, rubandogli il posto sulla sedia e facendolo poi salire sopra le sue gambe. Restano a guardare fuori, mentre il vento caldo del primo pomeriggio fa muovere le tende trasparenti. – È così bello qui che mi piacerebbe restarci a vivere, – mormora Zao.

John sorride guardando i tetti della città e ascoltando i rumori del traffico urbano. – L'Italia ti ha conquistato.

– La prossima vita nasceremo qui, ho deciso.

John espira una risata. – Ok. Sono d'accordo.

Zao gli appoggia il mento su una spalla, resta in silenzio per un poco, poi dice con un ansito soffocato d'emozione: – Ti amo... ti amo come un folle.

John gli accarezza le braccia che, per riflesso, si stringono forte intorno a lui.

– Questa notte... – continua Zao – ho capito quanto sono stato egoista nei tuoi confronti in tutti questi anni.

– Cosa dici, amore? Tu non sei mai stato egoista...

– Lasciami dire... intendo... che ho sempre anteposto il mio piacere alle tue esigenze. Non ho mai fatto caso se ti stancavo, se sollecitavo troppo il tuo cuore... mi hai dato ciò che chiedevo e anche di più, sempre, senza mai farmelo pesare. Senza mai dirmi di andare a quel paese, e magari farmi una doccia fredda...

John gli dà un colpetto di rimprovero. – Come al solito stai pensando troppo. E sbagli.

– Sbaglio?

– Sì. Non c'è un solo momento che mi sia sentito in obbligo con te. Io adoro starti vicino, quando mi sfiori mi sembra di riuscire a respirare meglio e anche il mio cuore acquista forza.

– Però adesso sei stremato, – afferma lui e John si accorge solo in quel momento della pressione di due dita sul suo polso sinistro, segno che da quando l'ha abbracciato è rimasto in ascolto delle sue pulsazioni. E non può dargli torto. Perché quel mattino il suo cuore è molto irregolare, salta qualche battito, facendolo tossire ogni tanto.

AL DI LÀ DEL CIELO E DEL MARE cap 102-215Where stories live. Discover now