Fu presto pioggia

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Cieco leccavo, il nettare di Gelso.
Eran pomeriggi uggiosi, temperati a lama fine. Epoche sensuali, come mine di burro intinte sulla lingua. Alle 15.30 mi smarrivo tra le sue cosce e alle 17 mi arruginivo tra le cose che oramai servivan poco o niente. Presto decisi di godere. Fu presto. Dedicai i miei sensi ad un'atmosfera lunatica, che scrosciava sui vetri, percuoteva il petto e stanca si posava sulle ombre sbavate delle congetture. Potevo immaginarla. Aveva le ali abbozzate, immensi buchi neri e sgorbi senza volto. Aveva le ali bagnate, incollate alle mie palpebre.

Groviglio.Where stories live. Discover now