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Sara's pov

Continuo a guardare l'orologio ossessivamente, non vedo l'ora delle 12 per uscire da scuola e andare a pranzo con Vincenzo. Mi sento una dodicenne in preda alle emozioni, eppure con lui ci ho passato venti minuti al massimo. È buffa la vita, forse è ancora più buffa la mente umana con le sue emozioni. La campanella dell'intervallo suona, prendo il suo giubbotto ed esco in cortile per fumarmi una sigaretta. D'un tratto vedo il mio spaccino fissarmi, così vado verso di lui.

"Tutto bene?" Gli chiedo non appena arrivo davanti a lui

"Sisi, è solo che volevo avvertiti che ho deciso si smettere, quindi se ti serve qualcosa oggi è l'ultimo giorno" la mia testa in questo momento pensa solo a quanta erba io abbia ancora, sempre che non l'abbia già finita.

"Credo di essere a posto per un po', come farò senza di te?"

"Sai tuo fratello sta diventando famoso, credo che lui i contatti li abbia"

"Hai ragione, però mi stavi simpatico" in realtà con lui era tutto più facile, credo si chiami Luca, ma non ne sono certa, so solo che è il ragazzo più carino di questa scuola e che ci siamo fatti un botto di scopate, era tutta una cosa ragionata da parte mia, infatti spesso mi regalava un grammo o due di erba oltre a quella che gli pagavo

"Se vuoi continuare a vedermi devi solo dirlo" sussurra al mio orecchio e per un attimo penso solo a quanto fosse liberatorio e appagante il sesso con lui

"Magari ogni tanto ti scrivo" Lui annuisce, la campanella suona di nuovo e ritorniamo entrambi nelle nostre aule.
Finalmente dopo un'infinità di tempo suona la campanella, esco dalla classe e vedo Vincenzo a qualche metro di distanza dalla scuola, appoggiato ad una macchina nera.

"Sara aspetta" mi volto e mi ritrovo il bel faccino dell'intervallo davanti a me

"Sì?"

"Senti io mi chiedevo se stasera ti andasse di venire da me" ho sempre sospettato che lui qualcosa la provasse

"Stasera?" Guardo per terra, prendo in mano il cellulare e faccio finta di guardare il calendario

"Stasera sono occupata, ti scrivo io quando sono libera"

"Tutto bene?" La sua voce mi fa rabbrividire

"Ora devo andare" gli dico senza nemmeno guardarlo, poi mi volto verso Vincenzo che continua a lanciare occhiatacce a Luca

"Ti sta proprio bene il mio giubbotto" mi appoggia un braccio sulle spalle per farsi notare da lui, subito io glielo sposto

"Cosa pensi di fare così?"

"Così come?" Alzo gli occhi al cielo e salgo in macchina con lui

"Chi era quel ragazzo che ti ha invitato a casa sua?"

"La cosa non rientra nei tuoi interessi"

"Non è il tuo ragazzo vero?" Istantaneamente scoppio a ridere e lui mi guarda malissimo

"Scusami, è che io ho avuto solo un ragazzo, qualche anno fa, quello è solo il ragazzo da cui prendevo sempre l'erba"

"E a volte scopavamo pure" sussurro, ma con un tono abbastanza alto per farmi sentire da lui che inizia a stringere di più il volante

"Apprezzo l'onestà" ferma la macchina davanti a una pizzeria, poi viene ad aprirmi la portiera

"Non ti immaginavo così galante"

"Non montarti la testa"

"Infatti"

Non scherzare // PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora