ancora niente

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-non vorrei disturbare-disse Jungkook
-ma no figurati-disse jimin, sperando che accettasse
-allora va bene, dove posso dormire?-chiese Jk
-nel mio letto, io dormirò sul divano-disse Jimin
-perché non dormi con me?-disse direttamente jk con un sorrisino perverso-mi sento solo di notte-continuò avvicinandosi a lui
-io.....io...-disse jimin. Jk sorrise e gli accarezzò la testa per poi abbracciarlo
-tranquillo non ti farò niente, a meno che tu non lo voglia-disse jk. Jimin non rispose in quanto super imbarazzato, disse soltanto
-va bene, ti mostro la mia camera-jimin cominciando a camminare in direzione della sua stanza seguito da Jk. Dopo pochi istanti furono davanti alla porta, che jimin aprí subito.
-ecco questa è la mia stanza-disse subito Jimin entrando
-é molto carina-rispose jk, buttandosi subito sul letto. Rimase lì fermo e sdraiato in attesa che anche Jimin si sdraiasse accanto a lui, ma così non avvenne.  Infatti jimin lo salutò e si avviò verso la porta per uscire. Jk con un slancio veloce si alzò dal letto e si diresse verso di lui, lo prese per il polso e lo sbatté contro il muro
-hey jk che stai facendo?-chiese jimin con il cuore che ormai gli era partito a mille. Jk non rispose ma si limitò a guardarlo dritto negli occhi, con uno sguardo seducente. Jimin continuò a guardarlo per un po, non capendo dove volesse arrivare. D'un tratto distolse lo sguardo, abbassando la testa. Jk lo notò subito così andó con la mano libera a tirargli su il viso, per riprendere il contatto visivo. Dopo qualche istante, jk lasciò Jimin allontanandosi da lui. Jimin rimase ancora per qualche istante con la schiena contro il muro, non capendo il suo comportamento. Jk prese le sue scarpe e si diresse in soggiorno, prima di uscire però disse qualcosa
-tu dormi qui, dormirò sul divano-senza neanche guardare Jimin uscí, chiedendo la porta alle sue spalle. Jimin fissò quest'ultima per qualche istante, intuendo che qualcosa in lui non andasse ma si limitò a lasciarlo stare.
Il giorno seguente jimin si alzó molto presto o meglio non si alzò, in quanto non aveva dormito. Sì diresse nel salotto e vide Tae ancora nel mondo dei sogni, ma di jk non c'era traccia. Cominciò a girare per la casa, ma niente non era da nessuna parte. Jimin era sempre più confuso. Non riusciva a capire cosa gli fosse successo e perché si stava comportando in quel mondo. Non lo conosceva abbastanza da sapere se era parte del suo carattere o no, però intuiva che non era così. Qualche ora dopo finalmente Tae si svegliò dirigendosi in cucina per la colazione.
-hey chim buongiorno-disse Tae con gli occhi semi chiusi
-giorno-rispose jimin continuando a fissare la tazza davanti a sé.
-che hai?-chiese subito Tae
-niente, tranquillo sto bene-rispose alzando per un momento la testa
-jimin andiamo...dimmi che problema hai...come fai a risolverlo se non ne parli?!-disse ancora Tae. Alla fine jimin cedette e raccontò l'accaduto a Tae. Quest'ultimo non sembrò affatto sorpreso del suo comportamento, infatti disse a Jimin si non preoccuparsi perché lo faceva spesso e che quando sarebbe stato pronto gli avrebbe parlato lui. Jimin non sopportava di vedere qualcuno in quel modo ma non poteva fare niente, in quanto non erano così intimi da chiedergli determinante cose. Decise quindi di attendere sue notizie.

Passarono diversi giorni ma di jk non c'era ancora traccia. Ne una parola, ne una chiamata, ne un messaggio. Niente. Jimin era in pensiero per lui ma cercava di non pensarci troppo in quanto doveva allenarsi molto nella scuola di danza.
Erano ormai le 18 e quindi le lezioni stavano finendo. Jimin raccolse in fretta le sue cose ed uscí dalla scuola, così da poter riaccendere il telefono sperando in un messaggio di jk. Sì diresse come un fulmine fuori, prese il telefono ma non trovò niente che riguardasse lui. Sospirò e rimise in tasca il telefono. Jk non si era fatto vivo. Se non con lui almeno poteva farlo con Tae.
Cominciò a camminare verso casa, con le cuffie nelle orecchie. Voleva soltanto staccarsi dal mondo e fantasticare. Mentre camminava però aveva quella strana sensazione che qualcuno lo stesse seguendo. Decise di non voltarsi, in quanto è risaputo che fermarsi e voltarsi non è un buona soluzione in certi casi. Così accelerò un po' il passo, prendendo uno specchietto che aveva nel borsone. Fece finta di specchiarsi per vedere alle sue spalle, vedendo cosi l'ombra di un ragazzo, così aumento ulteriormente il passo.
Jimin's pov
Mi sentivo seguito e ora ne avevo la conferma, qualcuno era dietro di me. Cominciai quasi a correre. Sentivo l'adrenalina che stava salendo, dandomi la forza necessaria per scappare e nascondermi. D'improvviso venni distratto da una farfalla che mi volò a pochi centimetri dalla faccia e non potei impedire la mia caduta. Cadendo il contenuto del mio borsone si disperse sul marciapiedi. *Ovviamente la mia solita fortuna* pensai. Subito raccolsi tutto e feci per rialzarmi, ma non potei in quanto mi faceva male una caviglia * non posso morire per colpa di un farfalla*. Cercai nuovamente di rialzarmi, ma con scarsi risultati. Ricadendo a terra vidi di fronte a me dei piedi. Era la fine. La persona che mi stava seguendo mi aveva raggiunto.

guardami negli occhiWhere stories live. Discover now