16. Complicità e Tensioni.

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Jared

Nella vita mi sarei aspettato di tutto, tranne di diventare un complice di un'agente di Danville, il polo di Difesa e Giustizia più importante d'America. Eppure, la mattina passata, in mezzo a quella strada ancora vuota di Henver, ho promesso a Madison Kane di custodire il suo segreto, nascondendo a tutti gli altri, anche le persone di cui mi fido di più nella Caserma, la colpa di cui si è macchiata.

Uccidere un umano per mano nostra è uno dei gesti più puniti nel mondo Celeste. Il rischio di condanna a morte non è escluso se durante la carriera lavorativa hai commesso altri sbagli, ma in ogni caso la punizione minima comporta il sollevamento da ogni tipo di incarico Celeste, che sia quello di un Guerriero, di un Alchimista o di un funzionario di Danville. L'allontanamento dalle nostre sedi è una punizione temibile, perché da un momento all'altro di trasformi in una persona qualunque, costretta a vivere come un umano qualunque.

L'agente Kane sa quello che sta rischiando, e forse proprio perché ne è al corrente ha chiesto il mio aiuto, mettendosi a mia totale disposizione in cambio di assoluto silenzio con chiunque. Dal mio punto di vista, accettare era quasi un obbligo morale: so che Madison è qui per incolpare qualcuno e punirlo con la morte, ma farle cadere addosso un macigno del genere era troppo, soprattutto per una che nella vita non aveva mai preso in mano nemmeno un pugnale o una pistola.

Adesso siamo complici, e lei è in debito con me. Questo alla fine è quello che conta.

Qualcuno bussa alla porta della mia camera. Subito dopo, si sente il tonfo di qualcosa che cade a terra rumorosamente.

Mi alzo di scatto dalla sedia della scrivania e m'infilo una maglietta in fretta e in furia, raggiungendo l'ingresso della stanza. «Ma che succede?», sbraito, aprendo la porta verso di me.

Madison Kane è accucciata per terra, paonazza in volto e intenta a raccogliere una sfilza di tomi che sono sparpagliati sul pavimento. I capelli raccolti in uno chignon preciso le mettono in mostra un'espressione chiaramente imbarazzata. Si sbriga a impilare di nuovo uno sopra l'altro i libri, mentre rimango a fissarla incuriosito, le sopracciglia corrugate in uno sguardo tra l'incuriosito e l'impietosito.

«Per fortuna che nel tuo lavoro non serve l'agilità, agente.»

Lei si rialza goffamente da terra, con una pila di testi ingombranti tra le braccia che quasi arriva a coprirle il volto. «Non volevo fare tutta questa confusione», si scusa, con il fiato corto.

«Sì, ho notato.» Sollevo un angolo della bocca e sfilo i primi libri dalla sua colonna instabile, portandomeli davanti agli occhi. «"Le 10 regole del Guerriero perfetto. Tecniche e Strategie nel Combattimento corpo a corpo"... E questi dove li hai presi?»

Lei mi passa davanti ed entra nella mia stanza senza nemmeno chiedere il permesso. Fa qualche passo impacciato prima di lasciare la presa e poggiare la pila di manuali sulla scrivania, lasciandosi andare in un sospiro di sollievo. «Me li ha dati tua madre. Sai, per la questione dell'addestramento.»

Rigiro il libro tra le mani e lo sfoglio velocemente: erano anni che non me ne passava uno davanti agli occhi. Gli ultimi ricordi che ho di questi manuali da principianti risalgono a quando con Nolan, da bambini, andavamo a frugare nella sezione riservata agli adulti della biblioteca della Caserma. Quando eravamo ancora dei semplici bambini e non dei Guerrieri. «E tu pensi davvero di imparare a combattere leggendo... questi?» Poso i libri in cima alla colonna e scuoto la testa.

Madison stringe le labbra e incrocia le braccia al petto. «So che non è sufficiente, Jared, ma credo che avere un supporto teorico non potrà che essermi utile. Guarda questo per esempio...» Sfila il terzo volume dalla pila e me lo mostra. «Questo l'ho già iniziato a studiare. Tratta nel dettaglio tutti i punti deboli di un Sottomesso, sia dal punto di vista fisico che-»

Hybrid - Legami SpezzatiWhere stories live. Discover now