Quarantatrè

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Skylar's POV:

"Non gridare."

"Cosa?" Sussurrai quando sentii la presa sconosciuta allentarsi attorno al mio polso. "Caden?"

Pensavo di essermi sbagliata in qualche modo finché una piccola lampadina, l'unica fonte di luce in questa piccola stanza, non si accese. Il suo debole chiarore mi bastò a distinguere il suo volto.

"Ti piace spaventarmi a morte?" Esclamai in totale incredulità. Il mio cuore batteva ancora così forte, spaventato che potesse essere chiunque altro invece di Caden. Perché non poteva provare ad essere un po' normale e non trascinarmi in quel maledetto stanzino?

Un piccolo sorrisetto apparve sulle sue labbra. "Pensavo che la sorpresa ti avrebbe fatto piacere."

Finalmente era a scuola dopo tanti giorni. Non potevo fare a meno di fissarlo.

"Sei tornato davvero?" Chiesi, stringendo gli occhi. Qualcosa nel suo sguardo, uno scintillio insolito, mi fece sentire un po' cauta.

E mi colse così tanto di sorpresa quando le sue dita, che erano circondate dal mio polso, si abbassarono e presero la mia mano. Morbida, lenta e così sicura. Provai così tanto a ignorare il modo in cui il mio viso si stava riscaldando.

"Se fossi tornato," disse, "non ti avrei portata qui."

Sbattei le palpebre due volte prima di annuire in risposta, i miei occhi caddero traditori sulle nostre mani.

"Hai..." Mi interruppi prima di alzare lo sguardo su di lui. "Hai trovato niente su Alex?"

I suoi occhi verdi si oscurarono. "No."

Premetti la schiena contro la porta dietro di me.

"È venuto a casa mia." La mia voce uscì in modo un po' impassibile e la odiai. Potevo sentire Caden che mi fissava. "È passato prima che tornassi da scuola."

"C'era qualcuno a casa tua?"

"I miei genitori erano lì," Risposi. "Mi ha lasciato un biglietto dicendo che vuole davvero spiegarmi tutto."

Caden rimase in silenzio per un po'. E deglutii pesantemente quando vidi i suoi occhi che mi scorrevano sul viso.

"Vorresti?" Chiese. "Che ti spiegasse?"

Non sapevo cosa dire a questo proposito. Lo volevo? La sua spiegazione cambierebbe qualcosa?

"Forse," sussurrai, poi strinsi la mascella. "Non lo so. Ancora non riesco a capirlo. Forse ho solo... ho solo bisogno di un po' di tempo."

Dopodiché rimanemmo entrambi in silenzio. Un silenzio che non era affatto confortevole. Caden mi teneva ancora la mano. E anche se non riuscivo immaginare di allontanarmi per prima, e la cosa mi lasciò comunque un po' confusa e un po' spaventata.

Non aiutava facendo queste cose. Come quella notte dopo che mi aveva portato via da casa di Alex. Quasi mi esaurii pensando al modo in cui mi aveva abbracciato sotto il cielo solitario e notturno. Era stato Caden a farlo. Come avrei potuto non innamorarmi pateticamente di lui se iniziava a fare cose del genere?

Potevo sentire alcune voci dal corridoio esterno, gente che camminava verso la mensa; il suono dei loro passi si affievoliva gradualmente.

"Ti ho visto là." All'improvviso parlò. Allora mi resi conto che la stanza era in realtà molto piccola e che la distanza tra noi era semplicemente troppo poca.

"Sì?" E se si fosse avvicinato? "Dove?"

"In biblioteca. Col pel di carota."

Sorrisi. Sicuramente sapeva come cambiare argomento, e anche l'atmosfera. "Pel di carota ha un nome. È Brody."

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora