risveglio

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Jimin's pov
Mi risvegliai all'improvviso, come se mi svegliassi da un incubo. Anche se ancora non mi ero accorto che l'incubo lo stato vivendo. Appena aprii gli occhi, mi resi conto di non essere né a casa mia, ne a casa di jk e ne in un posto che io conoscessi. Ero sul pavimento, freddo. Mi alzai fino a mettermi seduto ed iniziai a guardarmi intorno. Non vidi nulla che mi servisse a capire in che luogo mi trovassi. Decisi quindi di alzarmi in piedi. Iniziai a camminare lentamente per quella stanza portando le mani davanti a me, in quanto non riuscivo a vedere nulla per il troppo buio. Iniziai a camminare, finché non arrivai ad un muro. Un volta li mi misi con le spalle contro esso ed inizia a fare dei passi, contandoli, al fine di capire quanto fosse grande quel posto. Ed ecco che il 15 passi più lenti della mia vita, si compiero. La stanza era una dimensione di 15 passi per 15 passi. *Perché sono in posto così? Come ci sono arrivato?*pensai. Cominciai a cercare di ricordare cosa o chi mi avesse portato qui, ma l'unica cosa che riuscivo a ricordare era io che stavo tornando a casa per festeggiare con jk il nostro mesiversario. Non riuscivo a capire perché mi trovassi li e come ci fossi arrivato. Chi avrebbe mai potuto farmi una cosa simile? Quale persona farebbe una cosa del genere ad un'altra persona? Le mie domande, però erano senza risposta. Non c'era nessuno li con me, che avrebbe potuto rispondere anche solo ad una di quelle mie domande. Capii che non potevo fare niente. Potevo solo aspettare che qualcuno facesse ritorno. Potevo solo sperarlo. Mi sedetti contro il muro portando le gambe a rannicchiarsi sotto il mio mento. Mi sentivo solo. Il mio pensiero era rivolto a jk, il quale si sarebbe disperato non vedendomi fare ritorno.
Rimasi li, fermo a pensare e ripensare per ore e ore. Dopo 5 ore, finalmente iniziai a sentire dei passi. Non sapevo se sarebbe stato un bene o un male, ma almeno avrei saputo chi mi teneva in ostaggio. Sentii i passi avvicinarsi sempre di più alla porta della stanza, così aspettai. Il mio cuore stava impazzendo. La paura si stava impossessando di me. D'un tratto la luce si accese, permettendomi di vedere la stanza. In essa c'erano solo un letto e un sedia. Mi alzai, sentendo una chiave girare nella serratura della porta. Sapevo che avrei visto la faccia del mio rapitore. Finalmente la porta si aprí.
-ciao piccolo ti sei svegliato finalmente-disse l'individuo che avevo davanti. Purtroppo indossava una maschera e non riuscii a capire chi fosse.
-chi sei?-chiesi spaventato
-lo saprai presto, ogni cosa a suo tempo-disse lui
-che vuoi dire?-chiesi

guardami negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora