Capitolo 12

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Capitolo 12

Before I rise, rise, rise, rise, rise

Draco osservava il bacon rosolare nella padella senza davvero vederlo. Era quasi troppo occupato a ripensare alla giornata precedente per notare che stava rischiando di bruciarlo, quando delle braccia gli circondarono i fianchi e delle labbra gli si poggiarono sul collo.

"Dovresti prestare più attenzione ai fornelli," borbottò Harry contro la sua pelle.

Draco sorrise seguendo il consiglio e dopo aver spento il fuoco sotto la padella, servì il bacon un po' bruciacchiato su due piatti.

"È colpa tua se sono distratto," ribatté girando la testa abbastanza per lanciargli un'occhiataccia.

Harry ne approfittò per dargli un bacio all'angolo della bocca, poi lo lasciò andare e si mise a sedere su uno degli sgabelli di fronte all'isola.

Era ancora avvolto solo in una delle vestaglie di Draco, che era in realtà l'unico indumento che Harry si fosse premurato di indossare da quando il mattino precedente si erano spogliati prima di entrare entrambi nella doccia. I suoi capelli erano più disordinati del solito e non faceva che sbadigliare, forse anche a causa della notte passata a chiacchierare, a ridere e a rotolarsi tra le coperte come degli adolescenti con troppa libido.

Draco era sicuro di essere ridotto in condizioni molto simili e per la verità si sentiva stanco in modo soddisfacente come non gli capiva da molto.

Non gli importava che tutti i muscoli gli facessero male o che sedersi non fosse particolarmente piacevole al momento; la consapevolezza che Harry lo desiderasse almeno quanto lui desiderava Harry era sufficiente a fargli dimenticare che forse non aveva più l'età per tali imprese sessuali.

Si mise a sedere con cautela accanto a lui e mangiarono in silenzio, rivolgendosi ogni tanto dei sorrisi o delle occhiate complici.

Draco si chiese quasi se Harry avrebbe provato ancora una volta un approccio nei suoi confronti, ma sembrava che il suo desiderio fosse stato saziato, almeno per il momento.

Poteva comunque leggergli in viso la voglia di continuare su quella strada.

Ciò che era accaduto non sarebbe stato relegato a una sola nottata di follie: avrebbero continuato a lavorare sul loro rapporto come degli adulti. Era chiaro in ogni sguardo, in ogni sorriso, in ogni tentativo di sfiorargli la mano o di intrecciare le loro dita.

Il ticchettio di un becco contro il vetro attirò l'attenzione di entrambi. Ad attendere sul bordo della finestra c'era l'ormai familiare civetta di Teddy con una pergamena legata alla zampa.

Harry si alzò per andare ad aprirle e la lasciò entrare. Draco si aspettava che la civetta si appollaiasse sopra l'isola della cucina o sul suo trespolo nell'angolo del salotto in attesa, come al solito. Invece il piccolo volatile fece un giro extra intorno al lampadario del soffitto e poi atterrò sulla spalla destra di Harry, tubando gioiosamente.

Il gesto fece subito ridere Harry, che le carezzò le piume del petto mentre tornava a sedersi accanto a Draco, la civetta che continuava con i suoi striduli soddisfatti per le attenzioni che stava ricevendo.

"Non l'avevo mai vista reagire in quel modo..." borbottò Draco andando a recuperarle un biscottino dall'altro lato della cucina.

Harry scrollò le spalle, guadagnandosi un piccolo morso all'orecchio per aver disturbato il riposo della civetta.

"Atena è stata in casa mia per un paio di settimane. Quando l'ho comprata era troppo piccola per fare viaggi molto lunghi, ma pensavo che sarebbe stata perfetta per i messaggi che io e Teddy dovevamo mandarci da una parte all'altra della collina. Credevo che sarebbe rimasta con me, ma..."

Before I Rise || Drarry ficWhere stories live. Discover now