Quarantadue

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Skylar's POV:

Il giorno dopo, per quanto detestassi il pensiero di andare a scuola, dovevo farlo. Soprattutto perché erano tornati i miei genitori. E anche se avrei voluto restare e passare un po' di tempo con loro, non volevo far diventare le cose imbarazzanti tra noi, soprattutto dall'ultima volta che erano tornati a casa, le cose non erano andate bene.

Quindi presi ancora l'autobus.

"Ehi," dissi a bassa voce mentre mi sedevo accanto ad Hanna. La professoressa Jackson era un po' in ritardo e l'aula non era ancora piena delle solite chiacchiere mattutine. Di solito tormentavo Alex in un modo o nell'altro durante questo poco tempo libero. Ma Alex non era qui. Non l'avevo visto nemmeno una volta a scuola oggi. E non ero sicura se questo mi facesse sentire sollevata, arrabbiata o semplicemente triste.

Non arrabbiata, mi dissi. Non pensavo di essere arrabbiata con lui. Ero arrabbiata ieri sera, sì. Anche furiosa stamattina. Ma la sensazione di tristezza e di dolore avevano vinto. Perché ero più turbata che arrabbiata. La nostra amicizia non aveva significato nulla per Alex?

"Ciao." Lei rispose, rivolgendomi un piccolo sorriso. Era lo sguardo preoccupato sul viso che mi rendeva incapace di parlare o fare qualsiasi altra cosa. Mi limitai a mettere il libro di testo davanti a me, evitando il suo sguardo e aspettando che lei facesse la domanda ovvia.

"Hai visto Alex da qualche parte?" Chiese dopo un po'.

Sbattei le palpebre due volte e sentii la gola chiudersi per l'ansia. Sentivo le palpebre pesanti. Forse per il modo in cui avevo pianto ieri, o forse era solo una conseguenza della notte agitata che avevo passato.

"No," sussurrai, prima di guardarla. "Tu?"

Alex le aveva detto che faceva parte di una gang? Aveva mentito per tutto questo tempo sui suoi sentimenti per Hanna?

"No. Ma pensavo che lo sapessi." Adesso sembrava confusa. "Non ho più sue notizie da..."

A quel punto non potei fare a meno di sentirmi in colpa. Hanna doveva aver aspettato con ansia questo appuntamento. Forse anche a lei piaceva davvero Alex. E forse, solo forse avrei dovuto tenere la bocca chiusa riguardo a quella pistola quando l'avevo trovata. La notte scorsa sarebbe potuta andare molto meglio di quanto non fosse andata in realtà. Ma, pensai, come avrei fatto a fingere durante quell'appuntamento senza sputare fuori il rospo?

"Abbiamo litigato," dissi ad Hanna. Meritava qualcosa, anche se non potevo dirle tutto. Anch'io avrei voluto una spiegazione se il ragazzo, con cui sarei dovuta uscire, all'improvviso mi avesse abbandonata in quel modo. "Sarei dovuta venire con lui in realtà. Il doppio appuntamento, sai."

"Ma?" La sua voce sembrava così debole.

Piegavo e aprivo le dita e tenevo lo sguardo fisso su di esse. Come avrei potuto rassicurarla quando non avevo più certezze su Alex?

"Abbiamo litigato e me ne sono andata." Continuai. "Non l'ho più visto né parlato da allora."

Non dopo che Caden mi aveva portato via.

"Oh." Fu la sua risposta. Si guardò in grembo. "Pensavo che non vedesse l'ora di quell'appuntamento."

Mi sentii malissimo. "Mi dispiace tanto, Hanna." Buttai fuori, aggrottando le sopracciglia. "Non è stata–Io... sono sicura che ti scriverà presto, oppure scriverà me."

Mi fece un altro piccolo sorriso. Non lo ricambiai. Non avrei potuto. "Va bene. Penso che non avrei dovuto–" Non riuscì a completare la frase quando entrò la professoressa Jackson. E dopo ciò, praticamente abbandonammo l'intero argomento. Penso che nessuno di noi due fosse ansioso di parlarne.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Where stories live. Discover now