Capitolo 10

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Capitolo 10

I've taken my chances

And I'm letting everything go

Uscire insieme per una birra divenne un'abitudine con più facilità di quanto Draco avesse previsto.

Nonostante le insistenze di Saoirse e il suo prenderlo in giro, Draco si rifiutava ancora di ammettere ad alta voce la possibilità che si trattasse davvero di appuntamenti.

Tra lui e Harry non era ancora successo nulla oltre lo sfiorarsi di mani, o una serie di lunghi sguardi che gli avevano fatto venire le palpitazioni. C'erano poi le solite battute, che potevano essere o meno considerate flirting in base all'interpretazione personale...

Se doveva essere sincero, Draco non era convinto che ci fosse maggiore significato dietro quel comportamento di Harry. Era, in realtà, ancora sicuro di essere l'unico tra loro due che avrebbe desiderato che la loro relazione andasse verso una direzione più romantica.

Saoirse non perdeva occasione di spingerlo a essere più coraggioso, a provare a baciare Harry o anche solo a prenderlo per mano di sua iniziativa mentre percorrevano Diagon Alley al ritorno dalle loro uscite.

Perfino Andromeda lo aveva incoraggiato, seppure in modo più velato, a essere più espansivo nei confronti di Harry l'ultima volta che era stato a casa Tonks per una tazza di tè.

Draco, tuttavia, aveva continuato a rimanere sulle sue e a Harry sembrava andare bene che le cose fossero rimaste immutate.

Chiacchieravano ogni volta del più e del meno, di solito seduti in un pub babbano diverso a ogni uscita; in un'occasione però avevano cenato in una pizzeria scelta da Harry, che aveva giustificato il cambio di location in un tentativo di soddisfare i gusti difficili di Draco. Quest'ultimo non si era risparmiato dal borbottare critiche inesistenti verso la pizza che avevano mangiato quella sera.

Aveva comunque davvero apprezzato lo sforzo di Harry nel provare a renderlo felice, cosa che era certo avesse notato considerato che Draco aveva passato gran parte di quell'uscita a sorridergli.

Non era sicuro se per fortuna o se la loro strategia di cambiare locale ogni volta avesse funzionato, ma la stampa magica non si era ancora accorta di nulla. Forse aveva aiutato anche che dopo quella prima volta si erano accordati per incontrarsi direttamente nella Londra babbana.

Sarebbe anche stato fantastico se l'assenza del nome Malfoy sulle pagine dei giornali avesse comportato la fine dei suoi problemi, tuttavia non era destino che fosse così semplice.

Al negozio si presentavano ancora sporadicamente dei curiosi, ma Draco ci aveva fatto l'abitudine ed era tornato a essere il proprietario professionale di un tempo. La cosa continuava tuttavia ad avere il potere di rovinargli la giornata e di causargli stress di cui non aveva bisogno.

Il vero problema erano sempre le lettere.

Qualcuno di particolarmente ostinato sembrava non considerare l'incantesimo del Ministero un ostacolo, anzi; sembrava aver preso quell'impedimento soltanto come una sfida per andare giusto un passo oltre.

Una mattina intorno alla metà di ottobre, infatti, Draco aveva aperto la porta del negozio e aveva trovato abbandonata sul primo gradino di fronte alla soglia una civetta con le ali aperte in modo scomposto, il petto squarciato da una maledizione. Nel becco teneva ancora stretta una missiva piuttosto rovinata dal sangue, quasi il volatile considerasse perentorio portare a termine il suo compito di consegnare il messaggio perfino nella morte.

E un messaggio gli aveva dato forte e chiaro...

Per qualche istante Draco aveva esitato sul da farsi, chiedendosi se fosse una buona idea o meno nascondere a Cornfoot, e soprattutto a Saoirse, il povero animale oltre che la lettera.

Before I Rise || Drarry ficWhere stories live. Discover now