❖ Let's play a game ❖

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Era davanti a lei, più acido che mai, più avido che mai, più cattivo che mai, più crudele che mai.

Radioactive Gas, la guardava sorridente nella sua crudeltà, nel vedere sua figlia quasi impotente di fronte a lui, stesa a terra, e rialzarsi, isolata dai suoi amici e da quelli che la amavano davvero, racchiusa dalla sua stessa barriera di rubino intorno a loro.

Ai suoi occhi, era una mocciosa stupida e sciocca: pur di salvare quelle persone di poco valore, si sarebbe sacrificata, e in un'età così giovane.

Patetica, a detta sua.

<Non opporti tanto> commentò Radioactive Gas, osservando i suoi faticosi tentativi di rimettersi in piedi <arrenditi, vieni con me e facciamola finita qui>

Akane, era a pezzi: aveva visto tanto in vita sua, ma era come se quella giornata era sicura che avrebbe perso tutto.

Era stata a tanto così da perdere suo padre, non sarebbe successo.
Non avrebbe perso nessun altro.

<No...> disse passandosi una mano sulla bocca per togliersi la polvere che la copriva <non mi arrenderò a te...non di nuovo...io...> lo guardò, con gli occhi ancora rossi e i segni scarlatti sotto agli occhi <io non sarò più il tuo maledetto giocattolino.>

Lo odiava, lo odiava con tutta sé stessa, la sola vista di quell'uomo le provocava una sensazione inspiegabile, orribile, che non faceva parte di lei.

La rabbia, l'ira, la cattiveria.
Erano tutte emozioni da cui aveva sempre cercato di stare lontana, nonostante la accanissero tramite persone come l'uomo che si trovava di fronte.

Radioactive Gas ridacchiò.
<Mia cara bambina> rispose con tono affabile <tu sei stata creata e nata a questo solo scopo. Tu sei nata per servirmi>

<SMETTILA!> urlò Akane, cercando di controllare la rabbia <smettila di entrarmi nel cervello...io non sono come te, non lo sarò mai, io...io sono libera da te...>

Il suo cervello era ormai andato in pallone per le troppe emozioni che stava provando: aveva lasciato Shoto a chilometri di distanza insieme agli altri, e non sapeva se l'avrebbe rivisto.

Keigo era lì da qualche parte, forse vivo, forse morto, forse ferito, Dabi anche.
I suoi compagni di classe e gli altri ragazzi della B erano lì, anche loro sperduti da qualche parte a combattere.

Pur di riuscire a far combattere gli altri contro Shigaraki senza che Radioactive Gas fosse d'intralcio, lei si era allontanata e rinchiusa con lui, per evitare che la seguissero.

I sensi di colpa la attanagliavano, perché se non fosse stata lì, magari Radioactive Gas non sarebbe mai evaso per cercarla e Aizawa non avrebbe rischiato tanto per crescerla.

Se non avesse deciso di diventare un hero, ora Deku e gli altri avrebbero avuto meno problemi da affrontare, problemi nati a causa sua.

Stava letteralmente impazzendo, tutto per colpa di quell'unica persona che si trovava davanti.

<E ne sei ancora convinta? Sei ridicola> le rispose il villain.

Lui...aveva ragione.
Akane non era mai stata libera dalla sua presenza, aveva continuato a vivere nella sua ombra, l'ombra di paura e terrore che per anni aveva generato su di lei.

<Sei patetica!> esclamò poi Radioative Gas, attaccandola con delle schegge di gas velenoso solidificate.

Akane riuscì a schivarle in tempo ed eresse un muro di rubino che le bloccò.

<Non opporre resistenza! Vieni con me e i tuoi amici saranno tutti salvi, quel...Todoroki...non gli succederà nulla di male!> sbraitò Radioactive Gas.

𝑭𝒓𝒐𝒛𝒆𝒏 𝑭𝒊𝒓𝒆  ༄ 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐨 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐫𝐨𝐤𝐢 ⚘ 𝑩𝑵𝑯𝑨 Onde histórias criam vida. Descubra agora