VIII.

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Mattina seguente
[NamJoon POV]
La sera non riuscii a prendere sonno e nemmeno durante la notte. Tanti pensieri frullavano nella mia testa e quasi scoppiava. Ricordai che nella ex stanza di mio padre c'era una cassaforte da cui mio zio mi allontanava sempre, fin da bambino ma niente mi faceva capire. Non aveva alcun senso tutto ciò, non riuscivo a ragionare bene. Perché tutto quell’odio..?

Mi svegliai tutto indolinzito. Inizialmente non riuscivo ad aprire gli occhi per il troppo sonno dato che non avevo dormito granché, ma appena li aprii mi accorsi che.. Ero tra le braccia di Jin! Subito mi spostai senza svegliarlo, era così carino ma anche imbarazzante.
«Buongiorno dolcezza.» di sorpresa mi disse il viola.
«B-buongiorno Jin» risposi, senza pensarci due volte.

«Sveglia! Sveglia! Dobbiamo pensare!» ci svegliò bruscamente Yoongi, e improvvisamente qualcuno iniziò a bruciare i nostri capelli per finta, ma non tutti pensarono così.
«Cazzo! I miei capelli vanno a fuoco!» gridò Jimin tutto in panico finché le fiamme cessarono. «Ma che cazzo?»
«Era un ologramma, stupido.» disse il biondo.
«Ma tu vieni da Jiguui, come hai- »
«Jungkook.» disse Taehyung, il quale era tra le braccia del sorridente Jungkook.
«Scusami, ma dovevo hahaha, sapessi che faccia hai fatto HAHAHA» rise il corvino coinvolgendo tutti noi.

«Bene, ora che siamo tutti svegli, pensiamo a come raggiungere il Castello Nero.» dissi
«Andremo col mio teletrasporto, e poi non so cosa tu voglia fare..» spiegò Hobi.
«Giusto, andremo lì e mi aiuterete a raggiungere una cassaforte. Devo capire una cosa.»
«Che c'è al suo interno?» mi chiese Jimin
«È questo il punto, non ne ho idea, ma qualcosa mi dice che devo assolutamente scoprirlo.»
«O-ok, spero sia qualcosa di utile sennò dopo tuo zio, spacco la faccia a te.» disse Yoongi serio.
«S-sì, tranquillo.»

Salimmo sopra dalla cantina protettrice ma la casa era completamente distrutta. Non c'era nulla della sera precedente, nemmeno le mura.
«Cazzo! No, no no! Cazzo!» imprecò Yoongi distrutto come la casa.
«Y-yoongi? Vedrai possiamo ricostruirlo come prima.» disse Jimin per tranquillizzarlo.
«Esatto, bro. Sta’ tranquillo, tornerà la nostra casa di giochi, ricordi?» parlò Jungkook ma il biondo non cambió umore, anzi.
«Giuro sugli dei degli elementi che spaccherò la faccia a chi ha fatto scatenare questa tormenta!» urlò dalla rabbia che quasi ci spaventò.
«Jhope, facciamo sta stronzata prima che spacco qualcosa.» continuò.

«O-ok, NamJoon, aiutami a localizzare il luogo preciso.» mi chiese il rosa e dopo pochi minuti riuscì nel suo intento. Jhope era uno dei migliori della classe, sia nelle formule che nell’applicazione. Aveva il massimo dei voti in tutte le specialità, soprattutto teletrasporto e tempesta di fure. Sì, fure, una tempesta fatta di acqua e fuoco mescolati insieme, una magia applicabile facilmente ai bisangue.

Ci trovammo fuori al cancello del castello e c'erano le guardie più stronze che esistevano. Erano i più antipatici tra tutti, pigroni e maltrattatori, soprattutto dei più deboli.
«Idiota, non puoi farci entrare?»
«Non ci riesco, merda..» disse Jhope.
«Tranquillo, un modo ci sarà per entrare.» disse Taehyung.

«Jin.»
«Dimmi, Nam.» rispose guardandomi intensamente negli occhi.
Non dire ti amo, non dire ti amo” «T- tu non ricordi il potere del l’invisibilità?»
«Purtroppo no..» rispose a malincuore.

«La so io!» dissero contemporaneamente Jungkook e Taehyung, i quali si guardarono subito dopo, sorridendo.
«Perfetto. Nascondiamoci con quella formula fino all'entrata e poi ci dirigiamo nella stanza di mio padre.» dissi
In un colpo di magia, anzi di due, eravamo invisibili per le stupide guardie ed entrammo finalmente nel castello.

«OK, saliamo per di qui-» stavo per condurci al piano superiore del castello ma due figure si posizionarono di fronte a noi.

The Seven Paladins Where stories live. Discover now