Capitolo 13

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 Capitolo 13

Through all of the troubles in my life

Draco non avrebbe mai creduto di poter essere tanto felice da riuscire a non preoccuparsi della stampa.

In seguito al piacevole pomeriggio in compagnia di Ron ed Hermione, lui e Harry avevano ricominciato a uscire anche nella Londra magica. Inevitabilmente, un articolo accompagnato da una serie di scatti che li ritraevano mano nella mano e in atteggiamenti dolci impossibili da fraintendere, aveva speculato su quali fossero stati di preciso gli sviluppi della loro storia.

Draco aveva continuato a ricevere gufi morti sullo scalino di fronte al negozio, eppure era diventata quasi una routine avere qualcuno della Squadra Speciale che passava a recuperarli.

Era forse terrificante da ammettere, ma non lo toccava neppure più che si trattasse a tutti gli effetti di una minaccia – o che Cornfoot avesse smesso di presentarsi di persona dopo l'ennesima strigliata da parte di Saoirse per la loro totale incompetenza.

Il Ministero se ne stava comunque occupando, giusto? Solo perché non c'erano novità non significava che avessero smesso di indagare o che le indagini fossero a un punto morto.

E anche se così fosse stato, per il momento il colpevole sembrava accontentarsi delle minacce, perché avrebbe dovuto badarci quando era occupato a pensare a Harry?

Saoirse di certo non concordava con il suo voler aspettare.

Era sempre stato Draco a ritrovare i piccoli cadaveri di fronte alla porta, anche se aveva avuto la sfortuna anche lei di assistere al macabro spettacolo che presentavano. Tuttavia, la prima volta in cui era stata Saoirse ad aprire il negozio e ritrovarsi di fronte a un gufo dal petto squarciato, Draco si era visto costretto a darle la giornata libera tanto la cosa l'aveva scossa e fatta infuriare allo stesso tempo.

Saoirse aveva quasi fatto una scenata vera e propria nel bel mezzo di Diagon Alley quando uno dei tizi della Squadra di Cornfoot le aveva rifilato le stesse vuote parole che si sentiva ripetere da fin troppe settimane Draco ogni volta che si erano presentati a recuperare le "prove".

La giornata di relax, ovunque Saoirse l'avesse passata – cosa su cui aveva preferito non indagare – non era comunque servita a farla smettere di insistere perché Draco si presentasse al Ministero per avere risposte più concrete.

Non aveva davvero tempo comunque per sciocchezze simili.

Era troppo occupato col negozio, che aveva visto l'ennesimo influsso di curiosi interessati solo a fargli domande su Harry, anche se stavolta sembravano essere più educati e gestibili. O forse con l'esperienza Draco aveva imparato a deviare meglio l'argomento parlando di scope e lucido finché il curioso di turno non si stancava e se ne andava.

E poi c'era Harry, che appena aveva un attimo libero bussava alla porta sul retro o gli chiedeva di raggiungerlo al cottage oltre la collina per passare un po' di tempo assieme.

C'erano le loro passeggiate mano nella mano sotto le stelle, le chiacchierate seduti sul divano di fronte al camino del cottage, le colazioni nel suo appartamento dopo aver passato la notte insieme...

Draco si sentiva come se la sua vita fosse stata colpita da un raggio di sole.

Quando la mattina apriva il Profeta per scoprire l'ennesima loro foto mentre camminavano uno accanto all'altro o mentre si guardavano negli occhi, non prestava più alcuna attenzione alle bugie scritte dal giornalista di turno.

Before I Rise || Drarry ficWhere stories live. Discover now