Ventisei

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Skylar's POV:

Il mio primo istinto fu quello di impazzire. E lo feci, tanto che quando la persona dietro di me mi girò, con una forte presa sul braccio, strinsi tra le mani il candelabro e con quello lo colpii. Non solo una volta, ma ripetutamente.

Avevo perso il controllo, cazzo.

"Ahia! Skylar, che diavolo?" Sibilò Caden.

Per la sorpresa, il portacandele mi cadde dalle mani, provocando un forte tonfo quando colpì il pavimento.

"Caden?" La mia voce uscì in un sussurro forzato. "Oh Dio, mi dispiace così tanto! Non sapevo che fossi tu! Perché diavolo ti sei avvicinato di soppiatto?"

Le sue sopracciglia scure si aggrottarono e probabilmente stava per dire qualcosa quando fece un cenno con la testa verso la mia porta sul retro, il suo volto allarmato. Seguii il suo sguardo nonostante la sensazione di disagio dentro di me e non vidi assolutamente nulla.

"Che cosa stai–" Tacqui quasi immediatamente quando mi rivolse uno sguardo minaccioso, qualcosa che quasi mi fece indietreggiare da lui.

"Abbassa la voce, Anderson." Sussurrò e non dovette dirlo nemmeno due volte.

Annuii mentre lui guardava ancora una volta la porta sul retro, quasi come se aspettasse che qualcuno irrompesse da un momento all'altro. Questo era ciò che mi spaventava di più.

"C-cosa ci fai qui?" Chiesi con un sussurro ancora più lieve, osservandolo con cautela. "Qualcuno..." Mi bloccai, non proprio sicura di cosa chiedere.

Cosa stava succedendo? Perché Caden era qui? Come aveva fatto a entrare?

Lui mi guardò e dovette aver visto la paura sul mio viso dato che la sua presa sul mio braccio si allentò un po'.

"Ho visto qualcuno nel tuo giardino. Ha scalvato la recinzione." Qualcosa nei suoi occhi sembrava turbato. Incerto.

I miei occhi si spalancarono e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata allo stesso tempo.

"Cosa? Perché sei venuto qui, in primo luogo?" Non potei fare a meno di sibilare contro di lui. Stava cercando di spaventarmi di proposito? Era tutta una cosa organizzata?

I suoi occhi incontrarono i miei ed era ancora accigliato, un po' sorpreso dalla mia domanda. "Perché non hai risposto alle mie chiamate."

"E come... come sei entrato?"

"Le finestre." Poi strinse gli occhi. "Non erano bloccate."

Quindi era Caden quel forte scricchiolio che avevo sentito al piano di sopra.

"E... hai visto qualcuno?"

"Fuori, sì." Il suo sguardo continuava a vagare verso la porta sul retro. "Qualcuno con un cappuccio nero."

All'improvviso iniziai a sentire troppo caldo, non per imbarazzo, ma solo per paura. Pensai che stessi iniziando ad iperventilare.

Mia madre mi aveva detto di chiudere le porte e le finestre, quasi come se sapesse che qualcuno stava per fare irruzione. Sapeva che stava arrivando qualcuno.

"È chiusa a chiave?" Chiese Caden, indicando con la testa la porta sul retro.

"Sì. Ho chiuso tutte le porte." Sussurrai, avvicinandomi al suo fianco. "Nessuno può–forse dovrei chiamare la polizia–"

Non riuscii nemmeno a finire la frase quando la maniglia della porta sul retro iniziò a muoversi rapidamente. Quasi sussultai per la sorpresa, con il cuore in gola mentre la guardavo. Sembrava che fosse passata solo una manciata di secondi prima che il tintinnio si fermasse e la porta iniziasse ad aprirsi cigolando. Sentii Caden irrigidirsi accanto a me.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora