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Quando mi risvegliai trovai ancora lui davanti a me.

Questa volta però era seduto a terra a gambe incrociate, sembrava stesse aspettando che mi svegliassi.

"Cosa vuoi?" chiesi scorbuticamente.

"Ti va di ricominciare?"

"Eh?"

"Non ti posso restituire il ricordo di tuo padre... ma non voglio nemmeno toglierti le emozioni... sta succedendo tutto il contrario di come in realtà dovrebbe andare e non va bene, né per te né per me."

"Anche a chiederti il motivo mi diresti che non lo sai perché in realtà non puoi dirlo, mi limiterò a dire di non aver sentito." mi girai dall'altra parte mostrandogli le spalle.

"Si, hai ragione non posso dirtelo.
Ma prova a fidarti di me, altrimenti succederà davvero un casino e non lo posso permettere."

"E cosa intenderesti fare?"

"Parlare, conoscerci... ti va?"

"Io sono Yang Jeongin. Tu come ti chiami?"

"Stai scherzando spero?" mi rigirai guardandolo.

Stava sorridendo, era la prima volta che lo vedevo sorridere, che bel sorriso...

"Io sono Yang Jeongin. Tu come ti chiami?"

Sospirai un momento capendo che se non avessi continuato io lo avrebbe fatto lui all'infinito.

"Io sono Kim Y/n. È un piacere fare la tua conoscenza Yang Jeongin."

"Ohhh niente formalità, chiamami Jeongin e basta."

"Ok... Jeongin... quindi come usciamo da qui?"

"Usciamo?"

"Si usciamo, siamo in 2 no?"

"I... io..."

"Quindi?"

"Non lo so... non so come possiamo uscire..."

"E allora Jeongin cosa facciamo mentre siamo qui nel nulla?"

Si alzò in piedi, sembrava avere uno sguardo... complice?
Davvero, mi fa quasi paura, perché ora sembra voler fare amicizia?

"Prova ad immaginare un'altalena, come ti ho insegnato."

"Un'altalena?"

"Si! Forza prova!" mi incitò.

Cercai di concentrarmi proprio come avevo fatto tempo prima per il mio letto.

"Ce l'hai fatta!" esultò Jeongin prendendone una.

"Forza vieni!"

Mi sedetti accanto a lui lentamente, questa sua felicità era nuova per me e non sapevo come comportarmi.

"Ora faccio una cosa io." disse chiudendo gli occhi.

Mentre andavamo su e giù il cielo prima bianco si colorò di un azzurro chiaro e il terreno divenne verde ricoperto però da fiori di diversi colori.

Davanti a noi si estendeva un laghetto e in lontananza... quelle erano montagne...

Rimasi incantata da quello spettacolo naturale tanto da voler chiedere spiegazioni.

"Ma... come hai fatto?"

"Sai... i colori sono condividibili... la prima volta che ci siamo parlati ti ho detto che il cielo era azzurro perché è quello che avevo deciso io per me."

"E perché io non lo vedevo?"

"Perché lo tenevo per me."

"Potevo decidere se condividere con te o meno i miei ricordi."

Mi fermai un momento cercando di capire cosa stesse dicendo.

"Che hai?" mi chiese fermandosi a sua volta.

"Tu hai davvero impresso nella tua memoria un posto del genere?"

"Si... ci sono stato con i miei genitori e i miei fratelli poco prima di finire qui." disse guardandosi intorno.

"È bello vero?"

Mi girai verso di lui notando il suo sorriso che sembrava perfetto ai miei occhi.

"Non ho mai visto nulla del genere..."

"È davvero bello Jeongin."

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Jeongin conquistatore alla riscossa.

Per caso//Yang JeonginWhere stories live. Discover now